Continuano i nostri assaggi al Teatro del vino. Ieri vi abbiamo raccontato la prima parte del nostro viaggio sensoriale all’interno della tenuta toscana di Villa Castelletti (leggi qui),oggi concludiamo con le etichette che ci sono piaciute. E tanto.
P’tit Domaine, produttore della valle della Loira, ci dimostra che si può bere molto bene con cifre ragionevoli. Il cabernet franc dall’Aoc Saumur Champigny è un esempio di equilibrio, finezza e bevibilità ed il Saumur blanc Entre Deux Voyes 2013, da Chenin, è un vino tagliente che crescerà ancora per diversi anni.
(Pier Paolo Antolini)
A questo punto la più grande e piacevole sorpresa della degustazione : il Pinot Nero 2013 di Podere della Civettaja. Si tratta di un rosso prodotto a Pratovecchio in provincia di Arezzo da Vincenzo Tommasi, viticoltore dotato di grande competenza e sensibilità. Quando si parla di Pinot Nero prodotto in Italia ci sono sempre delle riserve, vengono evidenziati dei limiti. Ci troviamo di fronte all’eccezione. Il naso è di rara eleganza con piccoli frutti, sottobosco, chiodo di garofano, note resinose. In bocca ha notevole freschezza, tannini integrati alla perfezione ed un finale lungo e minerale. Una bottiglia di classe che messa in degustazione alla cieca con vini d’Oltralpe darebbe interessanti risultati.
Dall’Abruzzo arriva il solido e perentorio Montepulciano di Praesidium, realtà ormai affermata. Abbiamo degustato il Cerasuolo d’Abruzzo superiore Doc 2015, rosato dal colore scuro, intenso e dal corredo aromatico molto ricco, il Montepulciano d’Abruzzo riserva Doc 2011, complesso, strutturato e persistente ed il cru A Marianna 2009, dotato di una profondità fuori dal comune.
(Richard Desouche di Pit Domaine)
Classicità e tradizione per i vini prodotti in Valpolicella da Antolini. Il Valpolicella 2014 è un vino fresco e di buona beva ideale da abbinare ad un bel piatto di salumi. Il Valpolicella Classico Superiore Ripasso 2013 colpisce per la straordinaria integrità del frutto. Due gli Amaroni, il Moropio 2012, fine ed elegante ed il Ca’Coato 2011, più strutturato e potente. Piacevole, equilibrato e mai stucchevole il Recioto della Valpolicella Classico2013.
Domaine du Vieux Telegraphe fa ormai parte dell’elite dei produttori francesi e il suo Chateauneuf du Pape, prodotto con uve coltivate nell’altopiano di La Crau, è ogni anno ai vertici della denominazione. La versione 2012 conferma la qualità di sempre con un naso complesso di frutti rossi, spezie orientali, scorza d’arancio ed un palato ampio, solido con una componente tannica di notevole levatura, lunghissima persistenza e notevoli capacità evolutive. Un vino definitivo. Affascinante e molto ben fatto anche il Vin de Pays de Vaucluse Le Pigeoulet des Brunier rouge 2014, un delizioso piacere quotidiano.
(Chateau Simone)
Dalla minuscola Aoc Palette in provenza arrivano i vini di Chateau Simone. Sono prodotti che hanno il gusto del territorio e di una storia antica. Lo Chateau Simone Palette blanc 2013, Clairette in prevalenza, è ancora è un po’ segnato dal legno, ma evolverà per alcuni decenni. Da dimenticare in cantina. Il rosè 2014 è fresco, intenso e complesso. Lo Chateau Simone Palette rouge 2012 da Grenache, Mourvedre, Cinsault ed altre varietà, è un grande rosso mediterraneo con un naso elegante, grande struttura, tannini presenti e ben integrati e prospettive di una lunga evoluzione.
Sempre affascinanti i vini di Arpepe, la quinta essenza del Nebbiolo di montagna, fini, eleganti, eterei. Il Valtellina Superiore Docg Sassella riserva Rocce Rosse 2005 si conferma, come ogni volta, al vertice della tipologia. Ottimi anche il Grumello riserva Buon Consiglio 2007, Il Sassella riserva Stella Retica 2011 ed il Grumello riserva Rocca De Piro 2011.
(Cinzia Merli de Le Macchiole)
Notevole la batteria dei Barbaresco Docg proposti da Piero Busso con il Gallina 2011, grande vino delle Langhe con tannini robusti, completo, elegante, incisivo, il San Stunet 2012 e l’Albesani Vigna Borgese 2012.
Noelia Ricci, azienda dell’Emilia Romagna, produce due interessantissime etichette dal grande rapporto qualità-prezzo, il Sangiovese di Romagna superiore “Il Sangiovese” 2014, caratterizzato dalla grande beva e dall’estrema versatilità negli abbinamenti e il Sangiovese di Romagna superiore Godenza 2013, più complesso e molto profumato.
(Kerpen)
Ottimi sia i bianchi che i rossi friulani di Vignai da Duline con il Morus Alba, da Malvasia Istriana e Sauvignon, protagonista di una mini verticale con le annate 2013, 2010 e 2008 che hanno messo in luce le capacità evolutive di quest’etichetta. Sorprendente lo Chardonnay Ronco Pitotti 2014, fresco, sapido ed elegante, piacevolissimo lo Schioppettino La Duline 2014 con un’intensa speziatura e morbido e di gran classe il Merlot Ronco Pitotti Valori 2013.
Il Marroneto, affermata azienda di Montalcino, era presente con il Brunello di Montalcino 2011 ed il Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2011, entrambi giovanissimi, ma già con un carattere ed un’autorevolezza unici. Grandi, destinati ad un lunghissimo invecchiamento.
(Giovanni Ascione di Nanni Copè)
Tra i migliori rossi italiani ci sono senza dubbio i Taurasi di Perillo. Abbiamo assaggiato il 2007 e la riserva 2006. In entrambi i casi si tratta di vini che esprimono il loro terroir con potenza e compostezza nello stesso tempo. C’è tanta materia, ma ogni cosa sembra essere al posto giusto, armonizzando l’insieme che viene posto sempre con garbo, senza nessuna invadenza.
Isole e Olena è ormai da tempo uno dei più autorevoli rappresentanti del territorio toscano. Il Chianti Classico 2013 è un modello nella sua tipologia con un naso floreale ed un sorso fresco ed appagante che lo rendono il compagno ideale delle pietanze a base di carne e di numerosi altri piatti. Il Cepparello 2012 rivela l’enorme potenziale del sangiovese : territorio, incisività, completezza e grandissima capacità di sfidare il tempo. Oltre agli assaggi dei vini, l’esperienza di Villa Castelletti è stata arricchita dal dialogo con i produttori, tutti appassionatissimi e felici di raccontare le proprie esperienze e le sfide a cui vanno quotidianamente incontro.
Federico Latteri
Teatro del Vino
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