Campania Stories 2023 – I migliori assaggi: vini bianchi
“La Campania è sempre più terra di bianchi”. Questa è la prima considerazione che ci viene in mente dopo le degustazioni di Campania Stories 2023, la manifestazione nella quale vengono presentate le ultime annate dei vini prodotti nelle diverse aree della Regione. In tutto oltre 320 campioni di un centinaio di aziende, in larghissima parte vini rossi e bianchi con una leggera prevalenza numerica di questi ultimi, insieme a una trentina di etichette tra spumanti e rosati. Ospiti della rassegna le cantine lucane di Generazione Vulture con i loro rossi da Aglianico e qualche altra referenza. Sempre più convincenti, dunque, i bianchi campani per qualità e espressione territoriale: sono ormai tanti i vini in grado di confrontarsi alla pari con le migliori produzioni italiane e con quelle estere, mostrando una chiara aderenza alle caratteristiche dei diversi terrroir che ci fa apprezzare la varietà offerta da questa regione e la forte identità di diverse denominazioni che in alcuni casi si spinge fino alle caratteristiche di zone più piccole o addirittura di singoli vigneti. In Irpinia Fiano e Greco appaiono nel complesso convincenti, muovendosi tra carattere e potenzialità evolutive importanti. Vanno bene anche le denominazioni emergenti, Campi Flegrei su tutte, ma anche Costa d’Amalfi, Vesuvio e poi l’area del Cilento, nuova frontiera del vino ancora in gran parte da esplorare. Segnali positivi arrivano anche dal Sannio con alcune etichette di Falanghina davvero interessanti, molto più che in passato. Un po’ più altalenanti i valori espressi dai rossi che, nonostante annoverino tra di loro alcuni vini notevoli, complessivamente non riescono a reggere il passo dei bianchi (ne parleremo un po’ più in dettaglio nel successivo articolo su Campania Stories).
Di seguito i nostri migliori assaggi fra i vini bianchi:
Campi Flegrei Dop Falanghina 2022 – Agnanum
E’ limpida nei profumi di fiori gialli che appaiono ben definiti e in armonia con la delicatezza della parte minerale sulfurea. Segue un assaggio intenso che si distingue per la struttura ben calibrata, l’equilibrio e la sapidità particolarmente evidente nel finale. Territoriale.
Campi Flegrei Dop Falanghina Vigna Astroni 2018 – Cantine Astroni
Marino, vegetale e ricco di rosmarino e salvia. E’ questo insieme di odori che crea una quadratura del cerchio di mirabile fattezza qualitativa. Una sostanza al palato piena di dettagli, densa di freschezza quanto goduriosa nel finale. Piacevolissimo. Standing Ovation
Greco di Tufo Dop Riserva Miniere 2021 – Cantine dell’Angelo
Un profumo che sa accostare il chiaro e lo scuro in uno spettro di assoluta personalità e qualità olfattiva. Polvere da sparo e rimandi di gomma bruciata coesistono, infatti, con la leggerezza degli agrumi e dei fiori bianchi. Mentre una bocca – ben calibrata sulla sapidità e con una nota di limone in retronaso – genera volume e persistenza gustativa.
Greco di Tufo Dop Riserva Vigna Ortale 2021 – Cantine Di Marzo
Intenso, fine e leggermente sulfureo, combina la delicatezza della parte fruttata con la freschezza delle erbe aromatiche. In bocca si articola tra una vibrante acidità e un corpo pieno. Notevole la lunghezza. Da seguire, potrà riservarci piacevoli sorprese nei prossimi anni.
Fiano di Avellino Dop Riserva Erminia 2004 – Di Meo
Un vino appassionante per quella smania di voler acciuffare tutti i suoi profumi stratificati tra note iodate, fiori gialli, poi sentori officinali, tabacco e infine un tocco di zucchero a velo. Coerentemente il sorso diventa la naturale prosecuzione del naso in una vitalità trascinante e lungamente persistente.
Greco di Tufo Dop Pietra Rosa 2020 – Di Prisco
Albicocca, susina gialla e polline i tratti distintivi di un olfatto che cede spazio a un palato gustoso, spostato maggiormente sulla piacevolezza piuttosto che sulle sue durezze, mostrando, per così dire, l’altra faccia del Greco di Tufo. Intrigante.
Costa d’Amalfi Ravello Bianco Dop Vigna Grotta Piana 2022 – Ettore Sammarco
Esprime la ricchezza e il sole del Mediterraneo con profumi di pesca, albicocca matura, erbe aromatiche e una nota di lavanda. E’ pulito, senza eccessi, né sbavature. Gusto intenso, sapidità e persistenza caratterizzano il sorso. Una sicurezza in Costiera Amalfitana.
Falanghina del Sannio Taburno Dop 2022 – Fontanavecchia
Delicatamente floreale all’olfatto, è fresca, distesa e ordinata nella progressione. E’ giovane ed esprime solo in parte il suo potenziale, ma si percepisce chiaramente la qualità della materia prima e la vinificazione attenta. Rispecchia bene tipologia e territorio.
Campi Flegrei Dop Falanghina Cruna Delago 2021 – La Sibilla
Qui troviamo complessità in un bouquet di fini profumi agrumati che ricordano il lime, note fumè, sottili sentori di idrocarburi e un tocco di fiori bianchi. Affascinano sia la definizione aromatica che la ricchezza di sfaccettature. Il sorso si regge sulla tensione gustativa di un avvincente equilibrio acido-sapido, mostrando notevole energia e persistenza. E’ sempre lei, senza se e senza ma, una grande Falanghina di terroir. Standing Ovation
Falanghina del Sannio Sant’Agata dei Goti Dop Vigna Segreta 2021 – Mustilli
Offre un naso variegato che risulta giocato tra l’intensità delle note floreali e i sentori di erbe officinali, leggermente tendenti al balsamico. Al palato è tesa, snella e lunga grazie ad una viva acidità e alla mineralità gessosa che rende rinfrescante la chiusura. Profilo che potremmo definire “nordico” per un bianco che crescerà ancora.
Campania Fiano Igp 2020 – Pietracupa
Non c’è traccia di protagonismo in un olfatto composto e sottile tra rimandi floreali e iodati. Ma poi arriva un sorso coinvolgente e tenace nel quale una leggera nota mielata va a riequilibrare la grande dorsale acida che attraversa l’intero palato in un sapore che sa resistere nella bocca quanto nel ricordo – piacevolissimo – del degustatore. Standing Ovation
Fiano di Avellino Dop 2021 – Vigne Guadagno
Presenta un profilo giovanile con sentori di frutta a polpa gialla matura al punto giusto e note floreali. E’ fresco, teso, ben strutturato e preciso. Molto lungo e minerale il finale. Ottima stoffa per un vino che è solo all’inizio della sua vita e – siamo sicuri – evolverà nel tempo.
Fiano di Avellino Dop Alimata 2021 – Villa Raiano
Un vivace repertorio olfattivo rimanda al brio offerto da un nitido fiore bianco appena colto e alla delicatezza di un frutto come il litchi. E il sorso, con quella personalità che si regge sull’equilibrio acido-sapido tipico del Fiano, lo rende elegante come pochi. Tessitura pregevole per un vino identitario. Standing Ovation
(ha collaborato Titti Casiello)