In società, si sa, la “buona nomea” o la reputazione è la cosa che conta di più.
Oggi lo è anche per il vino. E se questa, in alcune fasi del mercato, attinge dal mito che avvolge un territorio da cui un determinato vino proviene, in altri periodi, quelli dei “saldi” è il passaparola che si diffonde sui social network a determinarla, condizionando l’acquisto.
Marco Baccaglio, nel suo blog i numeri del vino ha pubblicato una ricerca che spiega queste dinamiche. Si tratta dello studio condotto da Omer Gokcekus e Dennis Nottebaum, che ha messo in evidenza quanto la reputazione “regionale di un vino incida sul prezzo”. L’esperto delle analisi sul vino approfondisce la ricerca prendendo come riferimento anche i dati estrapolati da www.winelibrary.com, sito di vendita on line.
A godere della più alta reputazione sono Bordeaux, la Borgona e la Napa Valley. L’Italia segue immediatamente dopo, insieme alla Germania.
Secondo lo studio però in periodi di “saldi” il passaparola nella rete dei social network diventerebbe la variante che maggiormente incide sull’impulso all’acquisto, erodendo la reputazione geografica e i grandi assiomi del mondo del vino.
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C.d.G.