È sempre aperta la discussione se sono migliori le bollicine italiane o quelle francesi. Certamente tra quelle italiane la Franciacorta è sugli scudi, in particolare quelle cantine che hanno fatto la storia di questa denominazione. La Montina è tra queste. Utile quindi la visita organizzata dalla cantina per approfondire le conoscenze sul territorio e sui suoi vini. Visita organizzata per comunicare il nuovo posizionamento del brand e identità, con il nuovo logo che rappresenta la tiara papale, dai fondatori di Montina agli avi di Papa Paolo VI, e dai leoni simbolo di Brescia, un riferimento a valori e territorio che rappresentano la storia della famiglia e dell’azienda. Parallelamente a questo anche la scelta del naming, risultato di una profonda riflessione, che passa dal classico “La Montina” al solo “Montina” .
Oggi a guidare l’azienda è la famiglia Bozza, fortemente radicata nel comune di Monticelli Brusati dal 1400, oltre ai tre fratelli fondatori, Vittorio, Gian Carlo e Alberto, c’è la nuova generazione: Michele (Presidente), Daniele (Responsabile commerciale Italia), Anna (Responsabile accoglienza in cantina). Di grande fascino la cantina scavata nella collina, che si estende per 7.450 metri quadri. Le prime notizie su La Montina risalgono al 1620, quando proprietaria della casa padronale, Villa Baiana, era una nobile famiglia bresciana facente capo a Benedetto Montini – avo di Papa Paolo VI – il cui cognome originò il toponimo Montina. Da allora questa piccola località che comprende oltre alle terre vitate la collina retrostante è denominata appunto La Montina. I 72 ettari dei vigneti aziendali sono dislocati in 7 comuni e si sviluppano su terreni molto vari fra loro, il che garantisce ai Franciacorta de La Montina una straordinaria personalità. La produzione è di circa 420.000 bottiglie annue. Montina si trova a Monticelli Brusati, nella parte nord ovest della denominazione, 12.000 metri quadrati di estensione, proprio sotto al Lago d’Iseo, del quale ne beneficia gli influssi.
“Il nostro Franciacorta nasce dalla cura e dal rispetto per la terra che gli dà vita – racconta Michele Bozza, amministratore delegato di Montina – Dall’impegno di chi la lavora, con la riconoscenza per le generazioni che ci hanno tramandato un sapere in continua evoluzione. Oggi siamo felici di presentare la sua nuova identità. Il nostro nome diventa “Montina”: rinunciamo all’articolo “La” che ci ha accompagnato per lunghi anni. Un nome più netto, semplice, affettuoso. Ed ecco le nostre nuove etichette, dalle tinte morbide e terrose. La tiara papale che rimanda alle nostre origini. Un abito più pulito e bello, per esaltare l’attenzione alle cose ben fatte, l’amore per la tradizione e insieme la consapevolezza della modernità, la passione grata per le nostre terre. Sostenibilità ambientale guida le nostre scelte: siamo certificati Sqnpi (Sistema Qualità Nazionale di Produzione Integrata) nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente che ci circonda”.