Jim Messina e Matteo Renzi
di Leonardo Romanelli
Metti una sera a cena, Matteo Renzi che deve riflettere sulla sconfitta alle primarie e Jim Messina, lo stratega delle ultime elezioni di Obama.
Il primo ha adottato uno stile “low profile” a tavola, fa molta più attenzione a quello che trova nel piatto mentre l’altro si vanta di mangiare al Mc Donald, quantità spropositate di hamburger. Sono a chiedersi consigli a vicenda: il primo su come affrontare una campagna elettorale, l’altro il nome del parrucchiere di Renzi, considerando il successo del nuovolook del sindaco fiorentino. Luogo dell’incontro il Cibreo a Firenze, si immagina nel privé, lontano da sguardi indiscreti. Cosa avranno mangiato? Niente è dato sapere, bocche cucite da parte dello staff, ma è facile immaginare un debutto con crostino di fegato, sformatino di ricotta e magari un pecorino e noci condito, un assaggio di insalata di trippa sarà stato inserito, insieme a due fette di prosciutto e forse un crostino di taleggio con mostarda di Cremona.
Questi rappresentano solo i preliminari, da un buongustaio, amante del cibo ricco e saporito c’è da aspettarsi un crescendo: come, ad esempio scegliendo lo sformato di patate e mascarpone con ragù di carni bianche, mentre il sindaco lo avrà accompagnato più sobriamente con il passato di pesce piccante. Vuoi mandare via un cliente americano dal locale senza un assaggio di cremosa ribollita? Certo che no, e quindi questa sarà arrivata in un piattino a parte, accompagnata anche da una polenta con erbe aromatiche. La discussione avrà raggiunto il suo punto più alto nel momento del secondo piatto: avrà osato assagiare, il fine pensatore d’Oltreoceano, il collo di pollo ripieno servito con maionese all’olio extravergine di oliva al centro, o avrà preferito rifugiarsi in un più tranquillo baccalà mantecato, fatto però sempre secondo il “Cibreo” style, con tanto peperoncino e tante erbe aromatiche? Il dubbio sarà stato tra le polpettine di vitello fritte e rimesse in salsa o l’inzimino di totani?
Dal canto suo Renzi, avrà osservato tutto questo ben di Dio, speluzzicando il pesce crudo del giorno, forse ricciola, condito con tanto sale, tanto pepe e sedano crudo in abbondanza. Sui dolci avranno forse passato, ma un assaggio di torta al formaggio sarà stato imposto sicuramente. Da bere? Senza ombra di dubbio, per l'occasione una bottiglia di Caberlot: sì, ok, si trova solo in magnum, ma per l'occasione ne valeva la pena!