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La degustazione

Cantina Kaltern presenta “Quintessenz”: “In bottiglia solo le uve dei vigneti storici”

04 Giugno 2018
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(Andrea Moser e Tobias Zingerle)

di Fabiola Pulieri, Roma

Professionalità, passione, territorio, esperienza e qualità: in una sola parola Quintessenz. E' la nuova linea di vini della Cantina Kaltern realizzati solo con le uve migliori prodotte nei vigneti storici, che si affacciano sulle rive del lago di Caldaro in Trentino Alto Adige, situati ad altitudini ed esposizioni diverse e su terreni in cui prevalgono il porfido, il calcare o l'argilla.

Quintessenz ha origine dalle migliori uve dei migliori appezzamenti e si declina in cinque varietà: Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Pinot Bianco, Kalterersee (Schiava) e Moscato Giallo dolce. A Roma, alla Rimessa Roscioli, è stato possibile degustarli tutti e cinque in occasione di una presentazione molto speciale fatta dall'amministratore delegato dell'azienda Tobias Zingerle e dall'enologo Andrea Moser. La degustazione che è avvenuta alla cieca ed ha riservato non poche sorprese è stata suddivisa in cinque batterie in cui ogni vino della linea Quintessenz è stato affiancato da altri due vini di diverse annate e differenti vitigni di provenienza italiana o internazionale. “Fino ad oggi il vertice della nostra produzione era affidato ai cru, ma poi ci è sembrato più incisivo riunire sotto un solo nome altamente allusivo i vini di grande carattere e personalità che ci regalano alcuni nostri vigneti è così che ènata Quintessenz” queste le parole di Tobias Zingerle, amministratore delegato dell'azienda alla presentazione della nuova linea di vini.

La storia di Cantina Kaltern è molto lontana nel tempo, risale agli inizi del ventesimo secolo, oltre cento anni in cui cinque cantine (Erste Kellerei, Bauernkellerei, Jubilaumskellerei, Neue Kellerei, Cantina Josef Baron Di Pauli) hanno attraversato e superato vicende travagliate. Le guerre, la separazione dell'Alto Adige dall'Austria, l'Impero, le crisi economiche e la ripresa, le fusioni e un unico fine da non perdere mai di vista: il costante orientamento alla qualità vitivinicola. Un'azienda che è una cooperativa, ma soprattutto una grande famiglia composta da 650 soci viticoltori dei quali la maggior parte possiede meno di un ettaro di terreni. “Vignaioli per passione e non per professione, perché nella vita fanno altro” come ha raccontato Moser alla stampa presente alla degustazione, ma uniti dall'amore e dalla passione per il vino e dall'attaccamento e conservazione delle tradizioni culturali che esigono la produzione di vini di eccellente qualità. 

La prima batteria di vini della degustazione alla Rimessa Roscioli era composta da

  • Domaine Pierre Morey – Bourgogne Chardonnay 2015
  • Cantina Kaltern – Quintessenz Pinot Bianco 2016
  • Cervaro della Sala – Castello della Sala Chardonnay 2016

Il Quintessenz Pinot Bianco è apparso equilibrato, armonioso, molto bevibile e piacevole con una acidità piuttosto evidente. L'enologo Andrea Moser, che ha iniziato a lavorare per Kaltern nell'agosto 2014 dopo aver girato il mondo dalla Francia alla Nuova Zelanda, ha commentato: “Il 2016 è stata un'annata con molte sorprese: una tiepida primavera seguita da un freddo aprile che ha bloccato la crescita. Poi un'estate instabile e finalmente un agosto caldo. Tutto questo ha determinato una acidità alta e donato al nostro vino uno sprint elevato”. I vigneti in questo caso sono quelli di St. Nikolaus, a 550-600 metri sul livello del mare, rivolti verso est e il terreno prevalentemente calcareo con spezzoni di rocce dolomitiche. La pigiatura delle uve estremamente lenta (18-20 ore) con fermentazione spontanea del mosto non filtrato in botti di rovere da 500 litri e in botti grandi di legno. Maturazione in legno per 10 mesi sulle fecce fini con batonnage continuo.

Nella seconda batteria invece sono stati degustati


 

  • Baron de Ladoucette – Sancerre Sauvignon 2014
  • Cantina Kaltern – Quintessenz Sauvignon 2016
  • Saint Clair – Sauvignon Reserve Wairau 2016

Anche in questo caso, stessa annata del precedente e stesse problematiche legate al clima, risolte sempre con attenzione in vigna e con grande lavoro in cantina, come conferma l'enologo Moser. Il Quintessenz Sauvignon, che nasce da un vigneto collinare che si trova a Pianizza di Sopra a 500 metri sul livello del mare esposto a est su un terreno argilloso calcareo con strati di porfido e granito, soleggiato e con grande escursione termica soprattutto durante il periodo di maturazione, è stato molto apprezzato rispetto ai “concorrenti” di batteria per l'equilibrio, l'eleganza e la sapidità finale prolungata e piacevole.

Questi i vini della terza batteria

  • Cantina Kaltern – Quintessenz Kalterersee Classico Superiore 2017
  • Joseph Roty – Gevrey Chambertin Pinot Noir 2014
  • Domain Jeain Foillard – Gamay – Morgon Rouge Cote Du Py 2016

In questa batteria il primo vino degustato è stato il Kaltern, la Schiava, di un rosso rubino brillante, naso fruttato molto piacevole e una rotondità persistente data dai morbidi tannini. Di questo vino che nasce da una selezione di vecchie vigne, 120 ettari, a St. Josef su terreno argilloso, calcareo ben drenato e caldo, esposto a sud a 230 e 500 metri sul livello del mare, l'enologo Moser ha detto: “Quello che vogliamo comunicare è l'espressione massima del vitigno, non quello che si produceva 30 anni fa, ma la sua evoluzione. E' un vino che deve vivere di bevibilità, di frutto ed eleganza”. Vino davvero molto buono e pluripremiato. La storia e la tradizione di un territorio in un vino che è un quarto della produzione concentrata in vigne vecchie dai 50 anni in su.

Questi i vini della quarta e penultima batteria

  • Cantina Kaltern – Quintessenz Cabernet Sauvignon Riserva 2015
  • Chateau Poujeaux – Moulis en Mèdoc 2012
  • Coppola – Cabernet Sauvignon Directors Cut 2015

Durante questa penultima degustazione, sono apparse subito molto nette le differenze tra le diverse cantine ed è stata immediatamente riconosciuta Kaltern, a denotare una linea ben definita di Cantina Kaltern che giunti alla quarta degustazione l'ha resa ben definita e facilmente riconoscibile. Molto piacevole e bevibile anche il vino americano, il terzo in ordine di degustazione, da buona parte dei presenti definito molto “ruffiano” e “ammiccante”. Sul Cabernet Sauvignon di Cantina Kaltern, Andrea Moser ha specificato: “I nostri vigneti sono tra i 220 e i 260 metri sul livello del mare a St. Josef con un microclima particolarmente caldo e molto ventoso che abbassa le temperature e ci salva dalle muffe. La vendemmia 2015 si pensava inizialmente dovesse essere anticipata a causa delle temperature superiori alla media e delle scarse precipitazioni, ma alla fine abbiamo iniziato i primi di settembre e terminato a fine ottobre, intravvedendo immediatamente un potenziale nei vini rossi difficilmente comparabile con altre annate”.

Terminata la quarta degustazione comparativa alla cieca è stata la volta della quinta e ultima batteria

  • Donnafugata – Passito di Pantelleria – Ben Rye 2015
  • Cantina Kaltern – Quintessenz Passito Moscato Giallo 2014
  • Tenuta Kracher – Weschriesling 2010

Anche in questo caso il Passito della Cantina Kaltern è stato immediatamente riconosciuto dagli ospiti della degustazione essendo ormai ben definito il tocco equilibrato e morbido presente in tutti i vini della Cantina. In questo caso in particolare ha colpito il profumo e il gusto delle uve di moscato giallo 100% altoatesino, con il possente sentore di miele e fiori di montagna e la lunga persistenza della frutta esotica nel retrogusto. La degustazione è stata accompagnata dagli ottimi piatti preparati dallo chef di Rimessa Roscioli: ravioli con baccalà e ricotta su letto di burro alle alghe e polvere di peperoni cruschi; crudo di tonno su fondo di vitello, salsa tonnata, finocchietto selvatico e capperi e, infine, servito con il moscato passito, il cheesecake con yogurt e gorgonzola.