di Marco Sciarrini
Cantina Camporé, della famiglia Madaudo, si trova in uno dei posti più affascinanti dell’Etna: a Randazzo, in contrada san Lorenzo e Campo Re (da qui il nome del progetto), con vigneti a oltre 750 metri sul livello del mare.
La storia di questa azienda inizia nel 2016 quando la tenuta viene acquistata da Mariapia Madaudo che, insieme alla sorella Cristina, ha intrapreso l’ambizioso progetto di restituire al feudo e all’antico palmento il valore originario di luogo pensato e organizzato per la produzione del vino. Le due giovani imprenditrici, grazie alla decennale esperienza familiare nel settore vitivinicolo e ai preziosi consigli tramandati dal nonno, hanno deciso di coniugare la passione per il vino e per il territorio etneo. La mission aziendale è dar vita a del buon vino, in armonia con la natura, portando innovazione ma con un costante richiamo alla tradizione. Prima della famiglia Madaudo la proprietà era del Re d’Italia Vittorio Emanuele II, che passò per donazione al Cavalier Giovanni Vagliasindi suo aiutante di campo. Successivamente, per eredità, toccò prima al figlio Pietro, Sindaco di Randazzo, poi al figlio Giovanni e infine al figlio Pietro, ultimo della stirpe dei Vagliasindi. Otto sono gli ettari che nel corso degli anni, si sono aggiunti all’originario vigneto di nerello mascalese e nerello cappuccio impiantato a metà del 1900, al quale è stato aggiunto anche un moderno impianto di uve autoctone a bacca bianca di carricante e catarratto, su antichi suoli vulcanici.
(Il palmento)
“La nostra mission è di fare del buon vino, in armonia con la natura, portando innovazione mediante il costante richiamo alla tradizione. Questo sapiente mix rappresenta il punto di forza che caratterizza e contraddistingue Camporè – dicono Mariapia e Cristina – Grazie all’esperienza familiare nel settore vitivinicolo e ai preziosi consigli tramandati dal nonno, abbiamo deciso di coniugare la passione per il vino e per il territorio etneo”. L’azienda Camporè non poteva che fare del “green thinking” uno dei suoi principali capisaldi. Salvaguardia dell’ambiente, basso impatto aziendale ed eco sostenibilità sono gli “ingredienti” che stanno alla base di un buon vino. Per Camporè è importante coltivare la terra con amore e rispettarne i tempi. Per questo nello staff di Camporè vi è una cospicua presenza femminile: le donne di Camporè con sensibilità e passione curano le vigne secondo un sapere che si tramanda di generazione in generazione.
(Il trenino tra le vigne)
Un presidio di viticoltura di alto livello qualitativo che coniughi tradizione e innovazione valorizzando la peculiarità della contrada San Lorenzo, il cui terroir è stato originato da colate laviche e depositi vulcano-clastici risalenti all’attività esplosiva del periodo Ellittico (circa tra i 60.000 e i 15.000 anni fa). La vendemmia è manuale, la selezione dei grappoli accurata e attenta, per portare in cantina il chicco d’uva così come la pianta l’ha donato. Ogni vigneto è stato meticolosamente preparato scegliendo la composizione del terreno, la densità d’impianto, le forme di allevamento, la migliore e sapiente selezione di viti più adatte. I vini Camporè, frutto di importanti escursioni termiche ed esposizioni eterogenee, restituiscono al palato note eleganti, dal carattere deciso, che sfumano in soavissimi aromi di erbe selvatiche conservando il colore misterioso e le peculiarità organolettiche del vulcano. Un aneddoto curioso durante la mia visita in azienda è quello che, ad un certo punto, si sente lo sbuffare di un locomotore che improvvisamente si mette a suonare. Era il trenino che collega le cittadine etnee intorno al vulcano che si fermava nella piccola stazioncina che si trova proprio all’interno delle vigne: una cosa unica nel suo genere. La Tenuta San Lorenzo è una prestigiosa dimora storica immersa nel verde della campagna etnea, incastonata tra le pendici dell’Etna e la Valle dell’Alcantara, e dispone di 4 eleganti camere, pensate per far vivere delle vere e proprie wine experience, insieme ad una camera speciale, una piccola Dépendance interamente circondata dalle vigne. Di contorno a questo un elegante ristorante gourmet.
(I vini degustati)
La degustazione a cui abbiamo partecipato è stata:
Contrada San Lorenzo Etna Doc Bianco 2021
Carricante 70%, Catarratto 30%. Bottiglie prodotte, 15.000. Vinificazione separata del carricante e del catarratto. La fermentazione alcolica del carricante avviene in serbatoi d’acciaio inox a 14°C per circa 12 giorni, mentre per il catarratto prima della pressatura soffice l’uva viene raffreddata a 6°C e lasciata a macerare in pressa per 4 ore. Successivamente il mosto appena pressato viene lasciato stabulare per 24 ore alla temperatura di 8°C. Dopo questa fase si innesca la fermentazione alcolica che dura circa 14 giorni alla temperatura di 12°C. Affinamento in acciaio sulle fecce per 4 mesi. Colore giallo paglierino con riflessi verdolini, al naso note di frutta a polpa bianca, e di frutto della passione, al palato ha una ottima acidità con un retrogusto di pietra focaia.
Contrada San Lorenzo Etna Doc Rosato 2021
Nerello Mascalese 100%. Bottiglie prodotte, 5.000. L’uva prima della pressatura soffice viene raffreddata a 8°C e lasciata in pressa a macerare per circa 6 ore. La fermentazione alcolica viene condotta in serbatoi d’acciaio inox a temperatura controllata 12°C per circa 14-16 giorni. Colore rosato tenue scarico, al naso presenta sentori di frutti rossi di ciliegia, fragola e frutti tropicali, di buona acidità e mineralità.
Contrada San Lorenzo Etna Doc Rosso 2018
Nerello Mascalese 95%, Nerello Cappuccio 5%. Bottiglie prodotte, 30.000. Fermentazione alcolica in serbatoi d’acciaio inox a temperatura controllata per 7 giorni, con 4 rimontaggi all’aria al giorno fino a degradazione di tutti gli zuccheri, il vino rimane a contatto con le bucce per un’altra settimana. Travasato poi nei serbatoi d’acciaio effettua la malolattica, segue passaggio in botti di rovere per circa 12 mesi. Colore rosso rubino tendente al granato, al naso bouquet con note aromatiche floreali con note di cacao amaro e caffè, al palato armonico, asciutto, sapido con un buon tannino.