Giuseppe Mannino, presidente del Consorzio Etna Doc
Dopo due secoli l’Etna arriverà nella Germania di Goethe, lo scrittore che raccontó l'Italia in un suo celebrato libro. Questo viaggio all'incontrario avverrà probabilmente nel mese di febbraio, con il Grand tour organizzato dal Consorzio di tutela dei vini Etna Doc per far conoscere quelli prodotti da alcune delle oltre sessanta aziende associate al consorzio.
L’anticipazione è di Giuseppe Mannino, presidente del Consorzio, mentre guarda la folla di enotecari e ristoratori che ha invaso i saloni dell’elegante Westin Palace Hotel, decretandone il successo della tappa milanese. “È un grand tour all’inverso, il nostro, rispetto ai viaggi che nel Settecento organizzavano scrittori, artisti e nobili europei per scoprire l’Italia e la nostra Sicilia – enfatizza Mannino -. Perché vogliamo portare da loro i nostri grandi vini prodotti nel territorio a forma di mezza luna che circonda il Vulcano”. Zona di ottimi vini prodotti da uva raccolta da viti allevate ad alberello in vigneti terrazzati e praticamente abbarbicati all’Etna. Si potrebbe definire una sorta di agricoltura estrema perché i lavori nelle vigne non si possono meccanizzare e, conseguentemente, i costi di produzione sono abbastanza elevati. Però l’orgoglio di produrre delle chicche, secondo Mannino, fa superare le difficoltà. “E poi noi siamo un’isola nell’isola, con vigne che attirano l’interesse di molti viticoltori siciliani”, sottolinea l’imprenditore etneo. Tant’è vero che alla degustazione milanese erano presenti pure aziende ubicate in altre aree siciliane (Tasca d’Almerita, Firriato, Cusumano, Planeta) che da pochi anni hanno acquistato vigne che ricadono nella doc “Etna”. Costruendo anche cantine modernissime. E’ il caso di Cusumano, con Diego che racconta di aver acquistato la vigna giusta dopo anni di ricerca. “Nell’area dell’Etna abbiamo vendemmiato nel 2013 – dice Cusumano -; e quest’anno è entrata in funzione la nuova cantina che abbiamo costruito alle pendici del Vulcano”.
A conferma degli entusiasmi che potranno offrire questi vini che già hanno suscitato l’interesse di grandi giornali americani. “Con questa degustazione abbiamo superato ogni rosea previsione – ammette Hosam Eldin Abou Eleyoun, l’elegante delegato Ais di Milano, che ha organizzato la degustazione -. I vini sono straordinari, sommelier e operatori del settore sono rimasti impressionati dalla complessità di questi prodotti”. Parole del primo delegato Ais che arriva dall’Egitto.
Michele Pizzillo