A seguire le note di degustazione e i piatti suggeriti da Manetti.
Vendemmia 2019
Vino: Annata dai canoni della classicità. Con erbe mediterranee, rosmarino e timo ad anticipare la ciliegia nera e l’incenso. Sorso in fase di definizione gustativa, ma che lascia ben presagire.
Cibo: “In ogni decade c’è sempre un cambiamento. Se oggi c’è un ritorno all’ancestrale – con una cucina leggera e dai sapori antichi – il decennio 2000-2010 è stato senza dubbio la decade della brace”. Il piatto consigliato del ristorante da Caino: Agnello, carote alla brace e capperi.
Vendemmia 2006
Vino: Annata molto luminosa e poco piovosa. Note di tabacco e ciliegia matura in una bocca connotata da notevole concentrazione e integrità.
Cibo: “La Spagna era protagonista, con le sue innovazioni. Era l’anno delle spume, dei sifoni. A tratti questo tecnicismo superava anche l’attenzione verso la materia prima. Il piatto: i Ravioli all’olio. Ideammo quel ripieno di olio extravergine di oliva e di colatura di alici proprio grazie a un addensante a base di farina di tapioca creato da uno chef spagnolo”.
Vendemmia 1995
L’anno della Playstation che arriva in Europa il 29 settembre.
Vino: Considerata un’annata fresca e piovosa. L’evoluzione nel calice rimanda ad una sensazione di eleganza olfattiva tra note di radici di rabarbaro e una bocca secca, asciutta, connotata da grande personalità.
Cibo: “E’ stato l’anno più buio della cucina. Quello degli spalmabili e della rucola sulla tagliata. Iniziava la cucina veloce. Ma è stato anche l’anno in cui la guida Michelin si accorgeva dell’Italia. E così il grande ritorno alle paste lunghe, come quella all’uovo condita con il ragù di lepre”.
Vendemmia 1986
Era il 16 dicembre del 1986 e un supplemento di otto pagine all’interno del quotidiano il Manifesto, veniva pubblicato per la prima volta: era Il Gambero Rosso. Pari anno e veniva istituita anche l’associazione “Arci Gola” divenuta successivamente “Slow Food”.
Vino: Citronella, arancia candita e impregnanti odori violacei, in retronaso una nota di rabarbaro segue un palato dal tannino completamente svolto.
Cibo: “Era l‘anno delle tre stelle Michelin a Gualtiero Marchesi, ma era anche l’anno della panna. C’era in tutte le cucine. Una nota positiva, in quegli anni si iniziava a studiare il mondo delle paste ripiene”.
Vendemmia 1971
Pompei, teatro nel 1971 del leggendario concerto dei Pink Floyd che un anno più tardi diventò film. Ma il 1971 è stato anche l’anno di arrivo del Philadelphia in Italia che in qualche modo stava sostituendo sulle tavole italiane la ricotta.
Vino: Note di elicriso, liquirizia e sentori umami. Verso una leggera decadenza olfattiva, ma dal palato ancora in forma e integro.
Cibo: “L’alta cucina italiana non era ancora contemplata. La trattoria era protagonista e con lei anche il servizio a vassoio. Grandi paste, grandi quantità nelle porzioni. Il piatto di quel periodo senza dubbio erano le pappardelle al ragù”.
Vendemmia 1969
Richard Nixon era il presidente degli Stati Uniti e il 20 luglio del 1969, con la missione spaziale Apollo 11, Neil Armstrong e Buzz Aldrin furono i primi uomini sulla Luna
Vino: Emozionate. Con un tannino ancora un po’ ruvido e un’acidità che si fa croccante. Tamarindo e polvere da sparo.
Cibo: “E’ l’epoca della scatoletta. Tonno e ceci in scatola. Nei ristoranti, invece, impazzavano, le cucine a lunghe cotture. Era l’epoca dei grandi arrosti”.