di Marco Sciarrini
Riuscire a trovare intorno a Roma una cantina che riesca ad esprimere il territorio non è così facile.
Noi ci siamo riusciti grazie alla Cantina Gaffino che ha organizzato una degustazione di presentazione dei suoi vini per la stampa. L’azienda Gaffino è profondamente radicata nel territorio. Infatti già dal 1961 la famiglia, con Federico Gaffino, si occupa di viticultura. Nato a Glasgow in Scozia da una famiglia di contadini emigrati, che rientrati in Italia, hanno traferito la passione per il lavoro e la terra al figlio Giuseppe e al nipote Gabriele attuale conduttore dell’Azienda che rappresenta la terza generazione. La proprietà è estesa su una superfice complessiva di circa trentadue ettari, di cui attualmente ventotto vitati, su suoli vulcanici e argillosi. I vitigni maggiormente vitati sono un mix di vitigni autoctoni come il Montepulciano, il Cesanese, il Sangiovese, i Trebbiani e le Malvasia e internazionali come il Merlot, il Viognier, il Syrah, il Cabernet Sauvignon o il Petit Verdot.
La proprietà si trova a metà strada tra i vulcani dei Castelli Romani ed il mare, i terreni come dicevamo sono composti da terre argillose e vulcaniche pieni di minerali, l’area è favorita dai venti provenienti dall’interno e dalle brezze marine creano le condizioni migliori per qualsiasi viticoltore. La famiglia ha come filosofia la valorizzazione del territorio e della qualità dei suoi vini. Il territorio non a caso è stato scelto dai Romani per l’allevamento dei propri vitigni. Tutte le vigne sono a pochi chilometri da Roma sud lungo la via Ardeatina. L’Azienda ha una capacità produttiva di circa 200.00 bottiglie annue, i principali mercati di riferimento internazionali sono la Svizzera, il Belgio, la Germania, la Danimarca, Inghilterra, il Giappone e gli Stati Uniti. “Abbiamo scelto di dedicare a Roma ed alla sua storia, ci racconta Gabriele Gaffino, i nomi delle nostre etichette: Roma (Doc Rosso), Cardinale (Igt Lazio Cesanese), Opimiam (Igt Lazio Syrah), Tubbo (Igt Lazio Merlot), Fojetta (Igt Lazio Viognier), Sospiro (Igt Lazio Bianco) e Il Buon Bastardo (Igt Lazio Cabernet Sauvignon) tutti con la loro personalità e le loro tipicità. Perché ogni vino ha la sua storia da raccontare. Il nostro e un progetto giovane ed ambizioso, continua il vigneron, con una precisa visione che si basa sulla valorizzazione dello stretto rapporto tra 3 fattori: Territorio, Varietà e Persone. Tutti qui in azienda lavoriamo in maniera sinergica confrontandosi quotidianamente su tutti le fasi del processo, dalla cura della pianta e i suoi frutti sino alle fasi di vinificazione e di affinamento. Dalle nostre uve produciamo dei vini moderni, con una bevuta piacevole. Vini complessi ma non inutilmente complicati che lasciano spazio a un’emozione. L’emozione della scoperta delle sfaccettature che ci sono in un bicchiere di vino”.
La produzione 2019 e stata di 40.000 bottiglie con un trend di crescita a due cifre rispetto alle stagioni precedenti sia in termini di produzione che fatturato, l’Azienda è seguita dall’enologo Massimo Bartolini ed è ben seguita dal cantiniere Stefano Arbau. Il lockdown ha anche anticipato il progetto di creare un proprio e-commerce (www.gaffinoshop.it) per i clienti privati.
La degustazione ha visto presentare i vini:
Sospiro 2019 Igt Bianco
Sospiro, durante il mandato pontificio di Papa Sisto V, era un bicchiere, si chiedeva a bassa voce, quasi sospirando, per la vergogna di non avere abbastanza soldi. Il Trebbiano fu esportato in Francia nel XIV secolo, quando il papa trasferì la residenza ad Avignone. Qui prese il nome di “ugni blanc”, ed è oggi la base per il famoso distillato “cognac”. Il Blend è 50% Trebbiano Verde e 50% Malvasia. Fa solo acciaio. 13%. Macerazione pre-fermentativa a freddo sulle bucce per 48 ore, segue fermentazione a freddo, malolattica non svolta. Colore giallo paglierino, grande pulizia olfattiva interessante la nota iodata con sentori floreali di fiori bianchi, di mela verde acerba, rosa bianca al palato la sapidità accompagna le note olfattive per un prolungato finale.
Lazio Bianco Igt “Fojetta”2019
Il “Fojetta”, ai tempi di Papa Sisto V, era un recipiente di vetro contenente mezzo litro. Viognier in purezza. Macerazione pre-fermentativa a freddo sulle bucce per 48 ore, segue fermentazione a freddo, malolattica non svolta. Passaggio di solo in acciaio. Giallo giallo paglierino luminoso al calice. Al naso un ventaglio olfattivo fruttato che varia dal mango alla pesca, per poi passare ad una nota floreale, al palato fresco, fruttato con corrispondenza olfattiva che accompagna un finale salino persistente.
Lazio Rosso Igt Lazio “Tubbo” 2019
Il Tubbo, nella bolla pontificia di Papa Sisto V regolava la vendita del vino attraverso la creazione dei recipienti in vetro nelle antiche osterie romane, era un litro. Merlot 100%. Macerazione sulle bucce per una ventina di giorni. Passaggio parte acciaio parte in legno (20%) per 4 mesi. Rosso rubino scuro. Il bouquet olfattivo è composto da sentori fruttati di amarene sotto spirito note balsamiche e di incenso, al palato i richiami di amarene tornano che si integrano a tannini morbidi ed una gradevole freschezza per un lungo finale.
Il Buon Bastardo Igt 2017
100% Cabernet Sauvignon. Macerazione pre-fermentativa a freddo sulle bucce per 24 ore, fermentazione malolattica in barrique. Affina 8 mesi in barrique e 8 mesi in bottiglia. Rosso rubino carico. Al naso fruttato dove torna l’amarena ma anche frutti scuri come more e ribes, ed anche sentori balsamici, vellutata la trama tannica con un lungo finale.
Opimiam Igt 2017
Il nome trae origini dal “Vinum Opimiam”, per gli antichi Romani, era un vino pregiatissimo che richiedeva un invecchiamento di 25 anni. 100 % Syrah. Macerazione pre-fermentativa a freddo sulle bucce per 12 ore, macerazione sulle bucce per una ventina di giorni, fermentazione malolattica in barrique, passaggio parte acciaio parte in legno (30%). Colore rosso rubino intenso, al naso note speziate con pepe verde frutta sotto spirito, buccia d’arancia caramellata, chiodi di garofano, al palato un tannino setoso accompagna un finale prolungato.
Cardinale Igt 2019
“Cardinale” era la misura principe nella bolla pontificia di Papa Sisto V regolava la vendita di vino nelle antiche osterie romane, e rappresentava i due litri. Cesanese 100%. Macerazione pre-fermentativa a freddo sulle bucce per 12 ore, macerazione sulle bucce per una ventina di giorni, fermentazione malolattica in barrique. Passaggio parte acciaio parte in legno per tre mesi (20%). Colore rosso rubino sentori balsamici e speziati, note di salvia, corrispondenza gusto olfattiva che accompagna un morbido tanino.
Roma Doc Rosso 2017
Montepulciano 50%, 35% Sangiovese, 15% Petit Verdot. Macerazione pre-fermentativa a freddo sulle bucce per 12 ore, macerazione sulle bucce per una ventina di giorni, fermentazione malolattica in barrique. Passaggio in barrique per dodici mesi ed altri sei in bottiglia. Rosso rubino scuro, Note di frutti scuri sotto spirito, toni balsamici e speziati di pepe verde. Al palato tornano balsamicità e speziatura con alcune note di cacao, con un finale lungo e persistente accompagnato ad un tannino vellutato ed avvolgente.