La parola d’ordine è «ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo».
E coniugare una cultura dello slow food, del cibo di qualità, con la società moderna, fatta di orari di lavoro dilatati o di famiglie dove entrambi i coniugi sono fuori casa tutto il giorno. La ricerca di un punto di incontro fra queste due esigenze ha portato il food designer Paolo Barichella a inventare la ‘Cucina efficace’, presentata durante Macef, il Salone internazionale della casa a Fieramilano. L’idea di base è semplice ma innovativa: preparare i piatti con calma, quando si ha tempo, sfruttando al massimo le potenzialità delle nuove tecnologie, per poi conservarli sotto forma di piccoli cubi monoporzioni da scongelare in pochi minuti, che danno al cibo una forma originale. «Il cubo è il modulo base nel design – ha spiegato Barichella – e permette di ottimizzare gli spazi nel frigorifero. Proponiamo di preparare un sugo quando si ha del tempo libero, ad esempio la domenica, in modo che si possa cucinare con il minimo sforzo quando non si ha il tempo e la voglia». Una disciplina che passa anche attraverso la riscoperta di antiche ricette delle regioni d’Italia, come un sugo a base di salsiccia, porri, fagioli e porchetta che veniva cucinato a Mantova nel ‘700. E l’utilizzo di tecnologie come quella del forno a microonde per nuovi usi, come per marinare i porri nell’olio. Sfruttare ad esempio l’energia di una lavastoviglie in funzione per cucinare un minestrone. «Mi piace definire la cucina efficace un ‘fast food di qualità – ha concluso Barichella – perché consente di preparare in poco tempo e con poco spazio a disposizione piatti a base di ingredienti genuini.