Si è da poco conclusa la terza edizione di “Derthona Due.Zero,” l’anteprima dedicata al vitigno Timorasso, organizzata dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi che ha visto presentare in anteprima prevalentemente i vini dell’annata 2021, oltre alla produzione complessiva delle 53 aziende presenti. Quello che è emerso durante la due giorni è l’importante presa di coscienza delle potenzialità di questo vitigno e della denominazione tutta. Basti pensare in primis al notevole incremento delle aziende presenti e alla crescita in ettari grazie alla realizzazione di nuovi impianti, con i 330 ettari attuali, su un totale di 1.250 complessivi dei Colli Tortonesi, per una produzione, ad oggi, poco oltre il milione di bottiglie, ma che vuole arrivare a 3 milioni nei prossimi anni. Una cifra che fa la differenza, rispetto a quando nel 2000 è partita la rinascita del Derthona-Timorasso, e si contavano solo 3 ettari di questo storico vitigno a bacca bianca, che veniva coltivato nel comprensorio del Tortonese sin dal Medioevo.
Prima di entrare nel vivo della manifestazione è bene ricordare che il nome “Derthona”, appellativo della città di Tortona ai tempi della presenza degli antichi romani, ha come obiettivo quello di unificare il territorio, il vino e il vitigno Timorasso, diventato il simbolo del Rinascimento dei Colli Tortonesi. La strada intrapresa con forza dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi è, infatti, quella di promuovere e salvaguardare i vini del territorio identificandoli non più con l’omonimo vitigno, ma con il territorio di provenienza. A gennaio del 2020 è stata infatti ufficialmente presentata la sottozona Derthona – in questo momento ancora in fase di approvazione – in attesa di concludere il suo iter per poter essere inclusa all’interno del disciplinare di produzione della Doc Colli Tortonesi. Ulteriore segnale, come senso di aggregazione, che ha preso il via durante questa terza edizione è stato quello di “Derthona Giovani”, iniziativa voluta da 20 produttori vitivinicoli e 12 aziende del settore food che si sono uniti per promuovere, comunicare e valorizzare il territorio dei Colli Tortonesi attraverso l’organizzazione di eventi di varia natura, pensati per coinvolgere le associazioni e le diverse realtà locali, oltre alla partecipazione ad eventi food and wine in Italia e all’estero e collaborazioni con enti scolastici e scambi culturali con altre associazioni giovani.
Ulteriore novità infine è stata anche la nomina dell’Ambasciatore del Derthona 2023, un’iniziativa promossa dal Consorzio dei Colli Tortonesi per premiare il lavoro e la dedizione di quei professionisti del settore che ogni anno si impegnano a far conoscere questo territorio e il suo vitigno simbolo. Quest’anno il premio è stato assegnato a Enrico Crippa, chef del ristorante 3 Stelle Michelin Piazza Duomo di Alba (CN), che ha affermato: “Se il Timorasso è diventato così buono è anche per merito delle persone che lo fanno. Oggi il livello è davvero altissimo. Noi abbiamo sempre creduto nei vini bianchi del Piemonte, ecco perché abbiamo inserito nei nostri percorsi anche il Timorasso come grande rappresentante di questa categoria”. Il Derthona-Timorasso quindi come alleato della tavola, come si è visto anche durante la cena organizzata presso il suggestivo ristorante “Anna Ghisolfi” di Tortona, situato nella navata dell’Oratorio del Crocifisso, dove sala e cucina si fondono armonicamente e creano uno spazio del tutto condiviso tra gli ospiti e la brigata di cucina. Quella della Ghisolfi è una cucina divertente e misurata, dove le diverse portate vogliono raccontare all’ospite i segni tangibili della memoria sensoriale. Una cucina che, come il Derthona-Timorasso è ricco di tante sfaccettature e va saputo aspettare e assaporare con il giusto tempo, dando il meglio di sé – come del resto tanti altri bianchi italiani – con il passare degli anni.
Un altro tassello che andrà sicuramente sviluppato è capire come il Timorasso abbia una sua espressività in base alla zona di provenienza, cercando di creare una specie di geografia territoriale. Come ha sottolineato Davide Ferrarese, agrotecnico di VignaVeritas: “Ci troviamo nello sperone sud – est della provincia di Alessandria, aspetto che dà non solo una connotazione geografica, ma anche climatica. L’area dei Colli Tortonesi è di circa 50 chilometri di lunghezza e 25 di larghezza. Il Timorasso – varietà di questo territorio a bacca bianca, che non ha selezione clonale, ma solo selezione massale – dà il meglio di sé lungo le sei valli Ossona, val Grue, val Curone, val Scrivia, val Borbera e val Spinti – che da nord a sud disegnano questo territorio. Abbiamo quindi una zona molto vasta, con interessanti influenze geologiche e climatiche, caratterizzata da altitudini ed esposizioni differenti anche all’interno della stessa valle, con terreni argillosi, compatti, costituiti in molti casi anche dalle cosiddette marne di Sant’Agata Fossili, le stesse presenti lungo la dorsale che da Barolo arriva fino alla Toscana”.