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La degustazione

Larmandier, lo champagne che mette tutti d’accordo. Il racconto degli assaggi a Monaci delle Terre Nere

08 Novembre 2023
Gli champagne della masterclass che si è svolta a Monaci delle Terre Nere Gli champagne della masterclass che si è svolta a Monaci delle Terre Nere

Bisogna dare atto a Guido Coffa e alla moglie Federica Tesoriero di avere una grande passione non solo per le cose belle, ma anche per le cose buone. Oltre a una indomabile voglia di organizzare eventi, incontri, appuntamenti in quel luogo splendido e unico che è Monaci delle Terre Nere, un agrirelais come pochi, nella campagna di Zafferana Etnea, a pochi chilometri da Catania. Ed è facile immaginare come l’unione delle loro passioni faccia scattare immaginazioni che poi diventano realtà. Una di queste è la serata dedicata a Larmandier Bernier, una maison di champagne che mette molto facilmente d’accordo i winelover. Le bottiglie di questa azienda offrono una beva mai scontata, piacevole, profonda, appagante. Abbiamo partecipato a una masterclass in cui erano presenti Pierre Larmandier e la moglie Sophie, proprietari della maison insieme a Luca Santini, direttore commerciale di Teatro del Vino, la società che importa questo champagne in Italia.

L’azienda si trova a Vertus nella Coté des Blancs. Produce in biodinamico e vanta 17 ettari di Chardonnay e due di Pinot Noir per un totale di 120 mila bottiglie. E il fiore all’occhiello della maison sono alcuni vigneti nella zona di maggior pregio della denominazione come Avize e Cramant, nonché Vertus che pur essendo un premier cru sta offrendo risultati non inferiori a quelli dei più prestigiosi grand cru. Lo stile della maison si caratterizza per la forte personalità della base spumante. Si sente tanto il carattere del vino che costituisce la base spumante a prescindere dal risultato della doppia fermentazione. Tutto questo ha ormai reso Larmandier una maison icona per tutti gli appassionati di champagne. La serata si è conclusa con cena molto ben eseguita e apprezzata dallo chef di Locanda Nerello Salvo Sardo.

LA DEGUSTAZIONE

E qui di seguito le note di degustazione degli champagne.

Champagne Premier Cru Rosé de Saignée
Pinot Noir 90 % e Pinot Gris 10%, uve della vendemmia 2020, dosaggio 3 grammi per litro. Colpisce subito per il colore, un rosato molto carico che è quasi un rosso. Naso intenso e fine di piccoli frutti rossi e scuri, maturi, fragranti. Ricchezza gustativa e consistenza caratterizzano il palato, nel quale emerge al retronaso una nota di chinotto che accompagna il lungo finale. Carattere deciso.

Champagne Premier Cru Longitude Blanc de Blancs
Chardonnay 100% (come gli altri Blanc de Blancs che seguono), uve della vendemmia 2020 per il 60%, più un 40% di vino di riserva perpetua iniziata nel 2004, dosaggio 4 grammi per litro. All’olfatto risulta giocato tra l’agrume, i canditi e delicati sentori di frutta secca. Fresco e teso, offre una buona combinazione tra intensità e dinamicità. Sapido il fnale.

Champagne Premier Cru Terre de Vertus Blanc de Blancs 2016
Non dosato. Qui registriamo un profilo che va decisamente sul salmastro, senza però venir meno in termini di ampiezza. C’è qualcosa che ricorda il gesso, svelando un’intrigante anima minerale. Dritto e incisivo il sorso che procede senza alcuna sbavatura fino alla lunga chiusura. Sicuramente al livello di un Grand Cru.

Champagne Grand Cru Les Chemins d’Avize Blanc de Blancs 2015
Dosaggio 2 grammi per litro. Regala un’elegante complessità fatta di agrumi canditi, note fruttate, cenni floreali, frutta secca e un tocco di amaretti. Cambia continuamente nel calice. Al palato è cremoso, fine, garbato e dotato di ottima freschezza e persistenza.

Champagne Grand Cru Vieille Vigne du Levant Blanc de Blancs 2013
Dosaggio 2 grammi per litro. Colpisce per la precisione e l’armonia di un bouquet che combina l’agrume con la frutta secca e le note di pasticceria, risultando tanto variegato quanto ben definito nell’espressività. E’ vivo, vibrante, dotato di grande slancio, tensione e sapidità particolarmente evidente nel finale. Energia e mineralità. Grande Champagne. Una curiosità: il suo nome fino al 2006 era “Vieille Vigne de Cramant”. Fu cambiato poi in “Vieille vigne du Levant” perchè Pierre Larmandier era stanco di spiegare ogni volta la differenza tra Cramant, nome di un villaggio classificato Grand Cru e Cremant, termine utilizzato per indicare gli spumanti Metodo Classico prodotti in varie regioni della Francia.

Champagne Grand Cru Vieille Vigne de Cramant Extra Brut 1994
Dosaggio 5-6 grammi per litro. Mostra un’evoluzione nobile con la parte ossidativa composta, variegata e piacevole. Il sorso regala piacevoli morbidezze e risulta animato daa una buona freschezza. Miele e canditi emergono finissimi al retronaso. Lungo e minerale il finale. Esperienza unica.