di Francesca Landolina, Fano
Un vino contemporaneo e di piacevole beva: il Bianchello del Metauro, autoctono bianco delle Marche, ha festeggiato i suoi 50 anni di età, ma vanta oltre 2 millenni di storia (2.226 anni) e anche gesta gloriose (ne abbiamo scritto qui). Lo abbiamo degustato nel corso della manifestazione organizzata dall’Istituto marchigiano di tutela vini, che si è tenuta a Fano.
Deve il suo nome al colore tenue degli acini. E c’è chi ipotizza che sia un clone del Greco. Il disciplinare ne prevede almeno il 95% in vinificazione, con l’ammissione di una piccola quota di Malvasia bianca lunga (max 5%). Oltre alla versione ferma e giovane, il Bianchello del Metauro si trova anche nelle tipologie Superiore, Spumante e Passito. Nella versione ferma e superiore è ampio al naso con sfumature agrumate di fiori bianchi e polpa di frutti gialli. Il palato è fresco, sapido e carezzevole. Le sensazioni agrumate sono tipiche della versione spumante, mentre il passito va verso il miele di acacia o girasole. La Doc, nella provincia di Pesaro, sviluppa i suoi vigneti dalla costa fino alle quote collinari a circa 300 metri dal livello del mare. Il terreno è di matrice argillosa, intervallata da derivazioni arenitiche calcaree e sabbiose. Oggi i cambiamenti climatici spingono sempre più su quote più alte, ma l’ottima escursione termica tra il giorno e la notte rappresenta il primo fattore che permette alle uve di avere buone freschezza e acidità. Il Bianchello è apprezzato per la sua piacevolezza, per la facilità di beva e per il basso tenore alcolico. A nostro avviso, dovrebbe cavalcare queste peculiarità senza sfidare vini di struttura. L’uso del legno, ammesso per il Superiore, non ci convince del tutto. Non per partito preso, ma perché il Bianchello lo sente molto, anche se in qualche caso il peso del legno è leggero e morbido, appena accennato. Negli ultimi anni, la crescita del bianco autoctono ha subito una spinta in avanti, determinata dalla nuova generazione di giovani produttori, che hanno una media di 35-40 anni e che lo lavorano per farne un vino decisamente contemporaneo.
Ecco quali sono stati i nostri assaggi, durante la degustazione per i 50 anni della Doc.
Bianchello del Metauro Albaspino Biologico 2018 Fattoria Villa Ligi
La cantina e i vigneti si trovano in località Valrea di Pergola. Si tratta di una cantina del 1912 e oggi è Stefano Tonelli, della nuova generazione di famiglia e condurre l’azienda insieme alla compagna Lea Pailloncy. Il naso è fresco ed elegante, con note di camomilla, biancospino, mela, ampio al sorso, fresco e al contempo morbido e sapido.
Bianchello del Metauro Doc Tenuta Campioli 2018 Fiorini
Carla Fiorini è la produttrice della cantina di famiglia nata nel 1930. Una delle aziende più storiche, che ha credute tra le prime al Bianchello. Produce 200 mila bottiglie e 130 mila sono Bianchello doc. Campioli è il vino più rappresentativo dell’azienda, al naso si presenta con note floreali, di rosa, mimosa, camomilla, ma pure fruttate e agrumate. Sorso fresco e sapido, piacevole beva.
Bianchello del Metauro Vigna delle Terrazze 2018 Morelli Claudio
Azienda storica giunta alla terza generazione con Claudio Morelli. Questo vino nasce su un vigneto a terrazzamento in vicinanza al mare, ad un’altitudine di 110 metri sul livello del mare e su un terreno tufaceo e sabbioso. Un Bianchello essenziale, sapido e agrumato. Spicca al naso un’intensa nota di cedro, il sorso è salino, fresco, di ottima beva. Piacevole anche la bollicina della cantina, primo metodo classico con uve Bianchello, piacevolmente agrumato, di buona acidità e freschezza.
Bianchello del Metauro Doc Tebe 2018 Terre di Giove
La cantina nell’entroterra fanese a pochi chilometri dal mare è giunta alla terza generazione con Eugenio Tomaselli. Al naso presenta un intenso bouquet fruttato con note di frutta gialla, pesca matura, camomilla, acacia. Ha un piccolo saldo di Malvasia circa il 5 %. Buona acidità, equilibrio e facile beva.
Bianchello del Metauro Doc Cleofe 2018 biologico Pisaurum
E' uno dei primi due vini biologici della cantina, che insieme alla storica cantina Colonnara dal 2014 dà vita a Marchedoc, aggregando circa 100 soci conferitori. Al naso è fresco, floreale e con profumi di frutta matura a polpa gialla. In bocca di buon equilibrio e immediata beva.
Bianchello del Metauro Doc Superiore 2018 Di Sante
L’area di produzione è Carignano di Fano. La cantina di Tommaso Di Sante è a conduzione biologica dal 2000. Giglio 2018 ha un naso minerale e floreale, di glicine, rosa, talco e note fruttate di pesca, ananas, albicocca. Il sorso è fresco e sapido, di ottima bevibilità.
Bianchello del Metauro Doc Superiore Lubàc 2017 Bruscia
La zona di produzione è San Costanzo. Il terreno argilloso, calcareo con componente sabbiosa. Affina sur lies per 6/8 mesi. Il colore è un giallo paglierino carico, quasi dorato. Il naso è fruttato, con note di pesca matura e frutta esotica. Al sorso è rotondo, morbido, sostenuta da una buona freschezza. Di buona finezza, sapido sul finale.
Bianchello del Metauro Doc Superiore Rocho 2017 Lucarelli
Il vigneto è in zona Ripalta, Cartoceto. La cantina è tra le più storiche, nasce nel 1998, tra le più grandi con una produzione di circa 300 mila bottiglie e una delle poche ad affacciarsi al mercato internazionale, nel Nord Europa soprattutto. L’età media delle viti è di 50 anni e la resa più bassa rispetto alla media. La maturazione è di 70 % in acciao e del 30 % in tonneau per 12 mesi. Al naso è fruttato, con note di pesca bianca, sentori floreali, mandorla. Il sorso è ricco e morbido, buona freschezza ed equilibrio.
Bianchello del Metauro Doc Superiore Celso Guerrieri
La cantina è storica e nasce nel 1800 nelle colline dell’entroterra pesarese. Giunta alla quinta generazione. Una realtà multifunzionale che agli ettari vitati, circa 50, aggiunge quelli coltivati ad uliveto e a cereali. Una fattoria didattica per circa 1000 giovani coinvolti ed una culturale. Celso nasce in un terreno argillo-tufaceo su viti di 25 anni di età. Al naso è minerale ed elegante, intenso e fresco con note di pesca bianca, erbe campestri, lievi sentori di acacia, e con un fine bouquet floreale, in cui domina la rosa. Al palato è equilibrato, molto sapido e di buona persistenza.
Bianchello del Metauro Doc Superiore San Leone 2017 Cignano
L’azienda acquisisce il nome dal toponimo in cui sorgono le viti e gli ulivi secolari. Giunta alla terza generazione di famiglia. Il San Leone regala al naso note di pesca gialla, mela e agrumi, e floreali con profumi di mimosa e ginestra. Al palato è equilibrato, sapido, elegante.
Bianchello del Metauro Doc Superiore Brecce di Tufo 2017 Conventino Monteciccardo
La zona di produzione, Monteciccardo, è a 15 chilometri dal mare. La resa per ettaro è di 70 quintali. Il vino matura 10 mesi in tonneau e affina per 6 mesi in bottiglia. Il colore è giallo oro. Il naso è complesso, con lievi note di liquirizia e tè verde, tabacco, caffè. Al sorso è ampio, mantiene una discreta freschezza e una scia sapida sul finale.
Bianchello del Metauro Doc Superiore Il Superiore 2016 Pagliari Gabriele
L’azienda si trova all’interno della vallata del Metauro a Montefelcino. La vigna su un terreno sabbioso è a 250 metri sul livello del mare. Il vino presenta un naso delicato con sentori fruttati e floreali. Il sorso armonico, con note di mandorla sul finale e sapido.
Bianchello del Metaudo Doc Superiore Campodarchi 2016 Terracruda
La cantina è giovane, nata nel 2006. Gli ettari vitati, circa 22, si trovano nella zona di Fratterosa a 450 metri di altitudine. Le viti hanno un’età media di 45 anni. Viene vinificato sulle fecce fini in barrique di rovere francese di primo passaggio per 12-18 mesi con batonnage. Affina 12 mesi in bottiglia. Il colore è dorato, al naso presenta note fruttate, di arancia candita, profumi floreali, sentori di rosa, burro e di spezie dolci. In bocca è morbido e sostenuto da una buona freschezza.
Bianchello del Metauro Superiore Crespaia 2016
L’azienda nasce nel 2011 a Fano su una collina di 150 metri sul livello del mare. In totale la proprietà è di 13 ettari, di cui 10 vitati. La disposizione delle vigne abbraccia un arco di 180° da sud a nord. La resa per ettaro è di 70 quintali. Al naso regala sentori di frutta a polpa gialla e bianca, con note di cedro e fiori gialli. Il sorso è fresco e armonico, di buona sapidità.
Bianchello del Metauro Doc Superiore Piandeifiori 2016 Mariotti Cesare
La cantina nasce circa 80 anni fa nella zona di Montemaggiore al Metauro a 180 metri sul livello del mare. Gli ettari vitati sono circa 11. Al naso intensi profumi di frutta a polpa gialla matura, pesca, albiccocca, ananas, uniti a lievi note minerali. Al palato è ampio e di buon equilibrio grazie al finale sapido e persistente.