(Il mercato della Vucciria a Palermo, oggi luogo di Movida)
La notte è il vestito in grado di regalare fascino e mistero ad ogni città e le luci i gioielli che la rendono splendida e raggiante come una donna in abito da sera.
Così Palermo, di giorno solare e spensierata come un’adolescente alla prima cotta, di notte acquista un fascino ineguagliabile, fatto di vicoli densi di fumo, di grappoli di luci irregolari, di mille angoli nascosti tutti da scoprire, noti solo a chi questa città la beve come acqua un assettato, lasciando che gli scorra nelle vene come linfa vitale. Questa è Palermo per chi la ama e sa apprezzarla, come si ama qualcuno che non puoi fare a meno d’amare nonostante i suoi difetti.
In questo viaggio “virtuale”, vi condurremo alla scoperta dei sapori e degli odori della Vucciria, uno dei mercati più famosi in Europa, e nei dintorni. Tante curiosità e la ricetta delle polpette di broccolo siciliane, vera delizia siciliana.
Se nonostante il fine settimana sia alle porte, gli inviti a cena tardano ad arrivare, nessun amico abbia un compleanno da festeggiare e pensate di non avere nulla da fare, niente paura, esiste una zona di Palermo che è il suo cuore pulsante, in cui vi sentirete sempre a casa, accolti come vecchi amici anche se non ci siete mai stati. Questa zona è il centro storico, da piazza Marina a via dei Chiavettieri così chiamata perché anticamente lì vi erano le botteghe dei fabbricatori di chiavi, passando per piazza Garraffello fino alla Vucciria.
Basta fermarsi in uno dei tanti locali che si aprono con fare civettuolo agli sguardi dei passanti mettendo in bella mostra un buffet con ogni sorta di piatto tipico siciliano o preso in prestito da altre etnie locali il cui assaggio è gratuito solo consumando da bere. Se poi invece aveste voglia di pizza e non avete la pretesa di mangiarne una di origini partenopee o di averla servita in piatti di porcellana di limoges, potete sedervi nei tavolini in plastica allegramente ricoperti da tovaglie di cerata colorata, quasi fossero perennemente in festa, di uno dei due panifici da sempre in concorrenza, che di sera si trasformano in pizzeria open space. Qui potrete ordinare una pizza che vi arriverà celermente e avrà un sapore gustoso e una consistenza croccante, ma, soprattutto, avrà un ingrediente segreto che la rende speciale: il gusto della semplicità, delle cose vere, fatte con il cuore per chi mangia con il cuore e nel cibo vuole sentire l’amore con cui viene preparato, ingrediente imprescindibile per la riuscita di qualsiasi pietanza.
Proseguendo in fondo alla via dei Chiavettieri e girando sulla sinistra, verrete catturati, passando attraverso piazza del Garraffello, dall’affascinante mondo della Vucciria, un tempo storico mercato, oggi, in parte, deturpato da cumuli di immondizia che ad intervalli regolari fanno la loro comparsa, ma che non riescono, tuttavia, ad oscurare il fascino di un luogo sempiterno in cui si respira il fermento che l’ha attraversata, con le caratteristiche abbanniate (le urla) dei venditori ambulanti da cui, appunto, deriva il nome vuccirìa traducibile con chiassoso vocìo. Un tempo per indicare che qualcosa sarebbe stata impossibile da verificarsi, si soleva dire “quannu si asciugano le balate della vuccirìa”, indicando i mattoni di pietra sempre umidi per l’acqua gettata sopra la merce esposta dai venditori, nella errata convinzione che non sarebbe accaduto mai.
Oggi che invece purtroppo lebalate sono bagnate solo a causa della pioggia, il ricordo dei fermenti del passato è tenuto in vita dai tanti venditori ambulanti che, col far della sera, propongono le loro specialità del tipico street food siciliano, tra cui, oltre ai noti pane ca meusa, quarume, stigghiola e interiora varie di animali, ma offrono anche un’ampia scelta per vegetariani, simpatizzanti o semplicemente palati impressionabili, come panelle e crocchè, polpette di broccolo o di melanzane, cardi, broccoli e carciofi in pastella, mozzarella in carrozza, tutto rigorosamente fritto in diretta dalla signora Cettina, che tra un sorriso e l’altro li tuffa in olio bollente e li serve caldi con sale e limone.
Per concludere con una nota digestiva, potete recarvi al bar al Pirtusiddu , il cui nome indica appunto le sue piccole dimensioni poiché in siciliano significa letteralmente “piccolo buco”, situato sotto lo scheletro dello storico ristorante Shangai, e degustare uno shottino ovvero un bicchierino di vodka al caramello, o grappa alla cannella o ancora al cioccolato bianco e nero che Matteo, al bancone, preparerà per voi o recarvi presso la Taverna Azzurra, dal lato opposto di piazza Caracciolo e dissetarvi con qualsiasi tipo di bevanda. Qualunque cosa decidiate di fare, se vi soffermerete un attimo ad ascoltare il silenzio della notte, vi sembrerà ancora, per un istante, di udire le voci piene di vita degli “abbanniatori”.
(La signora Cettina, prepara gustosi piatti della tradizione siciliana)
Per tutti i nostalgici e gli appassionati di cucina tradizionale, di seguito, riportiamo la semplice e gustosa ricetta delle polpette di broccolo siciliane.
POLPETTE DI BROCCOLO SICILIANE
Ingredienti
- 1 broccolo
- 100 grammi di pecorino grattugiato
- Pangrattato
- Farina
- 1 uovo
- 1 cucchiaio di pinoli
- 1 cucchiaio di uva passa
- noce moscata
- olio
- sale e pepe
- Procedimento
Pulite il broccolo. Passate ogni pezzetto sotto l’acqua ed eliminate tutte le parti più dure. Fatelo lessare in acqua salata. Quando sarà pronto, toglietelo dalla pentola e mettetelo a sgocciolare. Aspettate che diventi freddo e completamente asciutto e mettetelo in una scodella. A questo punto schiacciatelo per bene e aggiungete il formaggio grattugiato, l’uovo, l’uva passa, i pinoli e un po’ di pangrattato. Mentre mescolate, insaporite con sale, pepe e noce moscata. Quando avrete ottenuto un composto omogeneo, fatelo riposare per una decina di minuti. A questo punto bisognerà formare delle polpettine. Passatele ad una ad una nella farina e friggete in padella. Fatele sgocciolare dell’olio in eccesso e servite calde.
M.Z.