Vignaioli per caso? Sembra proprio di sì, pur appartenendo ad una famiglia che in Sardegna coltiva la terra da generazioni, tramandandosi di padre in figlio l’allevamento del bestiame, del porceddu, dell’agnello e producendo prelibatissimi pecorini. Ma Raffaele prima, e poi Federico – ultima generazione di questa famiglia, i Gregu – aspirano a fare qualcosa di diverso e, da romantici sognatori, contribuire a fare conoscere ancora di più l’Isola che amano in modo ossessivo. E quale prodotto meglio del vino può essere il veicolo più adatto per aggiungere un proprio granello a questa impresa? Ma non un vino qualsiasi, visto che hanno la fortuna di vivere in un territorio unico, la Gallura che si trova nella parte Nord orientale della Sardegna e si estende quasi interamente nella provincia di Olbia-Tempio, dove le influenze marine si insinuano in una fitta macchia mediterranea e, più ci si addentra, si arriva a boschi di querce, olivastri e quelle sughere che fanno degli abitanti di queste terre storici produttori di sughero.
Così, appena diplomato, mentre Raffaele Gregu – adesso ha 32 anni, mentre Federico ne ha 25 – esprime questo desiderio al padre Antioco, nelle campagne di Calangianus, a 500 metri di altitudine, in un contesto unico ed incontaminato ai piedi del Monte Limbara, sede dell’omonimo Parco Regionale, tra olivastri e sugherete secolari immerso in profumi di una vegetazione potente e selvaggia, è in vendita un terreno di 50 ettari. Quando si dice il destino, tanto che papà Antioco provvede all’acquisto e nella gestione coinvolge subito Raffaele per avviare la sua avventura con l’impegno di trascinare anche il fratello Federico appena diplomato. Nel frattempo in questo “terroir alle caratteristiche uniche, il vento costante, le forti escursioni termiche determinate dall’altitudine e la conseguente formazione di rugiada che rallenta la maturazione delle uve, noi valorizziamo tutto questo, attraverso “l’ascolto” delle piante, raccogliendo le uve solo quando la pianta ci comunica le giuste condizioni”, spiega Antioco Gregu. Il primo imbottigliamento avviene nel 2014, con Antioco che si occupa della parte vitivinicola, Raffaele della gestione della cantina e del commerciale e Federico, ancora piccolino, a fare esperienza affiancando il padre a gestire i 30 ettari di vigna (più 20 tra boschi e laghetti).
Tutto questo i due fratelli Gregu lo raccontano a Milano, nell’elegante ristorante di Daniel Canzian (uno degli allievi fra i più stimati da Gualtiero Marchesi) dove hanno proposto una verticale di Selenu Vermentino di Gallura docg superiore del quale Raffaele aveva subito intuito le sue grandi potenzialità già dalla prima vendemmia. Nella degustazione milanese, però, sono stati proposti anche Rias, altro Vermentino di Gallura docg – tutti abbinati ad un piatto ormai storico di Daniel, il risotto Expo che sbancò in occasione della grande esposizione del 2015 – nonché Sirè, Cannonau di Sardegna doc rosato servito con un filetto di Sanpietro coperto di verdura. I giovani Gregu non hanno mancato di sottolineare che il loro podere parla di tradizione: le carni vengono fatte stagionare appese a travi di legno, un grande focolare scalda le pietanze per gli incontri conviviali e il vino dalle botti non si prende con la pipetta ma con la sa ruffiana ricavata da una semplice canna tagliata a dovere. I vitigni presenti nelle vigne sono per la maggior parte autoctone: Vermentino, Cannonau e Muristellu (Bovale Sardo) e due internazionali, Syrah e Merlot. Il filo conduttore è la verità “che significa rispetto e valorizzazione di ogni elemento che caratterizza un’annata. Noi siamo identitari, i nostri vini devono rispecchiare noi e il nostro territorio”, secondo Raffaele Gregu. Infatti, la parola chiave della filosofia di Tenute Gregu è “ascolto della natura”. In una filosofia volta alla valorizzazione del terroir, alla riscoperta e adattamento della tradizione e alla sostenibilità ambientale, in vigna e in cantina, si seguono procedure atte a minimizzare l’intervento dell’uomo. La sostenibilità ambientale è un punto importante dell’azienda; grazie alla posizione strategica dei vigneti ad una media di 500 metri sopra il livello del mare, si limita l’uso dei pesticidi, mentre si praticano inerbimenti controllati, che permettono di creare un habitat favorevole alla presenza di diverse specie di insetti, soprattutto delle api. Anche in cantina si è molto attenti a limitare l’uso di solfiti. La produzione media attualmente è di 70.000 bottiglie (la produzione potenziale supera le 200.000 bottiglie), con un export molto contenuto – poco più del 10% – tra Florida e Massachussets, Belgio e la regione di Mosca.
Tenute Gregu
Località Giuncheddu – Calangianus (OT)
T. 348 036438
www.tenutegregu.com
info@tenutegregu.com