di Marco Sciarrini
Tour itinerante a Roma da parte dell’Associazione Più Freisa con tre appuntamenti in altrettanti locali storici per la presentazione dei vini delle Cantine produttrici di Freisa.
Abbiamo partecipato ad uno di questi appuntamenti per una serata di degustazione in abbinamento ai piatti del Beef Bazaar, moderno e rifornitissimo locale nel bel mezzo del quartiere Prati, con l’organizzazione di Chiara Giannotti e della sua Vino Tv. Un’occasione per presentare diverse espressioni di questo vitigno ad alcuni giornalisti e blogger di settore. L’Associazione è composta da 15 produttori di diversi territori riuniti da radici piemontesi, identità territoriale e cultura. L’Associazione Più Freisa si propone la tutela e la promozione del vitigno e del vino Freisa che, con i suoi quasi mille ettari vitati e la sua diffusione dal torinese al Basso Monferrato Astigiano alle Langhe, ai Colli Tortonesi, si presenta con sette Doc: Freisa d’Asti, Freisa di Chieri, Langhe Freisa, Monferrato Freisa, Colli Tortonesi Freisa, Pinerolese Freisa e Piemonte Freisa. Soci fondatori dell’Associazione, che di recente hanno unito le forze per una promozione congiunta, sono: La Montagnetta, Cantine Balbiano, Ca’ del Prete, Cascina Gilli, Crotin 1897, Stefano Rossotto, Tenuta Tamburnin, Tenuta Santa Caterina, Terre dei Santi. Nel complesso, questo vitigno, lo ritroviamo in almeno 14 Doc piemontesi.
“E’ nel nostro Dna, tutelare, promuovere, valorizzare le unicità e le particolarità di un vitigno antico, capace di grandi sorprese. Un progetto capillare e ambizioso, che si prefigge di accrescere la conoscenza e l’apprezzamento della Freisa attraverso attività rivolte al consumatore, ma anche agli operatori di settore. Partendo dal territorio e dalla conservazione della cultura locale, con la crescita di una consapevolezza ambientale, orientata a ridurre l’utilizzo di prodotti chimici in vigna e mantenere un’elevata qualità in cantina. Qualità che è il frutto di un percorso sperimentale con l’Università degli Studi di Torino, Facoltà di Agraria. E’ grazie alla ricerca costante infatti, che gli spiccati tannini della Freisa, gestiti con cura “scientifica” in vigna e in cantina, ci permettono di ottenere un vino equilibrato, fruttato e persistente, di struttura e longevo”.
Un vitigno antico e pregiato. Sono del cinquecento le prime testimonianze scritte in cui viene menzionata la Freisa da Pancalieri (1517), “Pro qua libet carrate et somate Fraesarum solidum unum, denario sex”. Compare infatti nelle tariffe doganali piemontesi di Pancalieri dell’epoca, dove viene stimata il doppio delle altre uve. Il vitigno, iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite dal 1970, è diffuso in Piemonte un po’ ovunque, con una presenza più marcata nel Monferrato astigiano e casalese, nel Chierese (Torino) e nell’Albese (Cuneo). È diffuso inoltre in tutto l’arco alpino pedemontano, dal Saluzzese ai colli novaresi, passando per Pinerolese e Canavese. Fuori dal Piemonte la sua presenza è attestata, in pratica, nella sola provincia di Vicenza. La familiarità con il Nebbiolo, con cui condivide l’85% del patrimonio genetico, è attestata da studi genetici condotti da Anna Schneider e Vincenzo Gerbi. Sono loro che hanno messo in evidenza come l’uva Freisa provenga da un incrocio spontaneo tra Nebbiolo e un altro genitore scomparso o ancora sconosciuto. Cinque sono le diverse interpretazioni, infatti è prevista la tipologia ferma, a lungo affinamento (Superiore), frizzante, spumante e dolce.
Nel corso della serata abbiamo degustato:
Cascina Gilli, Il Forno Freisa D’Asti Doc 2019
100% Freisa. Le uve sono lasciate a macerare con le bucce per cinque-sei giorni con frequenti rimontaggi. Affinato in acciaio per preservare la tipicità e la freschezza del frutto, segue affinamento in bottiglia per alcuni mesi. Colore è rosso rubino intenso, al naso sentori pronunciati di lampone, accompagnati da più esili tracce di mora e di rosa, al palato fresco e avvolgente, inaspettatamente vellutato, in equilibrio fra corpo ed acidità, grande facilità di beva.
Cascina Quarino, Raria Freisa d’Asti Doc Superiore 2018
Raria in piemontese significa rara con grappoli spargoli non compatti. Freisa 100%. Diraspapigiatura e fermentazione con macerazione sulle bucce per circa 15 giorni sulle bucce a temperatura controllata di 26-28°C. Affinamento di 12 mesi in botte grande e successivamente alcuni mesi in bottiglia. Colore rosso rubino con qualche venatura granata, al naso delicato con sensazioni fruttate con frutti rossi di lampone e floreali di rosa, al palato fresco con tannino morbido e piacevole ed una lunga persistenza fruttata.
Stefano Rossotto, Andvinà Freisa di Chieri Doc Superiore 2017
Freisa 100%. Vinificazione con diraspatura e soffice pigiatura, fermentazione a temperatura controllata con eliminazione dei vinaccioli dalla massa. Lasciato macerare 20-30 giorni sulle bucce, 50% del prodotto in cemento un anno e l’altra in legno piccolo mai di primo passaggio per un anno, segue poi un anno in bottiglia. Colore rosso rubino intenso con riflessi granati, al naso fruttato con note di lampone, ciliegia, leggera speziatura di pepe bianco, cacao, chiodo di garofano e tabacco, al palato buona struttura piacevolmente tannico e bella freschezza.
Balbiano, Freisa di Chieri Superiore Vigna Villa della Regina 2016
E’ un rarissimo esempio di vigneto urbano, nato dal clone storico di Freisa impiantato nell’omonima residenza reale sabauda del ‘600, nel centro di Torino. Pigiatura soffice con separazione dei raspi, lunga fermentazione con le bucce a temperatura controllata. Affinamento in tonneaux di rovere francese ed un lungo affinamento in bottiglia. Colore rosso rubino con sfumature granate, al naso fruttato con sensazioni mature di frutta rossa, marasca e melograno, note erbacee e di sottobosco con lontane sensazioni balsamiche, al palato fine con bella struttura, fresco con tannini morbidi, dove tornano le sensazioni speziate e una persistenza aromatica sulle note fruttate mature.
Tenuta Santa Caterina, Sorì di Giul Fresia d’Asti Doc Superiore 2016
Freisa 100%. Affinamento in tonneaux nuovi di rovere francese per circa 8 mesi e ulteriori 12 mesi in botti grandi di rovere da 30 hl. Colore rosso rubino con riflessi granati, al naso fruttato con frutta rossa matura e sentori floreali accompagnata a note speziate, al palato equilibrio tra la struttura e un’ottima acidità esaltano le note olfattive che portano ad un persistente finale.