di Fabiola Pulieri
Dopo la prima degustazione di vini “Doc Friuli & Friends” raccontata qui>, i produttori friulani, rappresentati sempre dal bravissimo Matteo Bellotto, hanno presentato in modalità web, alla stampa specializzata, altre quattro etichette selezionate tra quelle deputate a rappresentare la Regione e la stagione vitivinicola della Doc Friuli.
Come più volte sottolineato da Matteo Bellotto, i vini del Friuli sono una vera e propria orchestra tutti diversi con mille sfaccettature e ognuno con le proprie peculiarità e tutti insieme confluenti in un’unica e grande sinfonia allo scopo di ottenere una musica soave che si ascolta in tutto il mondo ma radicata nella cultura del territorio friulano da sempre. Ne conservano memoria i contadini che hanno sempre amato mescolare gli aromi di diversi vitigni proprio per creare vini unici e irripetibili.
I protagonisti di questa seconda degustazione sono stati tre Sauvignon, croce e delizia dei produttori e, voce fuori dal coro, una Malvasia. Il Sauvignon, vitigno giunto da lontano, è riuscito ad integrarsi perfettamente nelle diverse zone del Friuli e adattarsi alle diverse composizioni del terreno. In Friuli Venezia Giulia gli ettari vitati sono circa 26.500 e di questi il 13-15% circa sono Sauvignon. Per questioni climatiche le punte di acidità e i profumi sono dosati e leggermente pungenti e queste caratteristiche lo rendono differente dai Sauvignon che si ottengono in altri Paesi. La migliore resa è laddove ci sono escursioni termiche importanti, e di certo in Friuli Venezia Giulia non mancano, consentendo lo sviluppo degli aromi più caratterizzanti. I friulani infatti considerano il Sauvignon il vino delle grandi occasioni e amano stapparne una bottiglia per gustarne profumi e sapori durante una festa o una ricorrenza. Ecco i vini degustati:
Terre Rosse – Sauvignon Doc Friuli 2019
Qui il territorio è quello in zona Palmanova, si vede l’arco alpino che sembra aprirsi come un grande abbraccio e il clima è tendenzialmente caldo su un terreno argilloso e di ghiaia, ma in questa zona di bassa pianura sono elevate le escursioni termiche che servono a questo vino per mettere in evidenza i suoi profumi intensi. All’assaggio è fresco, sapido e persistente con una chiusura pulita.
Sobaja – Sauvignon Friuli Doc 2019
Il territorio di ubicazione dei vigneti è simile e vicino al precedente e questo fa sì che anche in questo caso il vino sia molto profumato. L’età media delle viti è molto giovane, circa 17-18 anni, il terreno è ricco di ciottoli e questo consente un ottimo drenaggio e crea anche un rimbalzo del calore sulle uve permettendo la giusta maturazione degli acini. Si alternano molto calore di giorno e molto freddo di notte. Inoltre i vigneti protetti dalle Alpi Carsiche sono sul livello del mare Adriatico ed hanno una costante e mite ventilazione. Ne deriva un vino leggermente agrumato, fresco e minerale con sfumature di erbe aromatiche e sentori di frutta.
Cornium – Sauvignon 2019
L’azienda vitivinicola Cornium prende spunto dall’idea di Ariedo Gigante e si trova a Corno di Rosazzo, paese in cui la famiglia Gigante ha messo radici nel 1957. Il titolare, dopo aver conseguito il diploma presso l’Istituto Tecnico Enologico di Cividale del Friuli, ha fatto esperienza presso l’azienda di famiglia come enologo, lo è tuttora nell’azienda del cugino Adriano Gigante, per poi avviare la sua azienda vitivinicola a Corno di Rosazzo. Qui soffiano forti venti di Bora e le uve ne beneficiano per l’aerazione e l’asciugatura. Questo vino è mezzo grado più alcolico dei precedenti ed è molto aromatico, perfetto per i palati più ricercati e per essere esportato all’estero. Di colore giallo paglierino con sfumature verdognole ha un profumo delicato che ricorda i fiori di campo. Il gusto è asciutto, avvolgente, con acidità moderata. Eccellente come aperitivo, ottimo con pesce e carni bianche e si potrebbe azzardare un abbinamento al tartufo.
Gigante – Malvasia Doc Friuli 2019
Questo quarto vino arriva dalla Doc Isonzo e rientra tra i vini friulani che regalano grandi emozioni in fatto di qualità e profumi. L’area è adagiata su una pianura di terreni alluvionali lungo il fiume Isonzo appena a sud del Collio e i vigneti si trovano sulle sponde del fiume. Il letto del fiume si sposta costantemente, provocando inondazioni che arricchiscono il suolo di sostanze nutritive. Il terreno alluvionale composto di ghiaia e ciottoli consente al calore di rimbalzare sulle viti facendo acquisire ai vini una gradazione alcolica importante dovuta alla concentrazione zuccherina delle uve. In questo caso i gradi sono 15. La malvasia istriana è un’uva che con il calore esprime il suo meglio, un vitigno che grazie al commercio veneziano è arrivato in Friuli, dall’Istria appunto, verso la metà del 1200. La Malvasia di Adriano Gigante, che è anche il Presidente del Consorzio Tutela dei Vini Doc Friuli Venezia Giulia, è un vino intenso e corposo, morbido, con una persistenza floreale delicata.