La grande degustazione con tantissime etichette a Milano
(Alessandra ed Emiliana D'Angelo)
di Michele Pizzillo
Per Marcello Pittella, presidente della Regione Basilicata, la sua regione “è capace di rapire l’attenzione del visitatore grazie ai suoi prodotti di eccellenza come il vino che per noi è una miscela di sacrifici, passione, storia e capacità imprenditoriale”.
Così ha introdotto la giornata che l’Ais, Associazione italiana sommelier ha voluto dedicare ai vini lucani con un grande banco di degustazione allestito nei saloni di uno dei più eleganti alberghi di Milano, il Westin Palace. Qui, infatti, il potente Aglianico del Vulture, con il debutto della prima annata a Docg, si è fatto accompagnare dai meno noti Matera Doc e Grottino di Roccanova Doc “che insieme, però, sono capaci di declinarsi in modo da soddisfare tutti i consumatori”, sottolinea un grande esperto come il presidente nazionale dell’Ais, Antonello Maietta. Che, aggiunge, rivolgendosi ai produttori lucani presenti al banco di degustazione “avete fatto bene a venire a Milano perché è la città che può decretare il successo di un territorio” e, nello stesso tempo ha invitato gli operatori milanesi a degustare anche i vini bianchi perché evidenziano la voglia di sperimentare.
(Carolin Martino)
Di selezione d’eccellenza portata a Milano ne parla anche il delegato milanese di Ais, Hosam Eldin Abou Eleyoun, che ha organizzato la manifestazione insieme al presidente dell’Enoteca regionale della Basilicata, Paolo Montrone, che partendo dall’Aglianico del Vulture allarga il discorso a tutta la produzione regionale: “Deve essere conosciuta meglio – dice – e quindi ci affidiamo ai professionisti dell’Ais per comunicare la qualità che siamo capaci di produrre in Basilicata”. E Montrone, lascia la parola ai produttori prima e ai vini dopo, con l’apertura del banco di degustazione.
(Paolo Montrone)
E, qui, saltando da un banco all’altro, le soprese sono state una dietro l’altra. Secondo Carolin Martino, presidente del Consorzio di tutela dell’Aglianico “i vini lucani hanno una marcia in più e, pur non avendo espresso tutte le proprie potenzialità commerciali, possono contare su un bacino di appassionati consumatori sui mercati più importanti. Se poi venite a visitare la nostra bellissima Basilicata, ve ne renderete conto meglio”. Una delle sorprese di questa degustazione è Vulcano 800 di Terra dei Re, vino ottenuto da Pinot nero di cui Paride Leone dice di poter dimostrare che l’internazionale Pinot nero è un vitigno originario del Vulture. Interessanti anche le proposte delle altre doc lucane, con Michele Dragone che è convinto del definitivo decollo del primitivo di Matera sia per la qualità che per la notorietà planetaria della Città dei Sassi.
(Michele Dragone con i figli)
Prima dell’apertura del banco di degustazione, però, è stato presentato “Basilicata in vigna” di Andrea Zanfi (ZE Editoria Diffusa, €. 50), un ampio volume di 250 pagine che è bello da leggere per la piacevolezza dei racconti e da sfogliare per la bellezza delle foto che colgono aspetti veramente suggestivi della regione. “Il libro lo ha l’Enoteca regionale per comunicare il nostro vino – dice il presidente dell’ente Paolo Montrone – le parole di Zanfi e le belle foto di Claudio Brufola e Gaetano Plasmati, che raccontano e mostrano la bellezza di 30 aziende vinicole di una regione che “è uno smeraldo atipico rispetto a tutto ciò che la circonda e quindi aspira ad essere raccontata solo con ammirevole poeticità”, chiosa Montrone. Zanfi è riuscito a farlo con un viaggio che inizia non da quello che già si conosce e con Matera 2019 è sotto i riflettori internazionali, ma dallo sguardo su un contadino lucano che resiste alla voglia di abbandonare la sua terra”. Una fierezza incredibile, questa colta da Zanfi nel suo viaggio.
Le nostre note di degustazione. Ma dei soli rossi, però
Aglianico del Vulture Doc 2011, azienda agricola Donato D’Angelo, Rionero in Vulture – Ottimo vino ottenuto da uve Aglianico selezionate in diversi vigneti coltivati nei comuni di Ripacandida e Maschito, vinificate in purezza e maturato in botte, prima dell’affinamento di 18 mesi in bottiglia. I profumi sono di frutti rossi maturi, con note speziate prevalentemente di pepe. In bocca è sapido, caldo, lungo e persistente con una elegante fibra tannica.
Aglianico del Vulture superiore Docg 2011, Casa vinicola Armando Martino, Rionero in Vulture – E’ allevata a spalliera la vigna da dove provengono le uve per la produzione di questo Aglianico che matura per 15 mesi in barrique a cui segue un affinamento di oltre 12 mesi in bottiglia. Il colore è rosso rubino intenso mentre al naso è ampio e avvolgente con note speziate di cacao, liquirizia e tabacco dolce in perfetta armonia con quelle di confettura di frutti di bosco. In bocca è un vino morbido, caldo, vellutato e con una lunga persistenza sostenuta da una bella tannicità
Epeo, Grottino di Roccanova dop 2014, Cantina Chiaradia, Roccanova – Epeo è il costruttore del cavallo di Troia ma anche il fondatore della città di Lagaria, ubicata tra Sibari ed Eraclea e, quindi, lo sbocco al mare delle terre interne della Basilicata. Per questo la famiglia Chiaradia ha voluto dedicargli il vino più importante, un rosso rubino ottenuta da un uvaggio di Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Montepulciano d’Abruzzo e fatto maturare in cisterna d’acciaio per 9 mesi dopo la vendemmia. I profumi sono intensi e abbastanza equilibrati tra Sangiovese e Cabernet; mentre in bocca prevale la frutta matura e qualche nota speziata che unitamente alla morbidezza dei tannini, assicurano una buona persistenza gustativa.
La Firma Aglianico del Vulture superiore Docg 2012, Cantine del Notaio, Rionero in Vulture – Davanti a questa ed altre bottiglie delle Cantine del Notaio, ti viene voglia di parlare del viticoltore che li produce, Gerardo Giuratrabocchetti che se ci viene passato il paragone, è una sorta di laboratorio sempre in fermento. E, La Firma, ne è un’ulteriore conferma, per il suo complesso profilo olfattivo che è un vero concentrato di frutta e spezie; ma, anche, per il gusto ricco e concentrato che ammalia per la lunga persistenza e per il morbido tannino.
Le Drude Aglianico del Vulture superiore Docg 2013, Michele La Luce, Ginestra – Le vigne, 7 ettari, di questo appassionato culture della vite, sono ubicate tra Barile e Venosa, in una posizione particolarmente favorevole per il vitigno Aglianico. Tanto da produrre un vino ricco e complesso di profumi assicurati da frutti rossi e da note speziate di pepe, liquirizia e rabarbaro. In bocca è caldo, sapido, strutturato su tannini fitti ed equilibrati con una chiusura delicatamente balsamica.
Pietrapenta Matera Dop Primitivo 2013, Cantine Dragone, Matera – E’ un vino dai profumi prevalentemente dolci tra frutta matura e noce moscata, mirto e carruba, pepe rosa e cioccolato fondente. Una dolcezza che in bocca lo rende piacevole, morbido, caldo e con quella giusta dose di acidità che esalta le note fruttate. Matura in barrique nuove per 12 mesi e poi per un po’ di tempo in bottiglia. E’ un vino in evoluzione.
Serpara Aglianico del Vulture superiore docg 2011, Re Manfredi-Cantine Terre degli Svevi, Venosa – Un vino potente che racchiude tutta la grandezza che possono offrire le vecchie vigne che crescono all’ombra del Vulture, un vulcano spento che svetta su Basilicata, Puglia e Campania. Le uve Aglianico vinificate in purezza crescono in una vigna di sei ettari, nei terreni collinari di origine vulcanica di Maschito, con il vino che affinato in barriques francesi di Allier, diventa caldo e vellutato, con belle note di vaniglia, frutta candita e timo.
Titolo Aglianico del Vulture Doc 2014, Elena Fucci, Barile – Ottima espressione del terroir dominato dal Vulture, sia per il bel colore rubino fitto che per il quadro olfattivo caratterizzato da un alternanza di fiori e di frutti generalmente di colore rosso. Al palato, poi, è fresco, su toni di frutta rossa macerata e con una lieve astringenza tannica che probabilmente allieva l’alcolicità. E’ un Aglianico affinato 12 mesi in barrique di rovere francese nella nuova cantina costruita secondo i principi della bioarchitettura.
Vulcano 800, Basilicata rosso Igt, Terra dei Re, Rionero in Vulture – Con questo vino dal profilo olfattivo avvolgente, Paride Leone dimostra che il Pinot nero è originario di queste terre. Infatti è un Pinot che non ti aspetti per la sua morbidezza e sapidità accompagnate da piacevolissime note fruttate e speziate con tannini morbidi che lo rendono ancora più accattivante. La maturazione di sei mesi in barrique rende Vulcano sapido e fresco.
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