(Villa Garibaldi a Palermo)
Chi ha detto che per trascorrere una domenica rigenerante e rilassante all’insegna del buon cibo e del “bien vivre”, sia necessario allontanarsi dalla città e fare la classica gita domenicale fuori porta? Se avrete voglia di conoscere una valida alternativa, non vi resta che seguirci in questo interessante tour cittadino alla scoperta delle iniziative e dei piatti tipici, che offe il centro storico di Palermo, in una soleggiata domenica di primavera.
La nostra passeggiata inizia dalla celebre piazza Marina che rappresenta, a ragion di merito, il fulcro dei palazzi più antichi e famosi della città di Palermo, che, oggi opportunamente restaurati, riportano ad atmosfere ottocentesche grazie alle loro tipiche facciate che vanno dal color carta da zucchero , il cui nome deriva dall’antico colore di una nota marca di zucchero, al rosso pompeiano.
La prima doverosa tappa prevede caffè e cornetto allo storico bar di piazza Marina, il Caffè Lucà, dagli arredi in stile liberty e dalle splendide vedute sulla piazza, dolce preludio al ricco programma che ci attende. Così corroborati, possiamo finalmente buttarci nella mischia insieme alle persone che affollano ogni domenica le coloratissime bancarelle del mercato dell’antiquariato che adornano l’ottocentesca Villa Garibaldi.
La villa, dedicata all’eroe risorgimentale per celebrare la nascita del Regno d’Italia, vanta un giardino che occupa la parte centrale di piazza Marina all’interno del quale si possono ammirare alcuni rari esemplari di Ficus Magnolioides dagli enormi tronchi e radici aeree. La bella inferriata che attornia la villa è stata progettata dal celebre architetto Filippo Basile e al suo interno è possibile ammirare alcuni edifici decò e un´ampia fontana.
Servizi di porcellana finemente decorati e bordati d’oro, antiche scatole di latta di biscotti, cacao, caffè e tè, posate d’argento, lampadari dai cristalli sfavillanti, tele di artisti sconosciuti che raffigurano paesaggi e volti di donne, pietre preziose e suppellettili varie rubate al mare, questo e tanto altro ancora è il variopinto spettacolo che si offre agli occhi di chi la domenica mattina decide di fare un tuffo nel passato e di ritrovare se stesso tra antiche foto e vecchi vinili, per rigenerarsi dopo una frenetica settimana di lavoro.
Qui il tempo sembra essersi fermato, tutti hanno un’aria rilassata e serena, quasi sonnecchiante, dimentichi del caos e del frastuono che caratterizza i giorni lavorativi, persino i venditori, appaiono piacevolmente sommersi da un’intorpidita dimensione onirica tipicamente domenicale. Di fronte Villa Garibaldi, svetta, quasi a fare da guardia alla bella signora piazza Marina, l’aristocratico Palazzo Fatta, di origine seicentesca, restaurato durante il Settecento e Ottocento, il cui salone è decorato con un affresco settecentesco, opera di Antonio Manno, che raffigura il “Trionfo delle Arti Liberali”.
E così passeggiando dobbiamo ammettere che sarebbe il caso di consumare il primo pasto serio della giornata e, visto che è domenica e che è anche una splendida giornata, il desiderio di un panino con le panelle, sempre latente in ogni estimatore di questo emblema dellostreet food palermitano, diventa sempre più concretamente una piacevole realtà.
Ed eccoci giunti dallo storico “Franco u Vastiddaro” all’inizio di corso Vittorio Emanuele quasi teletrasportati in trans guidati dall’odore invitante della frittura di tutto il friggibile. Gli estimatori preferiscono cospargere questi “croccanti fazzoletti dorati” di succo di limone spremuto a vivo, incuranti del fatto che lo stesso succo colerà inevitabilmente dalle mani fino ai gomiti, poiché grazie alla digeribilità che il prezioso agrume regala alla frittura, non ci si sentirà appesantiti.
Per chi volesse cimentarsi nella preparazione delle panelle, regine dello street food palermitano, ecco la semplice e gustosa ricetta.
(Le panelle)
PANELLE
Ingredienti
- 500 gr di farina di ceci
- un litro e mezzo di acqua
- prezzemolo
- sale e pepe q.b.
Fate sciogliere la farina a freddo nell’acqua. Quindi unite il prezzemolo. Appena sarà sciolta, cuocete a fuoco moderato e girando fino a che il composto non si sarà solidificato. Versate tutto il composto su una superficie liscia e umida (preferibilmente di marmo) e lasciate raffreddare e solidificare per bene. Appena il composto è freddo e solido tagliare a fette quadrate o triangolari di medio spessore e friggetele in abbondante olio bollente. Servite ben calde condite con sale, pepe e limone e accompagnate da pagnotte con cimino.
Manuela Zanni