(Silvia Bettinetti)
E’ una storia d’amore per la terra dove si vive, da parte di chi non è proprio “autoctono” perché arriva da fuori regione.
A Salussola, nel biellese, infatti, la famiglia Sardi approda negli anni '50, da Cernusco sul Naviglio, dove Silvio, pioniere dell’industria della distribuzione del gas, era nato nel 1912. A Salussola viene eletto subito sindaco, restando in carica sino al 1975. Acquistando, anche, Villa Ca’ Bianca, scelta come abitazione di famiglia. Una villa con una storia secolare alle spalle e circondata da una vigna che nel passato produceva dell’ottimo vino. Produrre vino sarà un sogno cullato per molto tempo dalla nipote del cavalier Sardi, Silvia Bettinetti. Sogno finalmente realizzato con il progetto DonnaLia che oltre a riportare la produzione enologica a Ca’ Bianca, ha pure l’obiettivo di valorizzare il territorio. Per raggiungere questo traguardo, la signora Bettinetti intanto crea una cantina che testimoni la vocazione vinicola di questo particolare territorio piemontese tanto amato dalla sua famiglia. Poi coinvolge Donato Lanati, che oltre ad essere tra gli enologi italiani più famosi al mondo, è sempre pronto alle sfide che hanno l’obiettivo della valorizzazione di aree viticole importanti – se si ha voglia di valorizzarle bene – ma quasi sempre ritenute marginali da produttori ed esperti.
Con DonnaLia, invece, avviene tutto il contrario intanto per l’ubicazione dei sei ettari di vigna coltivati a Nebbiolo, Erbaluce e Barbera, che godono di un microclima unico per la coltivazione della vite, grazie alla posizione del territorio inserito in un anfiteatro morenico di origine glaciale al confine tra la Valle d’Aosta e le provincie di Biella e Vercelli, mitigato dall’influenza del vicino lago di Viverone. Da questi sei ettari, DonnaLia ha prodotto 20 mila bottiglie divise tra sei etichette, i cui nomi riportano immediatamente al dialetto locale, al territorio e alla storia della tenuta, a conferma del profondo legame con il Piemonte; mentre, per la presentazione ufficiale della nuova azienda, possiamo dire che i Sardi-Bettinetti hanno scelto di tornare alle origini e, quindi, Milano, nel ristorante di Daniel Canzian, dove sono stati degustati vini come MaDama Rosé Brut, un Metodo Classico che affina sui lieviti per 18 mesi; il profumatissimo La Mezza Canavese Rosato, un vino leggiadro ideale per essere goduto a tutto pasto; La Giasera Canavese Bianco, ideale come aperitivo o con piatti di verdura e pesce; San Siond Canavese Nebbiolo, affinato 12 mesi in piccoli legni di rovere, perfetto con i piatti di carne della tradizione italiana, e La Torre Canavese Barbera. Ad affiancare Silvia Bettinetti in quest’avventura vinicola, c’è Paolo Grimaldi, responsabile commerciale, che con il suo spirito “rock” e innovativo, sta aiutando a caratterizzare in modo diverso l’azienda, promuovendone il brand in importanti tour di band musicali internazionali.
Rammenta Silvia: “Ho voluto dedicare l’azienda vinicola a nonna Lia (Corazzi) perché era una persona decisamente fuori dal comune, per certi versi persino eccentrica con il suo sguardo al contempo dolce e malinconico. Nonostante questo suo carattere, non sempre facile, godeva del rispetto di tutti; ricordo che fu mio padre a chiamarla per primo Donna Lia, lei che sapeva essere così austera quanto sensibile”. Una donna, la signora Lia, che ha sempre serbato nel cuore, insieme al marito, il sogno di riportare all’antica produzione vinicola quella tenuta tanto voluta e amata. A rendere realtà questo sogno ci ha pensato Silvia, che dal 2009 ha impiantato nuove vigne, credendo nelle potenzialità di questo pezzo di Piemonte. Con l’arrivo, l’anno scorso, di Lanati, è iniziato un progetto di valorizzazione e consolidamento delle potenzialità enoiche della cantina che, oggi, è un’azienda più consapevole, che conosce il proprio potenziale e sa dove vuole andare.
DonnaLia, nata per vocazione, portata avanti per passione e amore nei confronti di un territorio che non annoia mai, è contemporaneamente puro charme e rock; questo suo spirito, capace di essere ribelle, ma ponderato allo stesso tempo, sono la sua grande potenzialità e forza, destinati a non passare mai di moda. Grazie anche a Paolo Grimaldi che ha scelto canali di promozione decisamente alternativi, come quelli che passano attraverso il mondo della musica. Paolo ha una formazione accademica vicina al mondo agricolo, ma negli anni ha lavorato in settori diversi da quelli di musica e vino, due passioni che sono cresciute con lui negli anni, tanto da avere la fortuna di poterle realizzare in DonnaLia. In breve per lui l’approccio al mondo enologico e musicale, da scommesse sono diventate una realtà, segnando il suo passaggio da bevitore appassionato a uomo del vino Rock a tutti gli effetti.
Questi i vini degustati
MaDama Rosé Brut Metodo Classico
Spumante affinato 18 mesi sui lieviti che alla degustazione si presenta con una bella schiuma cremosa e acidità vivida e fresca. I profumi sono quelli di piccoli frutti rossi, successivamente floreali per finire in bocca con un sorso compatto e persistenza abbastanza lunga.
San Siond Canavese Doc Nebbiolo 2016
E’ il nome dialettale di San Secondo, la frazione di Salussola in cui è situata l’azienda. Vino ottenuto da uve Nebbiolo in purezza, affinato 12 mesi in piccole botti di rovere, dal colore rosso granato con riflessi aranciati. Al naso esprime sentori floreali e fruttati, con qualche tocco speziato. In bocca si avvertono tutte le caratteristiche del Nebbiolo, sostenute dal giusto equilibrio fra acidità e mineralità, oltre che essere un vino caldo, di buon corpo, con note aromatiche e ottima persistenza.
La Giasera Canavese Bianco Doc 2018
E’ stato scelto il nome dell’antica ghiacciaia interrata per questo vino ottenuto da uve Erbaluce, affinato in acciaio. Il colore giallo oro con riflessi verdognoli; aromi floreali e sentori di frutta fresca e, in bocca una straordinaria freschezza, sapido, fruttato e grande bevibilità.
La Mezza Canavese Rosato Doc 2018
E’ ottenuto da uve Nebbiolo vinificate in rosa e affinato 6 mesi in acciaio, questo vino che ricorda la pausa-pranzo dei contadini. E’ un vino semplice, di un bel colore rosa intenso e un bouquet fruttato e floreale. In bocca è un vino delicato, sapido, vellutato, con un buon equilibrio acidità-freschezza e gradevoli cenni di tannino.
La Torre Canavese Barbera Doc 2017
Barbera in purezza affinata 12 mesi in acciaio per questo vino dal colore rosso rubino intenso e dai profumi fruttati di ciliegia intrecciati ad eleganti note di rosa e viola. Al gusto è secco, caldo, di buon corpo e con note tanniche in bella evidenza nonché un retrogusto di liquirizia. Classico vino per accompagnare pane e salame.
Michele Pizzillo
Donna Lia
via Dorzano, 14 – San Secondo (Bi)
T. 338 7061221
www.donnaliasalussola.it