Adam Lechmere, direttore di Decanter
Dopo il tappo di plastica e a vite, ora la bottiglia di carta che ha la stessa forma di quella tradizionale in vetro.
La nuova trovata per il vino, che promette di ridurre drasticamente il costo dello smaltimento dei rifiuti, come anche di diventare il nuovo argomento di accesa discussione per tutti gli amanti del nettare di Bacco, arriverà nei supermercati britannici a breve. Del peso di soli 55 grammi contro i 500 che ne può pesare una bottiglia di vetro, quella di carta ha un impatto sull’ambiente, in termini di costo di produzione, trasporto e smaltimento, pari al 10% della bottiglia tradizionale.
Greenbottle, la ditta che la produce, già sta testando presso i supermercati Asda la prima bottiglia del latte in carta. Ora in fase sperimentale soltanto nei punti vendita nel sud ovest dell’Inghilterra, la bottiglia si sta rivelando popolarissima. «Nei negozi dove le vendiamo vendono tre volte di più del latte in bottiglie di plastica», ha dichiarato all’Observer Martin Myerscough, l’imprenditore che ha inventato la bottiglia di carta e che ha deciso di commercializzarla dopo aver scoperto il problema causato dalle tonnellate di bottiglia di plastica che non vengono riciclate.
E ora si prepara a passare al vino. La bottiglia in carta avrà la stessa forma di quella in vetro. «Potremmo essere più radicali – ha detto – ma stiamo introducendo un nuovo concetto e non vogliamo che la gente si spaventi». Adam Lechmere, direttore di Decanter, una prestigiosa rivista di vino, non è sicuro che avrà successo. «L’aspetto di un vino è incredibilmente importante. La gente non si chiede se un vino è ecologico. Non è come la frutta o la verdura. Non ci interroghiamo sulle credenziali ambientali di un vino come facciamo con un pollo».