(Paolo Leuciani e Antonio Michael Zaccheo)
di Fabiola Pulieri
Spaziando tra più vendemmie e viaggiando nella memoria del Vino Nobile di Montepulciano, ieri sera a Roma, pochi e fortunati ospiti hanno potuto partecipare ad una “nobile” degustazione che si è tenuta alla Nuova Villa dei Cesari sull'Ardeatina.
La verticale condotta dal sommelier Paolo Lauciani e dedicata ad alcuni vini simbolo dell'azienda toscana Carpineto ha avuto come protagonisti assoluti sette vini di cui: tre vini Nobile di Montepulciano Riserva Docg (2011, 2010, 1989), un Nobile di Montepulciano Riserva Cru Poggio Sant'Enrico Docg 2001, un Brunello di Montalcino Docg 2012 e due Cabernet Sauvignon Farnito (2000 e 2012). L'azienda Carpineto è stata fondata da Giancarlo Sacchet e Antonio Zaccheo nel 1967 che avevano un sogno, quello di mettere insieme le tre denominazioni più importanti della Regione Toscana: Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano e Brunello di Montalcino. Nel corso degli anni la superficie dei vigneti si è decuplicata, da 20 a oltre 200 ettari, fino ad arrivare ad oggi a cinque tenute per un totale di circa 500 ettari e cantine nei territori più vocati della Toscana, con una produzione di vini di tutte le denominazioni toscane più importanti.
Proprio nella Tenuta di Montepulciano si trova il vigneto contiguo ad alta intensità ritenuto il più vasto d'Italia: 65 ettari. Fino ad oggi la Carpineto ha guardato soprattutto allo scenario internazionale esportando all'estero, in oltre 70 paesi (tra cui Stati Uniti e Canada in testa), l'89% della propria produzione, ma in questo particolare periodo in cui si sta espandendo con ulteriori 10 ettari di nuovi impianti, tecnologicamente all'avanguardia, ha deciso di rivolgere la dovuta attenzione alla realtà italiana. Il vino Nobile di Montepulciano Riserva di Carpineto è l'unico Nobile di Montepulciano ad essere entrato nella classifica della Top 100 di Wine Spectator per due anni consecutivi e per due annate di produzione consecutive (2010 e 2011) e la Carpineto, giunta ai suoi primi 50 anni di attività, ha voluto festeggiare raccontando, attraverso i suoi vini più rappresentativi, la sua storia e la sua tradizione.
Questi i vini degustati e raccontati da Paolo Leuciani e Antonio Michael Zaccheo, giovane generazione di Carpineto
Nobile di Montepulciano Docg Riserva del 2011 – Annata meno produttiva del 2010 ma molto interessante. Colore tipico del Sangiovese, con sentori di prugna e viola mammola. Qui il territorio vince sul vitigno con sfumature di sottobosco e corteccia. Note di salinità a chiusura del sorso.
Nobile di Montepulciano Docg Riserva del 2010 – Vino dal sentore delicato, ancora non del tutto “leggibile”, con sfumature di fiori, frutta e spezie e una sensazione vagamente affumicata, quasi di torrefazione.
Nobile di Montepulciano Docg Riserva del 1989 – Vino dal profumo intenso e dal colore che denota grande evoluzione. Sentori di liquirizia, cuoio, tipiche sensazioni che si riscontrano dopo anni di invecchiamento.
Nobile di Montepulciano Docg Riserva 2001 Cru Poggio Sant'Enrico – Fa parte della collezione dei vini prodotti solo in grandi annate provenienti da singoli vigneti con caratteristiche eccezionali. Creati per un lunghissimo invecchiamento, escono dalla cantina non prima di 5 anni di affinamento in bottiglia.
Brunello di Montalcino Docg 2012 – Vino molto elegante e longevo. Due anni fa l'azienda Carpineto ha rilevato un terreno, in posizione privilegiata, a 500 metri sul livello del mare, uno degli insediamenti più alti della denominazione e tra i più panoramici, in una zona storica caratterizzata dal fondo argilloso e calcareo. Questi vigneti, per la loro esposizione a nord, in un luogo alto, ventilato, ma riparato, soffrono meno di quelli a valle il caldo estivo e mantengono un profilo più alto ed elegante. Vinificazione classica in botti grandi.
Cabernet Sauvignon Igt Farnito 2012 – Vino prodotto con le uve del vigneto Campo Nibbio, uno dei fiori all'occhiello dell'azienda, il vigneto contiguo ad alta densità più vasto d'Italia, con una densità media di impianto altissima (fino a 8.600 ceppi per ettaro) e una resa per ceppo bassissima (inferiore ad una bottiglia per ceppo) per vini di grande concentrazione e finezza.
Cabernet Sauvignon Igt Farnito 2000 – Vino molto maturo, con note di peperone, un tannino importante e un “velluto” che asciuga la salivazione con un ritorno balsamico. L'impronta del cabernet sauvignon con le note tipiche del territorio toscano: una fusione perfetta.
Una degustazione importante, quella di ieri sera a Roma, ricca di storia e di tradizione, quella di una grande famiglia che, votata ai vini e al territorio Toscano, si identifica nelle 30 etichette che produce. Così ha concluso la degustazione Antonio Michael Zaccheo: “Questi vini degustati oggi, possono non piacere a tutti, non piacciono neanche a tutti i membri della mia famiglia. Mia madre e mia sorella non li amano particolarmente, ma in occasione di una festa, di Pasqua o di Natale, possiamo stappare vini vecchi e vini più giovani e gustarceli tutti insieme, perché il vino unisce e mette tutti d'accordo”.