di Federico Latteri, Firenze
Anteprima del Chianti Classico a Firenze, alla Stazione Leopolda. In degustazione Chianti Classico annate 2017 e 2016, Chianti Classico Riserva 2016, 2015, Chianti Classico Gran Selezione 2016 e 2015 e diversi vini delle tre tipologie di annate precedenti.
La 2016 è stata, a detta di tutti, un’annata praticamente perfetta, classica, da ricordare tra le migliori degli ultimi decenni. Condizioni climatiche regolari e un ciclo maturativo perfetto hanno fatto si che si potessero raccogliere uve di grande qualità. I vini sono equilibrati, eleganti e dotati di ottime potenzialità d’invecchiamento. Il millesimo successivo, il 2017, è stato invece problematico per l’esigua disponibilità di acqua che ha condotto le piante a livelli di stress a volte preoccupanti con riduzione quantitativa della produzione. Nonostante ciò i vini assaggiati, pur non raggiungendo il livelli dei 2016, sono sembrati superiori alle aspettative, forse leggermente più pronti e con tannini un po’ più spigolosi, ma comunque buoni e con carattere da Chianti Classico. In generale, si registra un decisivo allontanamento dai prodotti strutturati, morbidi e piacioni a favore del ritorno deciso all’eleganza, alla bevibilità e alla tipicità, caratteristiche che fanno apprezzare questo vino in tutto il mondo.
Di seguito i nostri migliori assaggi con alcune note:
CHIANTI CLASSICO 2017
Castellinuzza e Piuca-Coccia Giuliano – Fragrante, grande presenza di frutto al palato, soprattutto amarena. Ha bisogno di tempo per acquistare un maggiore equilibrio.
Castello di Monsanto (campione da botte) – Tipico con toni floreali scuri, fresco, forse ancora un po’ irruento. Tannini abbastanza levigati.
Fèlsina – Naso orientato su toni fruttati. Ben fatto, snello, piacevole, ottima bevibilità.
Lamole, I Fabbri – Elegante, speziato al naso. Sorso consistente per via della robusta componente tannica.
Retromarcia, Monte Bernardi (campione da botte) – Particolare, incentrato sulla piacevolezza di beva. Non stanca mai.
Monteraponi (campione da botte) – Intenso e pulito al naso e fresco al palato. Tannini ben presenti che il tempo smusserà.
Chianti Classico Docg 2016, Borgo Scopeto – Floreale, vibrante, dotato di energia, progressione e ottimo allungo.
Cantina Ripoli – Croccante, gastronomico. I tannini detergono bene il palato, senza dare troppa astringenza.
Castellinuzza-Cinuzzi – Naso ammaliante, intensamente floreale. Al palato mostra buona acidità, equilibrio e tannini ben estratti.
Verrazzano, Castello di Verrazzano – Profondo, appena austero. Bocca giocata tra intensità gustativa, tannini e un finale sapido.
Isole e Olena – Naso preciso con note di viola e una punta speziata. Fitti i tannini e lunga la chiusura in cui sono evidenti piacevoli note fruttate.
Le Fonti, Panzano – Ha un profilo un po’ più caldo e strutturato della media, ma non manca la freschezza che lo snellisce. Persistente.
Montecalvi – Sobrio, fine, bevibile e incisivo. Territorio e carattere.
Vigna Doghessa, Nittardi – Profondo, scuro, provvisto di un sorso compatto, dritto e persistente.
Poggerino – Pieno, succoso, ma anche fresco, dinamico, ben articolato e lungo.
Le Corti, Principe Corsini Villa Le Corti – Fine e elegante all’olfatto e armonico in bocca. Una bottiglia ben riuscita.
Val delle Corti – Davvero buono, completo, dall’acidità al lungo finale, passando per la fitta trama tannica. Si esalterà a tavola con numerosi piatti.
Vecchie Terre di Montefili – Nobile, si concede un poco alla volta, ma infine sfodera la sua vera anima da Chianti Classico con viva acidità, tannini fini e ottima bevibilità.
CHIANTI CLASSICO DOCG 2015
Le Cinciole – Vivo, equilibrato, un’interpretazione del territorio tutta in freschezza.
CHIANTI CLASSICO DOCG 2014
Castell’in Villa Ha un naso floreale arricchito da ciliegia sotto spirito. Al palato è snello, fresco, scattante. Millesimo e terroir.
(continua…)