di Michele Pizzillo
Come in tutto il mondo, anche in Franciacorta ci si augura che il 2021 sia veramente l’anno che ci riporti alle abitudini del passato facendoci, così, dimenticare il tragico 2020.
Ma, in un angolo di questo territorio che produce bollicine fantastiche, e precisamente nel cinquecentesco palazzo Lana de’ Terzi, a Corte Franca, l’arrivo del 2021 aggiunge qualcosa di più a quell’attesa di speranza ormai planetaria, perché ci sono i tre fratelli Ziliani – Cristina, Arturo e Paolo – che scalpitano per ricordare i tre grandi personaggi – papà Franco, Guido Berlucchi e Giorgio Lanciani – che nel 1961 furono i protagonisti di quella rivoluzione produttiva che ha generato la Franciacorta. Tutto ebbe inizio quando un giovane enologo formatosi alla scuola di Alba, Franco Ziliani appunto, varcò il portone di palazzo Lana dove viveva il conte Guido Berlucchi che produceva un dignitoso vino bianco fermo. Ziliani, però, intuì subito che con il nobile franciacortino poteva osare e quindi espresse il desiderio di voler provare a produrre un vino “spumeggiante alla maniera dei francesi”: quasi una provocazione in terra abituata ai nettari fermi. Il giovane enologo era convinto che c’erano tutti i presupposti ambientali per produrre bollicine di qualità. E, ad un titubante cenno di consenso, gli sembrò di aver aperto una porta probabilmente già in parte spalancata, facendo la fortuna di un territorio che grazie all’azienda Guido Berlucchi, è diventato la Franciacorta che conosciamo oggi: 3.229 ettari vitati distribuiti su 219 comuni, con una produzione di oltre 18 milioni di bottiglie presenti anche in prestigiosi locali di tutto il mondo. Tutto ebbe inizio, però, con un Pinot di Franciacorta metodo champenoise (1961) che nel 1967 darà origine alla doc Franciacorta che diventerà docg nel 1995, primo spumante ad avere questo riconoscimento. Il resto è storia ormai nota a tutti.
(Vigna Brolo e palazzo Lana)
Ma, in casa Berlucchi, il viaggio continua perché alla soglia del 60° anniversario, la famiglia Ziliani pubblica il primo report di sostenibilità, relativo all’anno 2019, della Guido Berlucchi, azienda che può contare su un vigneto di 535 ettari (85 di proprietà e 450 ettari di viticoltori partner) che forniscono uva per produrre 2 Franciacorta riserva, con la punta di diamante rappresentata da Palazzo Lana (invecchiato 120 mesi), 4 Franciacorta millesimati, 7 non millesimati e un vino bianco fermo, presenti in 35 paesi. Ma, aggiungono i fratelli Ziliani “la nostra generazione, che ha avuto il privilegio di ricevere da nostro padre Franco un’azienda a suo tempo così fortemente innovativa e identificata con la Franciacorta ha, oggi, nuovi obiettivi e nuove responsabilità sociali, che vanno oltre il legittimo senso del profitto aziendale”. E, quindi, l’attuazione di adeguate strategie per rispondere alle sfide dei cambiamenti climatici e del mercato, attraverso un modello produttivo che unisce le buone pratiche della tradizione all’innovazione tecnologica sintetizzabili in attenzione al consumo idrico nella produzione, alla distribuzione innovativa di concimi organici, impianto fotovoltaico, ricerca di nuovi approcci enologici, uso di vetro riciclato per le bottiglie e, infine, il progetto “Berlucchi ’61 for treedom” che nasce come iniziativa a sostegno dell’ambiente e “celebrativa del nostro percorso di sostenibilità – dice Cristina Ziliani -. I primi 1.300 alberi sono stati già piantati, ma vogliamo fare di più: con la partecipazione dei consumatori, adotteremo altri alberi e abbiamo previsto un packaging in carta certificata sostenibile”.
La confezione dedicata al progetto Treedom – che fa parte dell’ampio catalogo dedicato alle confezioni natalizie – contiene due dei Franciacorta Berlucchi ’61 più amati, il satèn e il brut e una card che guida a partecipare all’adozione di un albero e fare parte della foresta Berlucchi ’61. Adesso, i visitatori (nel 2019 sono stati 21.700) che in azienda hanno già seguito un percorso di educazione alla qualità, entreranno in una cantina sostenibile e avranno la possibilità di percorrere vigneti dove la buone pratiche agricole sono un vero e proprio dogma. Questi i due Franciacorta contenuti nella confezione studiata per il progetto “Berlucchi ’61 for treedom”.
Franciacorta Berlucchi ’61 brut
90% di uve Chardonnay e 10% di Pinot Nero vinificate con il metodo della spremitura soffice e progressiva dei grappoli con frazionamento dei mosti a cui segue fermentazione alcolica in tini d’acciaio. E la preparazione della cuvée nella primavera successiva alla vendemmia con successivo affinamento a contatto con i propri lieviti per almeno 24 mesi, seguito da altri 2 mesi dopo la sboccatura. Di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, presenta spuma soffice e perlage sottile e continuo. Il profumo è fresco, elegante, discretamente persistente, con note di frutti a polpa bianca e sentori agrumati. Al palato rivela notevole freschezza e gradevole acidità; oltre ad essere morbido ed equilibrato, con una piacevole sensazione agrumata nel finale. E’ sicuramente un vino consigliabile dall’aperitivo a tutto pasto e accompagna ottimamente alcuni piatti tipici della Franciacorta ma, anche minestre a base di riso o di pasta nonché quelli di pesce. Va servito a 6-8°C.
Franciacorta Berlucchi ’61 satèn
Si riconosce dalla sua piacevolezza di beva e da una accattivante cremosità questa bollicina ottenuta solo da uve Chardonnay sottoposte a spremitura soffice e progressiva dei grappoli con fermentazione alcolica in tini d’acciaio. Dopo la seconda fermentazione in bottiglia e successivo affinamento a contatto con i propri lieviti per almeno 24 mesi, il vino si presenta con un bel colore giallo paglierino intenso, spuma soffice e cremosa e perlage sottile e continuo. Il profumo è caratterizzato da sentori di frutta matura tropicale che poi si evolvono in note di agrume candito. In bocca rivela una spiccata acidità e sapidità, bella struttura, rara piacevolezza di beva che si conclude con un lungo finale. Ottimo come aperitivo è ideale anche con risotti delicati e piatti a base di pesce. Da provare con prosciutto crudo di Sauris, Parma o San Daniele e formaggi non troppo stagionati. Va servito a 6-8 °C.
Guido Berlucchi
Piazza Duranti, 4 – Località Borgonato
Corte Franca (Bs)
T. 030984381
www.berlucchi.it
info@berlucchi.it