Bevendo un rosso dell’Etna vi può capitare di percepire i profumi e il sapore dell’arancia rossa.
Per carità, non accade solo con i rossi dell’Etna. È una caratteristica comune ad altri vini e ad altri territori. Tuttavia non vi nascondiamo che, durante le degustazioni dei vini per la Guida ai Vini dell’Etna (qui> trovate le informazioni principali e qui> il modo per acquistarla), quando ci imbattiamo con questo descrittore siamo molto contenti. Generalmente la sensazione di arancia rossa coincide con una certa eleganza e una certa armonia. E poi a noi sembra quasi uno scherzo della natura. Perché le arance rosse crescono e si producono proprio sulla piana di Catania da cui si erge, maestoso, l’Etna.
Insomma, una coincidenza territoriale non da poco. Siamo lì e sembra un tutt’uno tra le arance Moro e Tarocco e i rossi che si producono a poca distanza in un territorio davvero particolare. Ricchissimo di biodiversità e unico per clima e suoli. Ci piace qui segnalare i vini che hanno tra i loro descrittori l’arancia rossa e che vengono raccontati nella nostra Guida ai Vini dell’Etna. Come l’intenso profumo di arancia rossa del Nerello Mascalese 2018 della cantina Camarda. O la sfumatura di arancia rossa nel Doc Etna Rosso Aitna 2016 di Cantine Edomè. L’arancia rossa è identificativo del cru di Cottanera, il Doc Etna Rosso Diciassettesalme, annata 2018. È un tocco delicato quello che trovate bevendo il Radici 2017 del Barone Beneventano della Corte. Arancia rossa tra le note olfattive di un vino Imperdibile come l’Arcurìa 2018 della cantina Calcagno. Come anche nel Reseca 2015 di Gulfi e nel N’Anticchia 2016 dell’enologo Pietro Caciorgna. Arancia rossa ben evidente anche nel Contrada Santo Spirito 464 2016 di Palmento Costanzo. E, ultimo non ultimo, il Doc Etna Rosso 2017 di Masseria Setteporte, un vino fortemente territoriale dove abbiamo annotato l’intensità di questo frutto che tanto caratterizza la Sicilia orientale. Leggete (la nostra guida) e assaggiate. Il piacere è garantito.
F.C.
F.L.