Una notizia che giunge dagli Usa e che ci dice quanto la fantascienza non è poi solo roba da romanzo.
Perché verranno stanziati 125 mila dollari per fare costruire una stampante 3D che possa ricreare cibo in modo automatizzato. Non è la realtà a superare la fantasia, ma la Nasa. L'obiettivo del progetto è quello di fornire cibo commestibile un domani agli astronauti in orbita nello spazio. La Nasa non guarda però solo le stelle, l'utilizzo di questo probabile marchingegno potrebbe essere utilizzato per far fronte alla carenza di cibo, alla crisi alimentare che colpisce miliardi di persone in tutto il mondo. Uno strumento che potrebbe servire contro lo spreco anche.
Prima che ci si arrovelli il cervello sul funzionamento di questa stampante speciale, lo spiega l'ideatore in due battute. “Si utilizzano le basi primarie in polvere che vengono inserite nelle apposite cartucce, che come avviene per qualsiasi stampante, sono sostituibili. Componendo le cartucce si potebbe avere una vasta gamma di cibi”. La scadenza delle cartucce prevede 30 anni. Il propotipo è stato messo già a punto e ha funzionato “stampando” una tavoletta di cioccolato. Il prossimo esperimento verrà fatto con la pizza, che si cucinerà durante il processo di stampa. Si proseguirà poi con la pasta.
Ad avere progettato la macchia è un ingegnere meccanico, si chiama Ajan Contractor ed è specializzato in stampanti 3D. Il software sarà open-source.