(La commissione dei giornalisti)
di Fabiola Pulieri, Corno di Rosazzo (Ud)
Incastonato nel cuore dell'area collinare orientale del Friuli tra boschi e vigneti, c’è Corno di Rosazzo (Ud) un piccolo comune dove all’interno di Villa Nachini Cabasso, risalente al 1720 circa, ristrutturata e attualmente la sede del Consorzio Vinicolo dei Colli Orientali, si è tenuta la seconda edizione di Doc Friuli & Friends
L'evento, voluto dal Consorzio delle Doc Friuli Venezia Giulia, aveva l'obiettivo di selezionare il meglio della produzione dei vini delle Doc Friuli e delle Doc storiche (Friuli Annia, Friuli Aquileia, Friuli Colli Orientali, Friuli Grave, Friuli Isonzo, Friuli Latisana, Carso, Collio, Picolit, Ramandolo). Dodici giornalisti, divisi in due commissioni, sono stati chiamati a vestire i panni di giudici degustatori e si sono confrontati, alla cieca, su circa 300 campioni di vini provenienti da più di 100 aziende presenti in Friuli Venezia Giulia ed hanno decretato i vini migliori per ogni tipologia (Friulano, Malvasia, Pinot bianco, Pinot grigio, Ribolla gialla, Traminer aromatico, Verduzzo friulano, Picolit e Ramandolo), in totale 41 su 304 campioni, con l’obiettivo di essere considerati portabandiera del brand regionale in vista dei prossimi eventi in Italia e all’estero, tra cui il Vinòforum, che si sta tenendo in questi giorni nella Capitale (14 – 23 giugno).
“Questa “annata” di Doc Friuli & Friends – ha spiegato il presidente del Consorzio delle Doc-Fvg, Adriano Gigante – è stata particolarmente interessante perché ha dimostrato la bontà dell’iniziativa, collocandola ormai tra gli appuntamenti di riferimento a livello regionale e non solo, vista l’intensa partecipazione di alcuni dei rappresentanti dei media nazionali specializzati. Allo stesso tempo ha acceso ancora una volta i riflettori sulle nostre grandi denominazioni, esaltandone le capacità, le peculiarità e il forte legame con il territorio di riferimento. Guardando all’edizione appena passata, ad esempio, Picolit, Ramandolo e Verduzzo friulano sono stati particolarmente apprezzati e premiati con voti da 90 in su. Anche tra i vini fermi autoctoni, il Friulano e la Ribolla gialla hanno ottenuto ottimi riscontri sempre con etichette di punta da oltre 90 punti. All’interno delle varie tipologie, infine, molti vini della nuova Doc Friuli si sono inoltre piazzati ai vertici, segno di una buona qualità dell’ultima nata tra le Docregionali”.
(Adriano Gigante)
Partendo dall’evento Doc Friuli & Friends, Gigante ha poi fatto una puntualizzazione più ampia del lavoro che sta facendo il Consorzio delle Doc Fvg: “E' importante per noi valorizzare l’intero comparto vitivinicolo artigianale e le peculiarità delle diverse denominazioni anche in un’ottica turistica. Da poco in Friuli, in accordo con Promo Turismo che ci sta dando una mano a far conoscere il territorio, sono ripartite le strade del vino con l’idea di portare sempre più turisti nella nostra regione. Il territorio friulano è ricco di vini e guardando l’insieme delle nostre Doc ci si rende conto che può affrontare tutti i tipi di mercato: dal prosecco, che oggi in termini di ettolitri è forse il primo prodotto in Friuli – nella zona che da Udine va verso Pordenone ci sono 4.700 ettari di prosecco – poi c’è il pinot grigio che è da considerare per numeri il secondo vino del Friuli, il più esportato in tutto il mondo, e poi ci sono la Ribolla, il Friulano, il Ramandolo, il Picolit ecc…”. Queste le parole del presidente del Consorzio delle Doc–Fvg, Adriano Gigante, che ha poi proseguito: “Qui in Friuli abbiamo lavorato molto meno di marketing e molto più in qualità. Oggi iniziamo a fare degli spumanti interessanti, ma nei vini bianchi c’è la storia e con il cambio di clima degli ultimi dieci-quindici anni c’è stato un forte miglioramento anche nei vini rossi, i vini dolci sono due Docg e quindi possiamo dire di avere una vera e propria squadra di calcio che spazia in tutti i ruoli e questo per noi è un valore aggiunto, ma forse ancora poco sfruttato”.
Il Consorzio delle Doc Friuli è tra i più avanzati dal punto di vista dell’assistenza tecnica, solitamente da inizio marzo e fino a fine ottobre, si fa un lavoro di raccolta dati con il Gps, che poi sono inseriti, registrati e comunicati insieme all’Ersa (Agenzia regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia) settimanalmente con tutte le problematiche che si possono riscontrare, monitorandole e verificandole. Questo sistema dice il presidente Gigante “è da considerarsi di agricoltura avanzata in cui il rispetto dell’ambiente è sempre maggiore ed è la strada che tutta la produzione ha capito che si deve percorrere per arrivare ad ottimi risultati in fatto di qualità del prodotto finale. La Regione Friuli Venezia Giulia tra l’altro sta tentando, anche se i tempi non saranno così veloci, di creare una Doc insieme alla Slovenia prendendo le due zone limitrofe storiche e a vocazione vitivinicola, a cavallo del confine, per dare vita ad una Doc transfrontaliera. In quest’ottica si arriverebbe a circa mille ettari, perché la Slovenia ne ha 500 e le zone collinari al confine arrivano a circa 350 ettari. Questo obiettivo è difficile e complicato da raggiungere, perché non ne esistono ancora in Europa, i territori sono contigui, legati da molte similitudini, si passa dall’Italia alla Slovenia senza rendersene conto ed è una strada che si sta cercando di percorrere sperando di raggiungere presto l’arrivo”.
Appuntamento dunque al Vinòforum – Lo spazio del gusto fino al 23 giugno, per winelover e operatori che potranno degustare le migliori espressioni vitivinicole del Consorzio delle Doc–Fvg nei banchi d’assaggio allestiti all’interno del Parco Tor di Quinto.