di Marco Sciarrini
Presentazione in grande stile della nuova etichetta di Elena Walch con il suo nuovo Pinot Nero Aton.
La presentazione avvenuta nel Palazzo di famiglia situato a Termeno, che ospita anche la moderna e bellissima cantina gravitazionale, in una serata che ha visto un parterre di grande prestigio composto da giornalisti e comunicatori del vino nazionali ed internazionali. L’azienda si estende su una superficie complessiva di 65 ettari di vigneti in zone e terreni estremamente vocati, situati tra i 250 e i 1.000 metri sul livello del mare, e tra i più rappresentativi del comprensorio vitivinicolo dell’Alto Adige. La storica cantina, le cui origini risalgono al 1869, oggi alla quinta generazione, racchiude in sé l’equilibrio perfetto fra tradizione, modernità e innovazione La serata è stata allietata dai piatti gourmet dello chef stellato Herbert Hintner, una stella Michelin. Elena, Julia e Karoline hanno presentato la nuova etichetta, insieme alle spiegazioni tecniche dell’enologo Stefano Bolognani. Oltre alla presentazione, e per dare un’idea alla platea di come l’azienda si vuole collocare con questa nuova etichetta di Pinot Nero, è stata organizzata una degustazione a raffronto con i migliori Pinot Nero internazionali in due speciali batterie, dove tra gli altri è stato comparato anche l’altro Pinot Nero della famiglia Walch il pluripremiato Ludwig. Il confronto è riuscito ad evidenziare le diverse sfumature e anime del vitigno, grazie alla magistrale conduzione di uno dei nomi più autorevoli del giornalismo enoico italiano e internazionale, Daniele Cernilli, alias DoctorWine.
(La bottaia)
Julia e Karoline, hanno avuto una formazione enologica in Borgogna, Bordeaux e nella australiana Adelaide, ed hanno preso in mano le redini dell’Azienda, da qualche anno, ereditando dalla mamma, Elena Walch, la passione e amore per la loro terra, che le hanno portate a ritornare dai punti più lontani del globo in quel paradiso che è il loro vigneto di Termeno. Ed oltre a questo la continuità riguarda anche la filosofia green che le figlie hanno in azienda ed in campo, “ciò che si riceve dal vigneto, va restituito, riducendo al minimo la mano dell’uomo, per rispettare la natura”. Tornando alla presentazione della nuova etichetta è necessario precisare che la Gran Cuvée “Aton”, Riserva 2017 Alto Adige Doc, è il frutto delle migliori uve di Pinot Noir provenienti da vecchie viti di cloni francesi coltivate in due versanti collinari della vallata dell’Adige: Glen e Barleith, con una piccola produzione di sole 2.735 bottiglie, una vera e propria limited edition. Il nome pensato Aton ha una storia che viene da lontano ed è frutto della simbologia egizia, si deve al Dio egizio del sole, rappresentato da un luminoso disco solare che si innalza su tutte le altre divinità, Aton infatti rappresentava l’origine della luce e della vita. “Si è giunti a questo prodotto dopo anni di osservazione e di ricerca, con una rigidissima selezione, fino ad arrivare al 2017, quando abbiamo dato il via a quella che consideriamo la massima espressione del Pinot Noir, sono le parole dell’enologo Stefano Bolognani “. L’Azienda ha sempre creduto nelle potenzialità di questo vitigno, ne è esempio tangibile il successo riscontrato con il Pinot Nero “Ludwig” che, anno dopo anno, si conferma tra i migliori Pinot Noir italiani.
(Vigna Castel Ringberg)
“Con il Pinot Nero Ludwig abbiamo studiato ed elaborato il nostro approccio a questo vitigno. Abbiamo lavorato con molta attenzione, esplorando tutte le sue sfaccettature e, grazie alla varietà di vigneti della tenuta, abbiamo realizzato che due specifiche parcelle di vigna davano dei frutti molto particolari e diversi dal resto della raccolta. Da questa osservazione sono seguiti anni di ricerca e una rigidissima selezione, fino ad arrivare al 2017, quando abbiamo dato il “via” a quella che consideriamo la massima espressione del Pinot Noir”, afferma Karoline Walch. L’annata “Aton” Pinot Noir Riserva 2017 Alto Adige Doc nasce da una precisa selezione delle uve provenienti da terreni di medio-alta altitudine, situati tra i 400 e 600 metri sul livello del mare da terreni complessi, principalmente argillosi e calcarei e con residui marnosi. Tanto più alto è il vigneto, tanta più luce ed ore di sole e freschezza ricevono le viti. Una lunga esposizione alla luce solare, insieme al clima fresco ed una grande escursione termica tra la notte e il giorno, rappresentano le caratteristiche ambientali ideali per il Pinot Noir. Sui pendii scoscesi si ergono viti dai 15 ai 61 anni a bassa resa, le cui uve vengono esclusivamente raccolte e selezionate rigorosamente e delicatamente a mano. La scelta delle parcelle di migliore qualità nei vigneti e di una combinazione ottimale di esposizione e di altitudine, permettono una maturazione fenolica più elevata delle uve senza eccessivi contenuti zuccherini e, di conseguenza, un’acidità naturale maggiore che ha reso “Aton” Pinot Noir Riserva 2017 straordinario per struttura, eleganza, freschezza. Le note degustative:
(La degustazione)
Gran Cuvée Aton Riserva Alto Adige Doc 2017
La vendemmia si è svolta agli inizi di settembre 2017, le uve hanno subito il processo di diraspatura, e tramite piccoli cuvon, sono state trasferite per caduta, in piccole botti d’acciaio troncoconiche, che consentono di aumentare la superficie di contatto tra bucce e vino, effetto ottimale per l’estrazione del colore, degli aromi e dei tannini del Pinot Noir. A questa fase è seguita una macerazione a freddo della durata di 5 giorni e la fermentazione alla temperatura controllata di 23°, per ulteriori 15 giorni, nelle piccole botti d’acciaio. Seguita poi da un periodo di 12 mesi in barrique di rovere francesi di media tostatura, periodo dopo il quale il vino ha riposato e maturato in acciaio per ulteriori 11 mesi. Ad agosto 2019 il vino è stato imbottigliato senza filtrazione per mantenerne la struttura e preservarne la naturale composizione colloidale, dove rimarrà per e per i successivi 15 mesi fino ad ottobre 2021 quando verrà messo in commercio. Il colore è rubino intenso e luminoso, al naso complesso con note fini di frutti di sottobosco con ribes nero e mora, seguite da sensazioni floreali di rosa e violetta e speziate balsamiche con liquirizia e un leggero sentore di nota affumicata, al palato bella corrispondenza gusto olfattiva con buon equilibrio tra la parte fresca ed un tannino nobile e una con trama elegante, con un finale persistente su note finemente fruttate e speziate. I flight di confronto hanno confermato come l’etichetta di casa Walch si collochi tra le stelle internazionali del panorama del Pinot Nero, reggendo il raffronto con gli altri già blasonati.