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La degustazione

Les Grands Jours de Bourgogne, le degustazioni tra le appellation più famose

01 Aprile 2016
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Il secondo giorno di Les Grands Jours de Bourgogne prevedeva ben tre diverse location per quattro differenti degustazioni. Ieri vi abbiamo portato ad assaggiare i vini della zona di Chablis (leggi qui).

Si comincia a Gevrey Chambertin, Port d'Or de Nuits dove sono concentrati i produttori di Marsannay, Fixin e appunto Gevrey Chambertin. A Fixin ci sono sei differenti Climatts di Premiers Cru oltre all'appelation Village, mentre a Marsannay si producono soltanto appellation Village. Ben altra storia Gevrey Chambertin dove i Premiers Crus Climats sono ben 26 e una spaventosa concentrazione di Grands Cru, ben nove tutti a sud del centro abitato: Chambertin, Chambertin-Clos de Bèze, Griotte-Chambertin, Charmes-Chambertin, Mazoyères-Chambertin, Chapelle-Chambertin, Latricières-Chambertin, Mazis-Chambertin and Ruchottes-Chambertin attraversati al centro dalla cosiddetta Route des Grands Crus.

La seconda tappa non meno impegnativa è all'interno dello Chateau du Clos de Vougeot, l'imponente maniero al centro dell'omonimo Grand Cru, qui tra Vosne Romanée, Flagey Echezeaux e Vougeot sono ben 9 i Grands Crus raggruppati in un fazzoletto di terra che si può agevolmente visitare a piedi in mezza giornata attraverso la Route des Grands Crus. Circa 120 ettari da sogno dal valore inestimabile dove spiccano nomi come Romanée Conti, Monopole dell'omonimo Domaine, La Romanée, Monopole dello Château de Vosne-Romanée, La Tache, Monopole del Domaine de la Romanée Conti, Richebourg, Romanée Saint Vivant, La Grande Rue, Monopole del Domaine Francois Lamarche, Echezeaux e Grands Echezeaux e il già citato Clos de Vougeot.

Terza tappa infine a Nuits Saint Georges dove oltre ai produttori di questo village si degustavano anche i vini di Chambolle Musigny e Morey Saint Denis, territorio anche questo ricco di Grands Crus, ben 6 tra cui Clos des Lambrays, Clos de Tarte e Clos de la Roche, oltre a 44 PremiersCrus. Giornata molto impegnativa che però ci ha dato modo fare una panoramica molto dettagliata di queste appellation tra le più famose al mondo.

Ecco i nostri migliori assaggi

Trapet Pére e Fils – Marsannay blanc Village 2011
Trapet è famoso per i suoi rossi eleganti e ben fatti, a noi infatti è piaciuto tanto lo Gevrey Chambertin Village Ostrea 2013, ma segnaliamo stavolta un bianco, ricco, grasso, sapido, dal frutto nitidissimo sia al naso che in bocca e dotato di un finale persistente e freschissimo.

Bruno Clair –  Gevrey Chambertin Premier Cru Fonteny 2013
Bruno Clair è uno dei produttori più apprezzati di Borgogna e conta su 24 ettari vitati per altrettante etichette prodotte. Monopole di Clair il Fonteney è un clos proprio accanto al Ruchottes-Chambertin. Netto e ampio al naso, balsamico e speziato, in bocca ha tannini magistralmente estratti e un bel frutto succoso e persistente, ancora in piena evoluzione.

Denis Mortet – Gevrey Chambertin Premier Cru Lavaux Saint Jacques 2013
Denis Mortet è prematuramente scomparso ma i suoi vini lo hanno reso immortale. Adesso a condurre la cantina è il figlio Arnaud che per anni aveva lavorato al suo fianco. Il Lavaux Saint Jacques profuma di alloro, legno d'ulivo, agrumi scuri, lavanda e spezie piccanti, in bocca ha nerbo, sapidità e un bel finale tra frutto e sapidità.

Domaine Faiveley – Mazis Chambertin Grand Cru 2014
Una delle più note e grandi cantine di Borgogna presenta un 2014 di Mazis Chambertin davvero buono. Balsamico, floreale, rosa canina si apre al naso con un ampio ventaglio di profumi, ancora giovanissimo il sorso, sapido, nervoso e scattante, ma già ampio, ben bilanciato e dotato di un finale di rara lunghezza.

Domaine Bizot Vosne Romanée Les Jaches 2014
Questa minuscola cantina possiede circa 4 ettari di vigneto a Vosne Romanée.  Buonissimo il Les Jaches 2014 intrigante con i suoi profumi di violetta, pepe rosa, eucaliptolo, frutti di bosco, ancora tagliente la nota minerale che torna in bocca in forma sapida a dar manforte all'acidità nel bilanciare un frutto succoso e persistente.

Domaine Anne Gros – Echezeaux Grand Cru 2014
La famiglia di Anne Gros da sempre coltiva la  vite in Borgogna, lei stessa contagiata dalla passione ha studiato enologia per poi assumere le redini dell'azienda di famiglia intorno al 1990. Attualmente coltiva 6,5 ettari quasi tutti a Pinot noir. Di non comune eleganza e complessità l'Echezeaux '14 ampio e articolato al naso mentre il sorso si sviluppa intorno ad un'architettura tannica di rara eleganza.  

Gros Frère et Soeur – Richebourg Grand Cru 2014
Assaggiare adesso questo vino è tecnicamente un infanticidio, ma da anche la misura di come potrà evolvere un vino del genere che con i sui spigoli, durezze e nervosismi di gioventù comunque è già godibile. Iodio, agrumi scuri, mirtilli, pepe e tanto altro al naso, il bicchiere è teso, ancora dominato da tannini e acidità che non intimoriscono però il frutto nitido e tonico.

Domaine du Comte Liger Belair – Vosne Romanée 1° Cru Aux Reignots 2014
Louis Michel Liger Belair ha iniziato nel 2000 riprendendo una piccola proprietà di famiglia a Vosne Romanée di solo un ettaro e mezzo. Adesso tra acquisizioni ed affitti può contare su 8,5 ettari sempre in zona. Fitto ed elegante al naso l'Aux Reignots '14 dai toni floreali e speziati venati da una fresca vena balsamica, sapido e persistente al palato ben sostenuto da una prorompente corrente acida.

Meo Camuzet – Clos de Vougeot 2014
La cantina Meo Camuzet confina proprio con la Rue des Grand Crus al centro dei vigneti più famosi della Borgogna. Il naso affascina per le sue notte terragne di sottobosco e di erbe aromatiche striate da una mineralità quasi ferrosa, il bicchiere ancora nervoso brilla per finezza e per l'equilibrio con cui si amalgamano sapidità, freschezza, struttura, frutto e tannini, superbo.

Domaine Mongeard Mugneret – Clos de Vougeot 2014
Vincent Mongeard lavora circa 30 ettari distribuiti su ben 35 denominazioni differenti. Gran bel vino, fine ben fatto, certo ancora giovane, ma già in grado di suscitare emozioni per via di un profilo olfattivo complesso e nitido e di una strepitosa progressione gustativa sapida e succosa dove tornano precise le nuance di torba, more, spezie, erbe mediterranee ben avvertibili al naso.

Domaine des Pedrix – Echezeaux Grand Cru 2014
Il Domaine des Perdrix ha sede a Nuits Saint Georges e può contare su una decina di ettari in zona e nella vicina Vosne Romanée. Ci è molto piaciuta l'interpretazione del loro Echezeaux 2014, vino dinamico, complesso, che già marca una buona bevibilità, nonostante la gioventù. Frutti di bosco, fiori di lavanda, rosa passita e più fresche nuance balsamiche al naso mentre il bicchiere sfoggia tannini fitti ed eleganti ben affondati nel frutto e un bel finale lungo e persistente. 

M.L.


ALCUNE IMMAGINI DELLA DEGUSTAZIONE