Siamo arrivati alla quattordicesima edizione di Contrade dell’Etna, manifestazione che nel corso degli anni ha mostrato la crescita costante ed esponenziale di un territorio che sembra non fermarsi più, riservandoci continue sorprese. Da una-due decine di aziende siamo passati a ben oltre un centinaio in un arco di tempo che non è poi tanto grande. La domanda è sempre la stessa: “E’ possibile che l’appeal del Vulcano sia così forte da convincere sempre qualcuno ad iniziare qui un progetto vitivinicolo?”. La risposta è nei nuovi nomi, nelle nuove storie e, soprattutto, nei nuovi vini che vi raccontiamo qui di seguito.
Enrica Camarda
Erede di un’antica tradizione familiare, Enrica Camarda presenta per la prima volta le sue bottiglie, prodotte con un entusiasmo e un amore impareggiabili dai vecchissimi vigneti ad alberello di contrada Feudo di Mezzo a Passopisciaro. Il Numeru Setti 2022, blend di uve bianche autoctone, conquista per il suo carattere origianale che si esprime con intensi sentori di amaretti e frutta a polpa gialla che precedono un palato nel quale la consistenza, la giusta freschezza e la parte aromatica si trovano perfettamente in equilibrio. Buono. Diretto e ruspante l’Etna Rosso Rossofermento 2022.
Cantoneri
Questa giovane azienda con vigneti a Solicchiata propone in anteprima diverse annate dei suoi vini poiché, pur avendo effettuato la prima vendemmia qualche anno fa, ha scelto di fare un lungo affinamento in bottiglia. Già in commercio, l’Etna Bianco Tenuta della Dainara 2020 si presenta elegante nelle note agrumate di lime e fresco, dinamico, sapido e appagante all’assaggio. Un vino sorprendente da tenere d’occhio. Il 2021 è un po’ meno compiuto e leggibile in questo momento, ma potrebbe riservarci sorprese in futuro. Mineralità e precisione per il 2022. Singolare il Tenuta della Dainara Orange, blend di uve aromatiche (Gewurztraminer, Malvasia, Lacrima, Moscato), macerato 3 mesi sulle bucce e poi maturato in barrique usate. Ben delineato il frutto nell’Etna Rosso Tenuta della Dainara 2020.
DBE
DBE sta per De Bartoli Etna, il nuovo progetto della cantina marsalese che non ha certo bisogno di presentazioni, facendo ormai parte a pieno titolo della storia del vino siciliano. Intenso nel colore l’Etna Rosato 2022 che ci ha colpito per la ricca presenza di frutta rossa, associata ad un sorso gustoso, giustamente consistente e lievissimamente tannico, ma anche fresco e scorrevole. Completezza e bevibilità per un vino decisamente gastronomico. Buon corpo, tannini garbati e un finale leggermente sapido su note fruttate caratterizzano l’Etna Rosso 2021. Più fitto e profondo l’Etna Rosso Contrada Rampante 2021, scuro nelle note di viola e compatto nella tessitura. Ancora giovanissimo, mostra chiaramente una qualità di prim’ordine e interessanti potenzialità evolutive.
Le Due Tenute
A Biancavilla, comune del versante sud ovest, due giovani amici hanno deciso di unire le rispettive tenute (da qui il nome) per iniziare a produrre e commercializzare vino. L’Etna Bianco Cantonè 2020 è frutto di un vigneto situato a 900 metri sul livello del mare. Si distingue per netti profumi di fiori gialli, sapidità e verticalità. Più intenso negli aromi il 2022. Profilo fine e disteso per l’Etna Rosso Cantonè 2020.
Punto Cieco Vineyard
Siamo sull’estremità orientale del versante nord, tra 850 e 900 metri di altitudine. Qui, da vigne a piede franco di circa 100 anni di età, nasce l’Etna Rosso Contrada Panella-Petto Dragone 2022 che risulta composto da tre diverse masse affinate in acciaio, anfora e legno. E’ vivo, vibrante, affascinante con le sue evidenti note di arancia rossa, lineare e ricco di energia nella lunga progressione, fine nei tannini. Ci è piaciuto tantissimo.
Francesco Russo
E’ una cantina di Santa Maria di Licodia con vigneti a 950 metri sul livello del mare in contrada Cavaliere. Il Bianco Vulcano 2022 si distingue per un bouquet dominato da profumi di fiori bianchi che precede un sorso di buona freschezza e facile beva. Elegante, floreale e appena vegetale il Nero Vulcano 2022, snello, etereo e provvisto di una componente tannica ben levigata.
Alessandro Serughetti
Non solo un’azienda vitivinicola, ma, prima di tutto, una scelta di vita quella dell’enologo Alessandro Serughetti e della moglie Loredana Del Popolo che, subito dopo il matrimonio, hanno deciso di acquistare un vigneto in contrada Dafara Galluzzo a Rovittello per produrre i propri vini. L’Etna Rosato Luna Buona 2022 nasce da una precisa idea, quella di un vino completo ottenuto da uve portate a piena maturazione. La frutta rossa è ben presente, sia al naso che al palato, dove la struttura è bilanciata da una buona acidità che dà slancio. Pienezza aromatica e bevibilità. Giovanissimo l’Etna Rosso Contrada Dafara Galluzzo 2022, croccante nel frutto e fitto nei tannini.
Tenute dei Ciclopi
Un progetto che nasce per iniziativa di tre giovani amici e che vede la preziosa collaborazione di Salvo Foti, uno dei padri della moderna vitivinicoltura etnea. La filosofia produttiva, molto chiara, è fondata su valorizzazione del territorio e sostenibilità ambientale. Importanti gli obiettivi che vedono un rapido sviluppo nell’immediato futuro con la costruzione di una nuova cantina e l’ampliamento della superficie vitata. Attualmente i vigneti sono distribuiti in diverse contrade dei comuni di Randazzo e Castilgione di Sicilia: Diciassettesalme, Feudo di Mezzo, Pino e Pignatuni. L’Etna Bianco 2021 presenta un deciso carattere agrumato con intense note di pompelmo e un palato che associa rotondità e morbidezza a una buona freschezza. Delicato l’Etna Rosato 2022 che gioca tra le note fruttate, un tocco floreale e gli agrumi, risultando equilibrato e facile da bere. Sentori di ciliegia, amarena e un tocco terroso per l’Etna Rosso 2020, disteso, minerale e ben bilanciato.
Terre di Montalto
Ancora un’azienda di Biancavilla, cosa che ci fa molto piacere perché abbiamo sempre creduto nel versante sud ovest dell’Etna, zona meno conosciuta delle altre, ma ormai costantemente in grado di regalarci vini interessantissimi grazie al suo indiscusso valore. I vigneti di Terre di Montalto, metà circa dei quali supera i 70 anni di età, coprono un range di altitudini che va da 800 a 960 metri sul livello del mare. Note di fiori e frutta a polpa bianca costituiscono il bouquet dell’Etna Bianco 2021, leggero, composto e garbato. Teso, speziato e rinfrescante in chiusura l’Etna Rosso 2020. Il Nerello Mascalese Padre Caselli 2020 è frutto del vecchio vigneto del parroco da cui prende il nome (qui si trovano diverse varietà autoctone). E’ profondo nei sentori di fiori secchi e spezie, fine nella tessitura e agile nella progressione.
Verderame Boutique Vinery
Ci troviamo sul versante nord dell’Etna, in contrada Moganazzi, all’interno del territorio di Castiglione di Sicilia. L’Etna Rosato Filologico 2022 interpreta molto bene quella che probabilmente è la tendenza più recente sul Vulcano per i vini rosa: pienezza aromatica e gustativa associata a buon corpo e acidità. L’Etna Rosso Filologico 2020 presenta toni scuri, floreali e fruttati, seguiti da un sorso minerale e vellutato dal carattere fine.
Vini di Luca
Una produzione piccolissima che ben esprime il valore e l’identità di una contrada come Crasà, area di pregio del versante nord situata nel territorio di Solicchiata. Da vigne di 70-80 anni, l’Etna Rosso Virgola si mostra elegante nell’espressione olfattiva e poi regolare e equilibrato al palato. Questo profilo è presente nelle due annate degustate, la 2021 e la 2022, molto simili tra di loro con la seconda che prevale un po’ in termini di intensità.
Ha collaborato Titti Casiello