di Marco Sciarrini
Che l’Alto Adige sia terra di grandi vini è cosa risaputa, ma i produttori sono sempre alla ricerca di migliorare se stessi.
In questo caso la nuova frontiera è la longevità, alla scoperta del potenziale di invecchiamento dei vini bianchi. Ed è proprio questo il titolo del press tour organizzato dal Consorzio dei vini dell’Alto Adige, alla scoperta del potenziale di invecchiamento, che ha sfatato il detto che i vini bianchi vanno bevuti giovani, scoprendo, invece, come abbiano nel proprio Dna la vocazione alla longevità. I vari climi e i terreni diversi tra loro incidono molto sulle qualità dei vini bianchi che dalla metà degli anni ’80 hanno fatto cambiare il passo ai produttori che fino ad allora prediligevano per tradizione vini rossi, fatti con Schiava in primis. In generale i bianchi altoatesini si collocano a pieno nella fascia di qualità più elevata della produzione vinicola italiana, e dobbiamo testimoniare come il coraggio di molti produttori a non immettere sul mercato i vini dell’annata corrente, con il grande sacrificio economico di tenere immobilizzati milioni di bottiglie, ma con la consapevolezza di offrire al consumatore un prodotto migliore e di qualità superiore. Questo è lo scopo del viaggio quello di comunicare come i vini bianchi possono dare grandi soddisfazioni sia dal punto di vista dell’olfatto che del gusto che altrimenti non potrebbero esprimersi. L’investimento dei produttori dei bianchi dell’Alto Adige va ad aggiungere alla freschezza, alla finezza e all’eleganza, anche quella qualità della prova del tempo, che lo rende prezioso. Eduard Bernhart, Direttore del Consorzio Vini Alto Adige, ci introduce il viaggio con queste parole: “Il nostro vino incarna in modo inimitabile la ricchezza di sfaccettature del nostro territorio montano, combinando influssi alpini e mediterranei, tradizione che si tramanda da generazioni e forte impulso all’innovazione, perfezione e intuizione, qualità e creatività, disinvoltura e affidabilità”. Le sue parole trovano conforto dai dati, se pensiamo che la superfice vitata è di 5.550 ettari di cui 5.400 classificati Doc il 98% del totale, con 5.000 viticoltori e 218 cantine presenti sul territorio, per una produzione di 320.000 ettolitri di vino prodotti in media ogni anno. Il totale delle bottiglie prodotte sono circa 40 milioni. Di queste, il 70% proviene dalle cantine gestite in forma cooperativa, il 25% dalle tenute e il restante 5% dalle Aziende dei Vignaioli indipendenti. Come tutti sanno i vini bianchi la fanno da padrone con il 64% seguiti dai rossi al 36%, il 30% dei vini Altoatesini è destinato all’esportazione. Tutti questi dati per dare una fotografia sul movimento che c’è intorno al mondo dell’enologia Altoatesina, in un territorio vinicolo che è il più piccolo d’Italia, ma grazie alla sua posizione geografica uno dei più variegati pensando ai massicci alpini più elevati a nord fino ai vigneti di un paesaggio decisamente più mediterraneo a sud, dai pendii della Val Venosta, le colline soleggiate della Bassa Atesina o i vigneti di stampo alpino della Val d’Isarco. Nell’arco di 90 chilometri è un’antologia di paesaggi e zone climatiche. Durante il nostro viaggio alla scoperta del potenziale evolutivo dei grandi bianchi dell’Alto Adige, abbiamo visitato e degustato i vini delle Cantine:
Cantina Terlan
Terlaner I Gran cuvèe 2018, Terlaner Rarity 2008, Vorberg Riserva Doc 2018-2011, Novadomus Riserva Doc 2018- 2013, Pinot Bianco 2020, Terlaner Cuvèe Doc 2020, Quarz Doc 2019.
Tenuta Tiefenbrunner Schlosskellerei Turmhof
Chardonnay Merus 2020-2018, Vigna Au Riserva Chardonnay 2017, Sauvignon Blanc Merus 2020, Sauvignon Blanc Turmhof 2018, Rachtl Riserva Vigna Rachtl 2018, Feldmarschall Von Fenner 2019- 2016, Feldmarschall vendemmia tardiva 2016.
Cantina Colterenzio
Sauvignon Lafòa 1994-2005-2015.2019, Chardonnay Cornell 1995, Chardonnay Lafòa -2015-2019, Gewurztraminer Cornell 2007, Gewurztraminer Lafòa 2015, L.R. 2011-2015-2017
Azienda Agricola Falkenstein
Pinot Bianco 2018, Sauvignon 2018, Riesling 2014-2018
Abbazia di Novacella
Gruner Veltliner Praepositus 2019-2018-2016-2014-2012, Kerner Praepositus 2019, 2017, 2012, 2011, 2006, Sylvaner Praepositus 2009-1976, Ton Silvaner in anfora 2019-2018, Quota 2 pinot bianco 2019.
Cantina Valle Isarco
Aristos Sylvaner 2019-2012, Aristos Kerner 2019-2012, Riesling 2019.
Cantina Tramin
Nals Magreid, Baron Salvadori 2012, Sirmian 2013.
Cantina Oberstein
Lapis Pinot Bianco, Salis 2015 Sauvignon Blanc.
Cantina di Bolzano
Chardonnay riserva 2016, Sauvignon riserva 2014
Cantina Brunnenhof
Gewürztraminer, Eva Manzoni Bianco, Chardonnay
Cantina Bergmannhof
Sauvignon, Chardonnay riserva 2016- 2014, Eart 2017.