Il terzo giorno di degustazioni Les Grands Jours de Bourgogne ha come protagonisti principali i vini del Maconnaise, la cosiddetta Borgogna del sud.
Da Beaune a Macon ci sono una novantina di chilometri in direzione sud verso Lione. I vigneti appartenenti al Maconnaise si estendono in una striscia di territorio all'incirca lunga 30 chilometri e larga 10, per un totale di 3.870 ettari di cui solo poco più di 500 a bacca rossa, il resto è tutto Chardonnay. I francesi chiamano la zona “le Paradis blanc” e non a caso Chardonnay è anche il nome di un comune a pochi chilometri da Macon. I bianchi della zona di Macon sono in genere floreali, agrumati, dotati di buona acidità e frutto, mentre i rossi sono sottili, molto eleganti e fruttati. Le denominazioni più conosciute sono Mâcon-Villages, Pouilly-Fuissé, Pouilly-Loché, Pouilly-Vinzelles, Saint-Véran, Viré-Clessé . Sempre il terzo giorno di degustazione porevede anche la cosiddetta “Autre Bourgogne” ovvero l'Hautes Cotes de Nits e l'Haute Cotes de Beaunee i Crémant de Bourgogne. Vini sicuramente meno conosciuti dei grandi classici della Borgogna ma non per questo meno interessanti.
Domaine Guillemot Michel – Virè Clessé Quintaine 2014
Emoziona questo Chardonnay da uve biodinamiche prodotto da Marc e Pierrette Guillemot con la figlia Sophie, che coltivano in biodinamica i loro 6 ettari sulle colline calcaree di Quintaine a Classé. Intenso ed ampio il naso dove si inseguono sentori di lavanda, cera d'api, erbe aromatiche e frutta gialla mentre il sorso è cristallino, sapido e di straordinaria persistenza e lunghezza. Chapeau.
Denis Jeandeau – Pouilly Fuissé Secret Mineral 2014
Che questo vino avesse una gran bella nota minerale era facilmente intuibile dal nome, ma che tuffando il naso nel bicchiere si avesse la sensazione di trovarsi sulla battigia dopo una mareggiata, quando il profumo del mare si confonde con quello elle alche e dei sassi, un po meno, dopo arrivano anche note di spirito di agrumi, erbe aromatiche fresche, frutti bianchi e anice, in bocca è sapido, vibrante e ampio, nel lungo finale col frutto fa capolino anche un fresca nuance mentolata.
Domaine Michel – Viré Clessé Vieilles Vignes Sur le Chene 2013
I terreni calcarei di questo vino sono quelli più alti della collina, dove lo strato roccioso si trova poco in profondità e le vigne hanno una sessantina di anni di età. Elegante ed intrigante al naso marca sentori minerali, alloro, fiori gialli, erbe mediche, assenzio, susina gialla, spezie, fresco e tonico il sorso fresco di acidità che esalta il frutto tondo e succoso, il finale è rinfrescato da una nota balsamica.
Chateau des Rontets – Pouilly Fuissè Pierrefolle 2014
Il mezzo ettaro della vigna di Pierrefolle si trova a 500 metri d'altitudine, ben esposta e su terreni dove il suolo è più profondo e la roccia granitica. Elegante, austero il profilo olfattivo segnato da note minerali e balsamiche, macchia mediterranea e frutti bianchi, in bocca è sapido, dotato di una impressionante progressione acida che spinge sino a conquistare tutto il palato lasciandovi un'impronta fresca ed agrumata.
R. Dubois et Fils – Bourgogne Hautes Cotes de Nuits blanc 2014
La maison Dubois ha sede e cantina a Premeaux Prissey, un piccolo paesino poco prima di Nuits Saint Georges, l'appellation Hautes Cotes de Nuits conta su poco più di 500 ettari vitati di cui un quinto a uva a bacca bianca. Al naso impattano sentori di frutta esotica candita, note minerali e di erbe officiali, biscotti, spezie e cedro, il bicchiere è fresco, lungo e piacevolmente sapido.
Michel Gros – Bourgogne Hautes Cotes de Nuits rouge 2014
Molto più complesso e piacevole di quello che ci si potrebbe aspettare questo vino che vien fuori dalla collaudata cantina Michel Gros a Vosne Romanée. Al naso si presenta con intriganti ed intense note di rosa canina e frutti di bosco ben maturi, liquirizia e una nuance che ricorda il chiodo di garofano, piacevolissimo e persistente alla beva in buon equilibrio complessivo tra frutto e tannini, lungo e fruttato il finale.
Caves de Bailly Lapierre – Crémant de Bourgogne blanc Vive la Joie 2008
La cantina Bailly Lapierre raggruppano 430 conferitori per una produzione che si attesta intorno ai tre milioni di bottiglie l'anno. Monto buono il Crémant de Bourgogne blanc Vive la Joie 2008, 60 % Pinot noir e il resto Chardonnay, vinificato con il metodo tradizionale. Fine e sfaccettato al naso, minerale iodato, frutta bianca, biscotti di mandorla e fiori al naso, bocca grassa, bolla elegante, pieno e avvolgente chiude con un bel finale sapido e pulente.
Simonet Febvre Cremant de Bourgogne blanc Brut P100 Blanc de noirs
Questa cantina oltre a dei buoni Chablis produce anche una gamma di Crémant de Bourgogne, a noi in particolare è piaciuta la couvée P100 un bianco ottenuto da Pinot noir dai profumi di albicocca, fiori di campo, erbe mediterranee e crema pasticcera, sorso elegante, vellutato, buona la presa di spuma, bel finale appena agrumato.
MC
ALCUNE IMMAGINI DELLA DEGUSTAZIONE