Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La degustazione

La verticale di Neromaccarj di Gulfi a Taormina Gourmet

20 Ottobre 2014
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Una storia di passione, di sacrifici e di tesori lasciati in Sicilia, a Chiaramonte Gulfi.

Tesori poi ritrovati, ripresi. Riamati. Anzi no: l'amore di Vito Catania per la sua terra c'è sempre stato e non lo ha mai abbandonato.
Comincia così, con un breve racconto, la verticale della cantina Gulfi a Taormina Gourmet. “Lasciai giovane la mia terra per partire verso la Francia con la mia  famiglia. Il tempo dedicato al mio lavoro mi ha permesso di ricostruire ciò che era stato lasciato in sospeso da mio padre. Gulfi è solo un atto di amore, che nulla chiede alla natura, che si accontenta di quello che essa stessa generosamente offre, rispettandone caratteristiche, ritmi, vocazione, con rigore”, afferma il produttore.

E proprio il rigore, forse frutto di un'educazione francese, non proprio siciliana, è  ciò che contraddistingue i vini Gulfi. Se non altro, se ne ha la percezione attraverso la degustazione di quattro annate di Nero Maccarj, un cru di Nero d’Avola dal carattere particolarmente deciso, possente e ricco.

” Il rigorosamente naturale è  qualcosa che devi sentire come un monito dentro di te. Non puoi fare il furbo”. Con queste parole, parte il percorso degustativo di Nero Maccarj. Si esplora un Nero d'Avola coltivato in una vigna del pachinese, sottozona classica del Val di Noto, che si estende per circa 3 ettari a 30 m di altitudine, allevato ad alberello.

Tra le annate, molteplici le sfumature sensoriali in un fil rouge di note balsamiche costanti che connotano un'eleganza nel calice destinata ad evolvere continuamente. 

 

2009
Possente, giovane, energico. Fitta la trama tannica, ricca di polpa e sentori di frutti rossi maturi. In bocca denso e dotato di una acidità vivace.

2007
Intensa mineralità. Deciso al palato con ricordi di more e mirtilli e note balsamiche. Energica la trama tannica bilanciata nella maturità del frutto. Avvolgente al palato.

2006
Qui si avvertono  gli otto anni di riposo, che conferiscono la dolcezza delle confetture di prugne  ma anche la freschezza intensa della liquirizia e le note salmastre del mare. Deciso al palato, suadente, elegante.

2005
Un'annata che sembra ancora in evoluzione totale, che libera le tipiche note di erbe secche e confetture. Colpisce per la straordinaria eleganza. Al palato secco, asciutto. Note di mandorla e caffè.

Nero Baroni 2001
Stesso vitigno, diversa mineralità conferita dal terreno, una vigna che si estende a 50 metri di altitudine. Profumatissimo con note di frutti scuri maturi, origano e pomodori secchi.Un vino rassicurante, con una presenza tannica presente ma accogliente.

Francesca Landolina