Abbiamo partecipato al tradizionale appuntamento a Narni con 40 produttori provenienti da tutta Italia per far conoscere questo particolare vitigno
di Fabiola Pulieri, Narni (Tr)
Organizzata anche quest'anno dall’associazione produttori Ciliegiolo di Narni, si è tenuta in Umbria la manifestazione giunta alla sua quarta edizione ormai nota con il nome di Ciliegiolo d'Italia che ha richiamato nella cittadina di Narni in provincia di Terni l'attenzione di produttori, sommelier, giornalisti e personalità del settore che hanno dedicato due giorni alla degustazione e alla scoperta di questo vitigno così in espansione e così camaleontico.
Alla manifestazione erano presenti circa 40 produttori provenienti da diverse parti d'Italia, ognuno con il proprio ciliegiolo diverso per colore e sapore a seconda della regione di provenienza, del terroir di appartenenza e dell'annata proposta in degustazione. Il ciliegiolo è infatti coltivato in numerose regioni dell'Italia (Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Lombardia) anche se la sua zona d'origine è la Toscana. Inizialmente, per il suo colore e grazie al caratteristico aroma che richiama la ciliegia, era utilizzato per tagliare altri vini ai quali mancavano gradazione alcolica, morbidezza e dolcezza, arricchendoli inoltre di un piacevole aroma di ciliegia. Nel 2014 è nata a Narni l’associazione di produttori di ciliegiolo che hanno aderito a un disciplinare con cui si certifica l’adozione di determinate norme produttive più rigorose rispetto a quello per l’Igt e che si contraddistinguono grazie all’utilizzo di un bollino in etichetta. Ancora oggi questa associazione ha un presidente che di quest’uva ha fatto la sua missione: Leonardo Bussoletti, titolare dell’omonima azienda vinicola a Narni che insieme agli altri soci, produttori appassionati, e all’amministrazione comunale, è riuscito a riunire tutti insieme i vini ottenuti da terreni e climi molto diversi per far conoscere un vitigno che di anno in anno si sta guadagnando sempre più l'attenzione del mondo enologico italiano.
(Carlo Macchi)
Con Ciliegiolo d’Italia 2018, grazie ai banchi di assaggio, ai vignaioli presenti e alle degustazioni guidate è stato possibile conoscere meglio questo vitigno, la sua grande diversità dettata non solo dai terreni e dal clima, ma anche dalla mano del produttore. Molto interessanti i seminari organizzati per approfondire la conoscenza delle cantine presenti: il primo divertente e molto condiviso è stato il seminario “alla cieca” tenuto da Armando Castagno che ha mescolato ad alcuni ciliegioli presenti alla manifestazione altri vini prodotti in zone diverse e con altri vitigni, per dimostrare che non conoscendo a priori l’etichetta anche i migliori intenditori possono sbagliare…ed è accaduto. Un altro interessantissimo seminario è stato quello tenuto da Carlo Macchi che ha evidenziato come spesso si tenda a far invecchiare i vini pensando che solo così diventino corposi e complessi e possano ambire all’eleganza, mentre nel caso del ciliegiolo un vino fatto bene che prende consapevolezza di sé non ha nulla da invidiare a nessun altro vino più blasonato.
Questi i nostri dieci migliori assaggi selezionati per annata e per produttore:
- Sassotondo San Lorenzo Ciliegiolo Maremma Toscana Doc 2013 – 3.000 bottiglie prodotte, affinato in barrique e poi botti di rovere per 24 mesi
- Rascioni & Cecconello Poggio Ciliegio Maremma Toscana Igt 2014 – 3.000 bottiglie prodotte, vinificato in cemento e affinato in barrique di rovere francese per 15 mesi
- Piancornello Podere del Visciolo per Emma Ciliegiolo 2015 – 4.000 bottiglie prodotte, affinato 18 mesi in tonneaux da 500 litri
- Poderi Firenze “Sciresa” Doc Maremma Toscana 2015 – 3.500 bottiglie prodotte, affinato in acciaio e cemento
- Leonardo Bussoletti “Brecciaro” Ciliegiolo di Narni Igt 2016 – 12.500 bottiglie prodotte, affinato 12 mesi in acciaio e legno
- Azienda Vitivinicola Sandonna Ciliegiolo Narni 2016 – 2.400 bottiglie prodotte, affinato 6 mesi in cemento
- Zanchi “Carmino” Amelia Ciliegiolo Doc 2016 – 14.000 bottiglie prodotte, affinato 6 mesi in cemento e 3 mesi in bottiglia
- Azienda Agricola Antonio Camillo “Vigna Vallerana Alta” Ciliegiolo Toscana Doc 2016 – 2.500 bottiglie prodotte, affinato 12 mesi in botte grande
- Pino Gino “Golfo del Tigullio” Ciliegiolo 2017 (Liguria) – 6.300 bottiglie, affinato in acciaio
- Podere Sassi Ciliegiolo “Portami via” 2017 – 800 bottiglie, affinato in acciaio
- Fattoria Giro di Vento – Mazzocchi 1919 “Spiffero” 2017 – 3.300 bottiglie, affinato 6 mesi in acciaio
Il Ciliegiolo è un vitigno molto duttile che, se vinificato in bianco o con breve macerazione, può dare freschi e profumati vini rosati. Tra questi, abbiamo trovato molto piacevole il Rosato Ciliegiolo 2017 – Sassotondo prodotto in 1500 bottiglie e affinato in acciaio.
ALCUNE FOTO DELL'EVENTO