L’azienda vinicola che fa capo a Castello Sonnino, a Montespertoli – 20 chilometri da Firenze – è una realtà vitivinicola dinamica da quando – era il 1987 – il barone Alessandro De Renzis Sonnino, insieme alla moglie Caterina, l’aveva fatta rinascere ed inserire nel gruppo delle più interessanti aziende vinicole della Toscana. Adesso sono i figli Leone e Virginia a continuare l’impegno del padre sia nella produzione di vino tanto da farne la più importante azienda della zona che nel fare splendere il Castello, una delle poche dimore storiche ancora intatte e abitate in Toscana, continuano ad ospitare studenti universitari (attualmente ci sono dei giovani canadesi) che nell’ambito delle attività della Fondazione Castello Sonnino International Educational Center, in cui studiano problematiche come la salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio culturale.
D’altronde dentro le mura di questo splendido castello è stato scritto un pezzo di storia italiana ed europea tra l’ultimo decennio dell’Ottocento e i primi due decenni del Novecento del Millennio scorso, visto che il trisnonno di Leone e Virginia è Sidney Sonnino, ministro delle finanze nel triennio 1893-1896, due volte primo ministro e ministro degli esteri dal 1914 al 1919 così autorevole da gestire l’accordo del cosiddetto Patto di Londra sottoscritto alla conclusione della prima guerra mondiale.
Tant’è che in occasione della degustazione dei vini di Castello Sonnino organizzata a Milano da Riccardo Gabriele di PR-Comunicare il vino, nel signorile ristorante di Andrea Provenzali, Il Liberty, Leone che non si aspettava una domanda sul famoso trisavolo, si è lasciato scappare l’affermazione che nel castello ci sono più documenti di grande valore storico che vino. Poi si è tornati al tema dell’incontro e, quindi, al vino come, per esempio, trattare le uve trebbiano per aver un vino decisamente fruttato, all’impiego di uve internazionali come syrah, cabernet sauvignon, merlot che selezionate in modo maniacale, assicurano un eccellente viaggio nei tagli bordolesi della Toscana. D’altronde Alessandro De Renzis Sonnino era molto amico di Eric de Rothschild di Chateau Lafite e si frequentavano e consultavano su tutto. Questi vini sono un po’ l’orgoglio di Leone De Renzis Sonnino che ci tiene a sottolineare che “a Castello Sonnino cerchiamo di esprimere un’idea e un territorio attraverso il nostro vino. Non riducibile ad un tipo o una marca, lo consideriamo un individuo. Ogni gusto ne è la firma, inimitabile, di un luogo e delle sue tradizioni”. Tutto dimostrato con la degustazione milanese che per Leone ha rappresentato la prima volta da quando è tornato a Montespertoli per dedicarsi alla cura dell’azienda acquistata dalla sua famiglia nel 1800, praticamente l’azienda più antica del territorio visto che è operativa dal 1500 ed è appartenuta anche ai Machiavelli.
Nel cuore del Chianti, Montespertoli costituisce una delle più piccole Docg, ma possiede una delle superfici più densamente vitate in Toscana. Un territorio che è sempre stato vocato per la produzione vinicola; ne è testimonianza la vinsantaia del Castello, risalente alla nascita dell’azienda, il 1530. Ed è proprio nei sotterranei del Castello che nasce il vino, e lì, rinasce la storia che ogni anno si sussegue nelle stagioni e viene suggellato dalla produzione di questo vino pregiato su cui Leone investe non poche risorse. Attualmente a Castello Sonnino fanno capo 150 ettari di superficie agraria, di cui 40 vitati, 15 all’allevamento dell’ulivo, 40 riservati alla produzione di grani antichi, 52 di bosco e 3 di lago. Nella vigna sono presenti Sangiovese, Canaiolo, Trebbiano, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah, Malbec. La produzione media di vino è calcolata in 150.000 bottiglie.
Castello Sonnino
Via Volterrana Nord 6/A – Montespertoli (FI)
tel. 0571.609198
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info@castellosonnino.it