(Morgane Fleury e Bernardo Conticelli)
di Manuela Zanni, Palermo
Tra i tanti seminari a Not, la rassegna dei vini franchi che si è conclusa a Palermo, anche quello dedicato allo champagne.
A condurre la degustazione di cinque etichette “naturali” Bernardo Conticelli, esperto di champagne in presenza di Morgane Fleury, produttrice dell'omonimo champagne, tra le cinque etichette in degustazione. Come è noto i vitigni più diffusi in Champagne sono Pinot Noir, Chardonnay e Pinot Meunier. “Parlare di champagne vuol dire parlare del vino forse più conosciuto al mondo. Sinonimo di classe e prestigio, si tratta di una categoria che inizialmente sembrava fosse preclusa al settore dei vini naturali”, ha detto Conticelli. Ed invece la degustazione aveva proprio l’obiettivo di dimostrare il contrario.
La Champagne è una zona della Francia che rappresenta la patria dell'omonimo vino che ne mutua il nome, caratterizzata da un terreno gessoso e calcareo a tratti argilloso che regala eleganza e raffinatezza, freschezza ed una componente aromatica importante. Le zone dello Champagne sono quattro. In base alla composizione del terreno, misto tra argilla e gessoso derivano vini più o meno intensi. “Mentre le grandi maison devono essere sempre in grado di produrre vini con le stesse caratteristiche (quasi come fosse una fragranza di profumo) gli champagne dei vigneron recoltan, ovvero che possiedono le uve da cui producono i vini, non sono quasi mai ripetibili poiché non hanno a disposizione lo spazio necessario per conservare i contenitori in cui assemblare l'uvaggio che determina la possibilità di replicarli – spiega Conticelli – Oggi l'80 % dei produttori di vino naturale ha la propria vigna, rigorosamente coltivata in biologico, il che, in questo territorio, non è una cosa semplicissima. Si tratta di produttori che hanno un massimo di 15 ettari di vigna. Ne derivano champagne caratterizzati da una bollicina mediamente persistente molto vinosi. Più che da aperitivo, si possono definire gastronomici da abbinare “a tutto pasto” e non confinare solo alla fase iniziale”.
Ecco, di seguito, gli champagne degustati, tutti biologici o biodinamici.
Cordeuil Pere et fille Brut Tradition
Naso sulfureo con intensi sentori di crosta di pane ma anche note floreali, fruttate e vegetali. Bocca dal sorso cremoso ed infinitamente intenso che esplode regalando sensazioni psichedeliche. Si lascia bere con gran piacere.
Fleury Blanc de Noirs Brut
Naso fresco con bollicina quasi impercettibile. I profumi sono intensi e complessi e si ritrovano tutti in bocca nel sorso cremoso con finale minerale e agrumato che lo rende perfetto per un tutto pasto.
Louis Nicaise Cuvee Luis par Laure
Naso intenso di crosta di pane ma anche accenni di pasticceria. In bocca il sorso è burroso ma sorretto da una buona acidità. In chiusura è intenso e persistente e dalla forte personalità
Exaltation Petrois Lebrun
Naso fresco di mela verde con note erbacee che ritornano in bocca con sorso cremoso che propone sbuffi di burro rinfrescati dalla intensa mineralità. Chiude con finale citrico che ne accentua la persistenza.
Elemart Robion Extra Brut
Naso sulfureo con intense note di crosta di pane, tostate e di torrefazione. Bocca dal sorso pieno e piacevole dalla forte godibilità. Va giù come l'acqua.