(ph Vincenzo Ganci)
di Michele Pizzillo, Milano
Non capita tutti i giorni che in un solo pomeriggio, quello di lunedì 26 febbraio, si possano avere a disposizione e, quindi, degustare, i più grandi vini d’Italia.
Quelli che risultano essere i più premiati dalle guide dei vini. O, meglio, precisano a Civiltà del Bere, la rivista che organizza l’evento, dalle otto guide più rappresentative. Così, “incrociando i punteggi assegnati dalle singole guide – dice Alessandro Torcoli, direttore della rivista – siamo arrivati alla conclusione che il Sassicaia merita, prendendo un po’ ad esempio il mondo del cinema, il Leone d’oro alla carriera, visto che sta sul podio dal 2008 – ha saltato solo il millesimo 2014 -, per questo il trofeo per la lunga presenza ai vertici del nostro Top Guide Vini 2018, la super classi¬fica che segnala le etichette e le Cantine più premiate dalla critica, non glielo toglie nessuno”. La manifestazione che mette a disposizione degli appassionati dei grandi vini italiani si chiama “Simply the best 2018!” e presso le grandi sale del Museo nazionale della scienza e della tecnologia di Milano, ci saranno 50 fra le aziende che entrano in questa particolare classifica, con il meglio della loro produzione, in una grande degustazione che ogni volta che viene riproposta, affascina i winelower.
Dalle prime anticipazioni fatte filtrare da Civiltà del Bere, si evince che appena sotto Sassicaia, si classificano Giulio Ferrari, Rubesco Vigna Monticchio, Es e Ben Ryé; nonché le denominazioni che non deludono mai, come il Barolo, che colleziona ben 9 riconoscimenti da almeno 5 Guide su 8. Mentre altri grandi vini del panorama enologico italiano arretrano, come Brunello e alcuni Supertuscan, in quest’ultimo caso anche a causa di una vendemmia 2014 piuttosto modesta, tant’è vero che proprio per questo nell’ultimo decennio, una volta il Sassicaia non è arrivato sul podio. Però, fanno notare alla redazione della rivista che si diletta a fare il Top Guide Vini, quando dici Bolgheri tutti, ormai, sono propensi a paragonare questo distretto vinicolo livornese ad un vero Eldorado, visto che nessun’altro riesce a scalzare dal il podio il proprio campione, Sassicaia.
Facciamolo raccontare dagli uomini di Civiltà del Bere il meccanismo per la compilazione di questa classifica. “Per stilare il “best of” sono stati presi in considerazione i tre bicchieri del Gambero Rosso, i quattro tralci di Ais Vitae (etichette dai 91 punti), i “vini frutto” dell’Annuario di Luca Maroni (solo quelli dai 94/100 in su) e, ancora, le super tre stelle Veronelli, i faccini di Doctor Wine (le referenze superiori ai 95 punti), i cinque grappoli di Bibenda, i Vini Slow e i Grandi Vini di Slow Wine e le bottiglie incluse nei tre elenchi dell’Espresso: i 100 vini da bere subito, i 100 da comprare e i 100 da conservare. Ben 648 etichette eccellenti per almeno 2 Guide (erano 571 nel 2017). Si conferma anche quest’anno la tendenza delle Guide a esprimere giudizi sempre più soggettivi. Un caso emblematico è quello di Maroni, che assegna massimi voti a più di 600 vini, di cui solo 80 premiati al vertice anche dalle altre Guide”. A fare l’en plein è il Sassicaia di Tenuta San Guido. Le etichette medaglia d’argento sono quattro: Riserva del Fondatore Giulio Ferrari 2006, che non convince appieno solo Maroni; Passito di Pantelleria Ben Ryé 2015 Donnafugata, che manca il podio per “omissione” di Cernilli; Es di Gianfranco Fino 2015 e Rubesco Vigna Monticchio 2012 Lungarotti, penalizzati rispettivamente dal Gambero e Slow Wine. Più affollata la batteria dei vini da sei eccellenze, dove troviamo primatisti come l’Amarone Bertani 2009 e il San Leonardo 2013. Ottimo piazzamento anche per il Trebbiano 2013 di Valentini e il Montiano 2015 Famiglia Cotarella. La vera novità, però, è la scalata del Titolo 2015 di Elena Fucci, che vince la fascia di miglior vino della Basilicata. Il sestetto si chiude con il Müller Thurgau Feldmarschall von Fenner 2015 Tiefenbrunnen, già in passato sul podio, che raddoppia la performance passando da tre a sei valutazioni top.
Nella classifica 2018, però, ha inciso molto la modesta annata 2014. Così il Tignanello Antinori e il Paleo Le Macchiole, che nel 2017 avevano convinto sei giudici, si fermano a quota tre. Battuta d’arresto anche per il Masseto 2014, che perde due preferenze totalizzandone solo quattro. Nelle Marche, il controverso Kurni 2015 Oasi degli Angeli è arretrato di due punti (quattro eccellenze), mentre il Verdicchio Riserva San Paolo Pievalta 2015 ottiene solo due nomination (-3). C’è, anche, chi scala la classifica. E’ il caso di San Giovenale, che si fa notare con Habemus 2015 e Habemus Etichetta Rossa 2014 (entrambi con quattro giudizi top contro i tre nel 2017), mentre in Alto Adige il nuovo Gewürztraminer Epokale 2009 di Tramin entra in classifi¬ca direttamente con quattro eccellenze, come il Nussbaumer 2015. New entry anche per il Posaú, Rossese di Dolceacqua 2015 di Maccario Dringenberg, che tiene alto il nome della Liguria enologica con quatto voti pieni. Poi c’è la Tenuta Bellafonte, che con il suo Collenottolo 2013 è il miglior Sagrantino battendo, tra gli altri, il famoso 25 anni di Caprai.
“Potrebbero essere fatti tanti altri ragionamenti, ma preferiamo lasciarli alla curiosità del lettore e ci limitiamo a un’ultima nota formale: da quest’anno abbiamo deciso di trattare separatamente il Trentino e l’Alto Adige, le cui identità vinicole ci sembrano meritevoli di una divisione interregionale – dice Torcoli -. A Civiltà del bere siamo convinti che le differenze siano una fonte di ricchezza, e quindi di eccellenza, nella vita come nella vite”. L’appuntamento e il luogo per togliersi ogni dubbio sui grandi vini italiani, è il 26 febbraio, presso il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci (ingresso evento in via Olona 6 bis; Orari 15.30-17 riservato a stampa e operatori del settore, 17-21.30 aperto al pubblico. Ingresso 25 euro intero, 20 euro ridotto per abbonati a Civiltà del bere, studenti di Enologia, sommelier e operatori (per usufruire della riduzione è necessario esibire all’ingresso business card o tessera associativa in corso di validità). Per info 02 76110303, eventi@civiltadelbere.com
Michele Pizzillo