Spunta la prima etichetta italiana fra i vini più buoni del mondo secondo la rivista americana
Continua la scalata verso il vino più buono del mondo secondo la rivista Wine Spectator.
Ieri, come ormai consuetudine, sono stati rivelati i primi due vini della top 10, le etichette della posizione 10 e 9 (leggili in questo articolo).
Oggi si prosegue con altri due vini. Si tratta di quelli che, secondo Wine Spectator, meritano la posizione numero 8 e numero sette.
Eccoli qui:
NUMERO 8 – AMARONE DELLA VALPOLICELLA CLASSICO SEREGO’ ALIGHIERI VAIO ARMARON 2008, ITALIA
In questa cantina a conduzione familiare nella regione Veneto Nord Italia, Sandro Boscaini affianca il suo figli Alessandra, Bruno e Raffaele, che rappresentano la settima generazione. Uve Corvina, Rondinella e Molinara provengono dalla vigneto Vaio Armaron, situato all'interno della tenuta Serego Alighieri gestito da Masi, e sottoposti a processo di appassimento tradizionale. Le uve vengono fatte appassire per tre mesi prima di una pressatura soffice, poi vinificato e affinato in botti grandi di rovere di Slavonia per quasi cinque anni; una breve esperienza in botti di ciliegio precede l'imbottigliamento.
NUMERO 7 – ESCARPMENT, PINOT NOIR MARTINBOROUGH KUPE SINGLE VINEYARD 2013, NUOVA ZELANDA
L’enologo Larry McKenna è noto a molti come il “padrino” della Nuova Zelanda per quanto riguarda il Pinot Nero. Il 2013 è stato un anno caldo, secco e con una precoce maturazione. Ma McKenna ha realizzato lo stesso un vino incredibile.
Domani terzo appuntamento con le posizioni 6 e 5.
C.d.G.