Terza “stazione” nel nostro itinerario di ricognizione nel variopinto universo delle India Pale Ale. Un microcosmo… che poi così “micro” non è: in questi termini abbiamo definito l’ambito tipologico di cui ci stiamo occupando, in occasione della prima (leggi qui>) e della seconda puntata (leggi qui>) del nostro viaggio di esplorazione. E in effetti, tale si conferma, questo territorio: fittamente popolato di declinazioni e sottostili tutti diversi tra loro, sebbene accomunati da una medesima discendenza. Quella che ha come matriarca originaria la English IPA (la cui genesi va da fine Settecento a metà Ottocento); e che ha invece come riferimento contemporaneo la derivazione americana di quell’iniziale archetipo britannico: la versione, cioè, affermatasi a partire dal 1975. E allora, senza più ulteriori preamboli, tuffiamoci in una nuova sequenza di interpretazioni del “paradigma Ipa”.
SUBURBIA (BIRRA PERUGIA)
Partiamo dall’ultraclassicismo: la India Pale Ale primigenia, quella d’ideazione (e di stampo sensoriale) orgogliosamente britannico; ovvero la English IPA. Tipologia oggi messa all’angolo dalla discendente in versione USA (l’American IPA, molto più mondana ed estroversa nel temperamento organolettico), questa tipologia storica conserva tuttavia un fascino intramontabile. Che trova interpretazione nella “Suburbia” targata “Birra Perugia” (con sede a Torgiano). Colore ramato leggero, aspetto leggermente velato e schiuma avorio, i suoi profumi – costruiti su una ricetta semplice: malto Pale (Maris Otter) e luppolo East Kent Golding – intonano una polifonia che include le voci del biscotto, della mela grattugiata, delle foglie di tè e di tabacco, della radice di liquirizia. Al palato, il corpo è leggero, la bollicina sorvegliata, la partenza rotonda e il finale secco, innervato da una vena d’amaro incisiva e mai astringente: il tutto in una cornica alcolica da 6.2 punti percentuali, a garanzia di una bevuta appagante ma non impegnativa.
BREWER’S COLLECTION COLD IPA (BIRRIFICIO RURALE)
Nella linea “Brewer’s Collection” il marchio lombardo “Rurale” (a Desio, nella provincia di Monza e Brianza) include una serie di esercizi stilistici finalizzati al puro piacere di confrontarsi con generi birrari vecchi e nuovi. In questo caso si tratta di una tipologia recente: quella delle Cold IPA. Il cui “disciplinare” prevede la facoltà di affiancare, al malto d’orzo, cereali alternativi quali riso e mais (qui abbiamo il secondo, in fiocchi); e poi prescrive una fermentazione “ibrida”: con lieviti “da alta” fatti lavorare nella fascia inferiore (sui 15-16 °C) della propria “finestra termica” ottimale (statisticamente da 13 a 25 °C). Un approccio il cui “dettato” si concretizza, nella fattispecie, con questi esiti… Colore dorato, aspetto pulito, schiuma bianca e fine; aromi intensi e freschi (pasta frolla, mango e maracuja, pompelmo, resina di pino); corsa gustativa disinvolta, in virtù di una corporatura leggera, una carbonazione piacevolmente viva, una gradazione tutto sommato alla briglia (6.5%), un finale asciutto e una dorsale amaricante tanto risoluta quanto levigata.
BUCO NERO (CALIBRO 22)
Tra le numerosissime variazioni sul tema “American IPA”, ha avuto un discreto riscontro, tra 2010 e 2020, quella corrispondente alla denominazione “Black IPA”. In breve: base scura (da Schwarzbier, cioè torrefatta senza contundenze); e luppolatura, appunto, da India Pale Ale “oltreoceanica”. Oggi questo sottostile vive oggi una fase decisamente meno luminosa; eppure mantiene i propri estimatori e propugnatori. Tra questi, il birrificio “Calibro 22” (a Castelfranco Piandiscò, in provincia di Arezzo): che ne dà testimonianza con la sua “Buco Nero”, una colonna portante del proprio catalogo. La produzione, per l’impasto, arruola malto Pale (in gran parte) più altri scuri (in percentuale complementare), nonché una punta di zucchero cassonade; mentre in luppolatura mette in campo il Centennial, il Cascade e il Simcoe. Al banco d’assaggio, questa “dark lady” si presenta con un profondo color ebano, acceso da bagliori mogano, leggermente velato nell’aspetto e coronato da una ditta schiuma nocciola. Al naso, ecco le attese sensazioni di cacao e caffè, matita e corteccia, frutta secca tostata e liquirizia, geranio e chinotto. Al sorseggio, la bevuta si rivela fluida, avvalendosi di una corporatura medio-robusta, di una bollicina ben integrata, di una gradazione non eccessiva (6.5%), di una nervatura amara mai ruvida, benché autorevole, in specie sul finale, piacevolmente asciutto e persistente.
NOUVEAU HOUBLON (BIRRIFICIO DEL FORTE)
Parametri di luppolatura da American IPA (se non addirittura da Double IPA); fermentazione da lievito belga: segnatamente da Tripel o Belgian Golden Strong Ale. Risultato? Un crossing-over di cromosomi sensoriali che prende il nome di Belgian IPA. Questa la tipologia con la quale si cimenta il “Birrificio del Forte” (a Pietrasanta, in provincia Lucca) nel firmare la sua “Nouveau Houblon”. Una bella “mina” da 9 gradi alcolici e mezzo, che avvolge e travolge. Accattivante fin dal biglietto da visita estetico (colore dorato pieno, aspetto lievemente velato, corposa schiuma bianca), questa “bionda maggiorata” prosegue nella propria opera di fascinazione grazie ad argomenti olfattivi inesorabili: un lieve biscotto, molta frutta (cocco, pera, ananas), poi correnti speziate (vaniglia), agrumate (pompelmo), boschive (resina di pino) e balsamiche (eucalipto). L’ormai prevedibile colpo di grazia arriva con l’assaggio; che offre una sorsata fluida, a dispetto dell’ovvio calore etilico, grazie alle proprie doti atletiche: corporatura medio-robusta, carbonazione pimpante, venatura amaricante continua e presenta ma mai aggressiva, chiusura asciutta e persistenza decisamente lunga.
BIRRA PERUGIA
Via Tiberina, 20 – località Pontenuovo, Torgiano (Perugia)
T. 075 9888096
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birraperugia.it
BIRRIFICIO CALIBRO 22
Via Di Botriolo, 71/73 – Castelfranco Piandiscò (Arezzo)
T. 328 6616402
birrificiocalibro22@libero.it
www.calibro22.it
BIRRIFICIO RURALE
Via Del Commercio, 2 – Desio (Monza e Brianza)
T. 340 2265986
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BIRRIFICIO DEL FORTE
Via della Breccia Violetta, 5/A – Pietrasanta (Lucca)
T. 0584 793384
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info@birrificiodelforte.it