di Michele Pizzillo
Dall’allevamento del bestiame – in particolare porceddu e agnello – alla produzione di vini, quasi per trasformare in realtà il sogno dell’ultima generazione di una storica famiglia che produce prelibati pecorini da molte generazioni in Barbagia.
Infatti, Antioco Gregu, sollecitato dai figli Raffaele e Federico – anche lui, per quanto riusciamo a capire, voleva ritornare a fare vino come già facevano gli avi un secolo addietro -, intraprendenti e sognatori oltre che convinti che per fare conoscere ancora di più la Sardegna, bisogna produrre dell’ottimo vino, nel 2011 decide di intraprendere questa nuova avventura, ma partendo da un’area particolare dell’isola, un terroir unico come la Gallura, dove le influenze marine si insinuano in una suggestiva macchia mediterranea a ridosso di boschi di querce, sughere e olivastri, si possono produrre ottimi vini. Così i Gregu acquistano 50 ettari nelle campagne di Calangianus, su un terreno da disfacimento granitico a 500 metri sul livello del mare. Che, come ha raccontato Raffaele Gregu presentando i quattro vini che producono a Calangianus, sulla Costa Dorata, vicino Olbia, nel corso di un incontro conviviale organizzato dall’agenzia di comunicazione PR comunicare il vino, a Milano nel ristorante sardo “Prades Porto Cervo”, è un contesto unico ed incontaminato confinante con il Parco Regionale del Monte Limbara, dove cresce una vegetazione selvaggia ma suggestiva tra olivastri e sugherete secolari.
“Il nostro terroir ha caratteristiche uniche come il vento costante, le forti escursioni termiche determinate dall’altitudine e la conseguente formazione di rugiada che, insieme, rallentano la maturazione delle nostre uve – spiega Antioco Gregu – Noi, però, riusciamo a valorizzare tutto questo e attraverso “l’ascolto” delle piante, raccogliamo le uve solo quando la vite ci comunica che la maturazione dell’uva è perfetta”. Questa, in sintesi, la filosofia per persegue la famiglia Gregu nella gestione della propria azienda e, in particolare, nei 30 ettari di vigne delle Tenute Gregu, quasi prevalentemente di vermentino (25 ettari) e 5 ettari tra canonau, bovale, carignano, syrah e merlot. E, con i tre Gregu che si dividono i compiti per seguire meglio vigna e cantina e, quindi, Antioco impegnato a seguire la parte vitivinicola, aiutato dal figlio Federico, mentre Raffaele si occupa della gestione in cantina e della commercializzazione. A lui è stato affidato il compito di presentare a Milano i quattro vini prodotti dalle Tenute Gregu, che esprimono la filosofia identitaria che caratterizza il ritorno, quasi un secolo dopo, di questa famiglia a riprendere la produzione di vino. Con la prima vendemmia datata 2014 dopo tre anni dalla fondazione dell’azienda, con la proposta di un ottimo vermentino di Gallura. Attualmente questa azienda produce 70.000 bottiglie ma le potenzialità sono calcolate in 220.000 bottiglie. Poco più del 10 per cento è venduto tra la Florida, il Massachussets, la regiona di Mosca e il Belgio. L’88% della produzione è assorbito dal mercato italiano. A Milano Raffaele Gregu, invece, ha proposto quattro vini e, cioè, due bianchi da uve vermentino, un rosato e un rosso da uve canonau.
Rías Vermentino di Gallura docg 2021
Un vermentino che potrebbe essere definito un po’ il cavallo di battaglia della casa da mettere sulla tavola quasi tutti i giorni. Le uve sono raccolta a partire dalla metà di settembre, separando subito mosto e bucce e fare la fermentazione in acciaio con lieviti selezionati così come la maturazione, per 4 mesi, per mantenere i profumi tipici del vitigno. Il colore è giallo paglierino con sfumature verdognoli. Al naso offre sentori floreali e di frutta a polpa gialla come l’albicocca e melone, più una gradevolissima toccata agrumata. In bocca è un vino immediato, equilibrato che alla bellissima freschezza aggiunge una buona mineralità.
Selenu Vermentino di Gallura Superiore docg 2020
Per questo vino le uve vermentino sono raccolte, le prime due settimane di ottobre, e selezionate nelle vigne più vecchie della Tenuta, quasi a rasentare una sorta di vendemmia tardiva. L’annata 2020 è stata particolarmente torrida – e potrebbe essere un anticipo della caldissima vendemmia 2022 – e con un’intensa piovosità durante la raccolta delle uve. Il colore del vino è giallo paglierino con profumi che ricordano la frutta a polpa gialla, nonché belle note di ginestra e una spiccata mineralità. In bocca è morbido, con note minerali e ritorno delle sensazioni di frutta e floreali già percepite in fase olfattiva, che arricchiscono un vino dall’impatto morbido, una bella freschezza, con lungo finale arricchito dalle note conferite dalla botrite. È un vino bianco da invecchiamento piuttosto lungo.
Sirè Cannonau di Sardegna doc rosato 2021
Uve canonau selezionate per produrre un bel vino rosato e quindi, vinificate in bianco. Il vino, poi, matura per diversi mesi sui lieviti. Il colore è un rosa tenue tendente al cerasuolo che ricorda la buccia di cipolla ramata. I profumi sono intensi, prevalentemente fruttati, con prevalenza di frutta rossa come ciliegia, amarena, frutti di bosco, melograno. In bocca è un vino di ottima bevibilità, fresco, sapido e piacevolmente fruttato.
Raighinas Cannonau di Sardegna doc 2018
100% uve cannonau per questo rosso prodotto secondo la tradizione sarda, ossia, molto concentrato. La macerazione del mosto sulle bucce è protratta per 2 settimane per favorire l’estrazione. Il 20% del vino matura per 6 mesi in tonneau da 500 litri il restante in acciaio; il legno utilizzato è di più passaggi, quasi esausto, per evitare di rendere ancora più carico un vino come il cannonau già ricco di tannini. Affina, poi, 8 mesi in bottiglia. Il colore è rubino intenso. Il profumo è prevalentemente fruttato in particolare ciliegie, frutti di bosco, more a cui si aggiunge una bella nota balsamica. In bocca è caldo, morbido, avvolgente, con vena fresca e lunga persistenza che attenuano un po’ la presenza di tannini.
Tenute Gregu
Loc. Giuncheddu – Calangianus (Ot)
T. 348 0364383
www.tenutegregu.com
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