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La degustazione

“Les Grands Jours de Bourgogne”: tra vigneti e cantine per degustare i vini più famosi francesi

30 Marzo 2016
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Si è conclusa da qualche giorno “Les Grands Jours de Bourgogne” la manifestazione biennale organizzata dall'Association des Grands Jours de Bourgogne.

 L'evento si propone, riuscendoci, di far degustare i vini di Borgogna nel terroir che li origina. Così per tutta la settimana dell'evento non solo si ha la possibilità di assaggiare centinaia di vini compresa l'anteprima dell'ultima annata in commercio, ma di farlo visitando il terroir dove nascono. Il primo giorno tradizionalmente è dedicato a “Les Portes d'Or de la Bourgogne” ovvero a Chablis e ai terroir vicini per poi spostarsi dal giorno successivo su e giù per la Borgogna da Gevrey Chambertin sino Mersault passando per Beaune, Mercurey, Vougeot, per una dozzina di location differenti.

In degustazione soprattutto il 2014, ma anche qualche 2015, molti 2013 o annate più vecchie portate da molti produttori per dare un termine di comparazione ai degustatori su come evolveranno i vini presentati in anteprima. Oltre 2.500 gli accreditati tra giornalisti, importatori, buyer, enotecari e ristoratori da 56 paesi differenti sparsi tra i 5 continenti. In aumento le presenze di operatori e giornalisti provenienti dall'Asia, ormai un nucleo consistente e non più sparute presenze. L'attenzione alla Borgogna ed ai suoi vini è cresciuta in maniera esponenziale nell'ultimo decennio, questa regione considerata di nicchia era infatti conosciuta soprattutto agli estimatori del Pinot Noir e dello Chardonnay che da sempre si producono in loco, ma non aveva la visibilità di Bordeaux e in alcuni casi neanche i prezzi dei vini di quella zona. Pur vendendo tranquillamente tutta la produzione sino al decennio scorso non c'era certo la corsa all'accaparramento odierno se non per qualche produttore (Romanée Conti, Henry Jayer, Madame Leroy e Madame Laflaive su tutti) e i prezzi seppur alti erano comunque avvicinabili.

Negli ultimi 10 anni i prezzi si sono notevolmente alzati a fronte di una produzione rimasta pressoché uguale. Serve ricordare a tal proposito che l'unico fattore che incide sul numero di bottiglie annualmente prodotte nei 33 Grand Cru e nei tanti Premier Cru è l'andamento meteorologico del millesimo, perché la superficie vitata è sempre la stessa. Non aumentando quindi le bottiglie prodotte a fronte dell'ormai grandissima richiesta di vini della Borgogna sono aumentati i prezzi. Tutta la Borgogna appellazioni regionali (quelle che stanno alla base della piramide della classificazione borgognotta) conta su 28.841 ettari, per circa 1,4 milioni di ettolitri ovvero solo il 3% dell'intera produzione francese. Su questa cifra di 1,4 milioni di ettolitri la produzione di Grand Cru incide sol per l'1% e quella dei Premier Cru e dei Village per il 48 % entrando nel dettaglio il 61% dei vini prodotti in Borgogna è bianco mentre solo il 29% rosso, il resto è invece Cremant de Bourgogne (spumante).

Il vigneto è invece quasi per metà a Chardonnay, il 34 % a Pinot Noir, il 10% a Gamay e il 6% ad Aligoté. Il 2014 è stata giudicata una buona annata nonostante un andamento climatico che sino ad agosto ha lasciato temere il peggio. Marzo è stato soleggiato, ad aprile le temperature sono state più alte della media, a maggio invece le temperature sono rimaste nella media, ma ha piovuto pochissimo. Giugno invece è stato caldissimo, con picchi di oltre i 30 gradi ma purtroppo funestato da una violenta grandinata a fine mese che ha fatto danni consistenti in alcune zone della Cote de Beaune. Luglio ed agosto invece hanno registrato abbondanti precipitazioni ben oltre la media stagionali e temperature abbondantemente sotto quelle abituali in estate. Fortunatamente settembre è stato caldo e asciutto consentendo così da consentire alle uve di arrivare sane e ben mature in cantina. Sostanzialmente il 2014 ha regalato soprattutto ottimi bianchi ricchi di acidità e rossi eleganti e di buon equilibrio complessivo.

Il millesimo 2015 invece è ritenuto straordinario, l'andamento climatico perfetto, le uve maturate perfettamente e arrivate sanissime in cantina. Già molto espressivi i bianchi, grande purezza aromatica con belle note di frutta e fiori, vini di grande equilibrio di una freschezza incredibile e ricchissimi al palato, non potranno che migliorare nel tempo e avranno lunghissime evoluzioni. I rossi colpiscono sin dal colori, intenso e brillante, si tratta di vini di grande energia con un corredo aromatico di straordinaria complessità come non accadeva da anni, frutti rossi perfettamente maturi tonici e carnosi, tannini fitti, setosi e levigati, straordinariamente equilibrati ed eleganti. Vini godibili sin da adesso ma capaci anche di superare indenni le insidie del tempo. Un'annata da riempirsi la cantina. 

M.L 

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