di Federico Latteri
A Montefalco è andata in scena l’Anteprima Sagrantino 2017, la manifestazione organizzata dal Consorzio Tutela Vini Montefalco nel corso della quale viene presentata ai giornalisti della stampa italiana ed estera la nuova annata di Montefalco Sagrantino Docg.
In realtà la rassegna abbraccia l’intera produzione del territorio con 175 vini delle varie denominazioni in degustazione: Montefalco Sagrantino Docg secco e passito 2017 più le annate in commercio, Montefalco Doc Rosso e Rosso Riserva, Montefalco Doc Bianco, Montefalco Doc Grechetto e Spoleto Doc Trebbiano Spoletino. Non solo tasting, ma anche visite in cantina e masterclass nelle tre giornate organizzate dall’agenzia Miriade & Partners.
La Docg Montefalco Sagrantino è stata riconosciuta nel 1992 e da allora si è registrata una crescita importante, sia per quanto riguarda la superficie vitata (si è passati da 66 ettari a 760 nel 2018) che per le quantità di bottiglie prodotte che dal 2000 ad oggi si è triplicata, raggiungendo un milione e mezzo di unità. Attualmente i vinificatori-imbottigliatori sono 74. Il valore dell’export per i vini di Montefalco è di circa il 35 per cento con Stati Uniti, Germania, Belgio, Giappone, Inghilterra, Svizzera e Cina che rappresentano i mercati esteri più importanti.
La 2017 è stata un’annata complessa e difficile, sia per una gelata tardiva che si è verificata ad aprile, subito dopo il periodo di germogliamento, che per il caldo e la siccità che hanno reso particolarmente impegnativa la gestione dei vigneti. Si è registrato un calo quantitativo importante, un meno 40 per cento rispetto alla vendemmia 2016. Abbiamo degustato alla cieca 44 campioni di Montefalco Sagrantino Docg 2017. Molti vini mostrano toni caldi e particolarmente maturi, risultando in alcuni casi un po’ pesanti. Non mancano le etichette convincenti a testimonianza dei progressi fatti dai produttori. Il Consorzio ha assegnato all’annata 2017 3 stelle sulla base di un punteggio di 88 centesimi (il 2016 aveva avuto 5 stelle con 95 centesimi), cosa che, a nostro parere, dimostra onestà e correttezza in un periodo nel quale sembra sia diventato impossibile per chiunque dare meno di 4 stelle ad un millesimo. Merita un discorso a parte il Trebbiano Spoletino (le annate in degustazione erano la 2019 e la 2020, più un campione del 2018), un bianco molto interessante che appare sempre più buono e sembra avere ancora notevoli margini di crescita. Siamo sicuri che continuerà a fornirci piacevoli sorprese nei prossimi anni.
Di seguito i nostri migliori assaggi:
Spoleto Doc Trebbiano Spoletino
Antonelli-Anteprima Tonda 2019
Viene vinificato in anfora con macerazione sulle bucce. Di colore intensamente dorato, presenta un naso complesso di frutta esotica, sottili note mielate, un tocco di mela cotogna e richiami balsamici di erbe officinali. In bocca è fresco, polposo e sapido. Ben fatto anche il Trebium 2020, versione di Trebbiano Spoletino un po’ più semplice.
Le Cimate 2019
E’ fine e intenso all’olfatto con profumi di frutta esotica, talco, mentuccia e anice. Il sorso è disteso, ben calibrato nella struttura, salino e molto lungo. Ottime la piacevolezza e la bevibilità.
Le Thadee-Durasole 2019
Presenta un bouquet variegato, fatto di sentori di frutta a polpa gialla fresca, fiori di campo, delicati profumi di camomilla e erbette aromatiche. All’assaggio riscontriamo un profilo ben bilanciato e una chiusura sapida. Interessante anche il +128+ 2019, vino da viti prefillossera ricco di sfumature, prodotto in sole 500 bottiglie.
Ninni-Poggio del Vescovo 2019
Si esprime con grande naturalezza attraverso note di frutta esotica matura e una fine balsamicità rinfrescante. E’ dotato di buona acidità, corpo pieno, sapidità, equilibrio e persistenza. Consistente, ma, nello stesso tempo, facile da bere.
Montefalco Sagrantino Docg 2017 (blind tasting)
Moretti Omero
Ha un naso pulito che si caratterizza per la presenza di frutta matura al punto giusto. Al palato è strutturato e provvisto di tannini fitti e robusti, ma anche disteso e lungo, risultando equilibrato e non particolarmente materico.
Antonelli
E’ intenso all’olfatto con nitidi profumi di mora, fragoline, una nota di cioccolato e un cenno balsamico. Il sorso è abbastanza fresco all’inizio per poi progredire verso tannini compatti che con il tempo acquisteranno maggiore morbidezza. Buona la persistenza.
Lungarotti
Mostra notevole maturità di frutto con marasca e prugna disidratata in evidenza. E’ caldo, potente e giustamente tannico. Un vino ben fatto che ha in sé le caratteristiche dell’annata, pur riuscendo a limitarne gli eccessi. Andrà seguito nel tempo.
Perticaia (campione di botte)
Si distingue per i toni più scuri di piccoli frutti, cenni speziati ed evidenti sentori di erbe aromatiche che ricordano l’origano e il timo. In bocca è pieno, strutturato, levigato nella parte tannica e molto lungo. Non manca una certa freschezza dovuta sia all’acidità che alla balsamicità. Potrà evolvere per diversi anni.
Tenuta Bellafonte-Collenottolo
Presenta un naso fine con frutta giustamente matura e erbe officinali. Al palato è intenso, ma anche articolato, lungo e leggermente sapido in chiusura. Vino di ottima stoffa con un profilo più elegante e un interessante potenziale evolutivo.
Scacciadiavoli
Sentori di frutta rossa e scura, confettura e una nota agrumata precedono un sorso che si sviluppa in maniera composta, combinando in modo armonico struttura, intensità gustativa e una trama tannica piuttosto robusta. E’ in linea con lo stile dell’azienda che propone sempre vini coerenti con tipologia e territorio.
Arnaldo Caprai-Collepiano
Intenso, variegato e riccamente fruttato all’olfatto, è un vino ben fatto che all’assaggio si mostra bevibile sin da ora. E’ disteso, ordinato, lungo e provvisto di buona incisività. Fitti e smussati i tannini.
Tabarrini-Colle Grimaldesco
E’ profondo, pulito e leggermente austero al naso che risulta giocato tra profumi di piccoli frutti e una sottile balsamicità. Al palato è potente, perentorio, rifinito e lunghissimo. Si tratta di un grande rosso che al momento esprime solo una parte del suo potenziale, ma, al contempo, trasmette in maniera netta la sua pregevole natura fatta di forza e accuratezza. Standing ovation
Tabarrini-Colle alle Macchie
Rispetto agli alti due Sagrantino di Tabarrini ha un carattere più suadente con sentori di frutta matura in evidenza e una maggiore morbidezza. E’ ampio, avvolgente, vellutato e preciso. Molto buono.
Tabarrini-Campo alla Cerqua
Rigoroso, austero, dritto, destinato a lunghissima vita. Un vino potente e quadrato che non presenta nessuna sbavatura. E’ il capolavoro di Giampaolo Tabarrini, grande produttore che ci dimostra in un’annata tutt’altro che facile di essere un vero fenomeno. Una bottiglia imperdibile che va messa in cantina per scoprire cosa potrà regalarci in futuro. Standing ovation
Tra i Montefalco Doc Rosso e Montefalco Doc Rosso Riserva ci sono piaciuti particolarmente Moretti Omero-Riserva Faccia Tosta 2017, giustamente tannico e ben delineato nel frutto, Scacciadiavoli 2018, equilibrato e versatile e Tabarrini-Boccatone 2016, intenso e profondo.