Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Birra della settimana

Le Birre della Settimana – La Saracena di Rock Brewery e Bruggia di Realmalto

21 Aprile 2019
bruggia bruggia

La manifestazione “Beer & Pork” che si è tenuta a Bagheria in provincia di Palermo (ne parlavamo in questo articolo), è stata anche l’occasione per celebrare un vanto tutto bagherese, quello di aver visto nascere in uno stabile sulla circonvallazione, 20 anni fa, il primo birrificio artigianale siciliano e uno dei primi in Italia.

Un progetto nato dalla fantasia e volontà, un poco folle, di Mimmo Lo Piparo e Alessandro Picciotto che avevano sognato l’impresa fin dai giorni dell’università. ”Mimmo era un giovane dalla mente razionale lucidissima e con una singolare capacità: tramutare in realtà sogni che sembravano impossibili – racconta Alessandro – Nasce Wild Spirit dal nostro spirito selvaggio di giovani impertinenti caparbi che volevano fare la birra artigianale anche in Sicilia. Fummo piccole antenne sensibili ai grandi cambiamenti culturali nel mondo birrario che arrivavano dal nord dell’America, alla fine degli anni ’70 grazie al guru Charly Papasian. Nel 1978 il presidente Carter aveva firmato una rivoluzionaria legge che riapriva il mercato ai piccoli birrai artigianali consentendo anche l’homebrewing e il nostro guru non aveva perso tempo a fondare un paio di associazioni che ben presto avrebbero diffuso il verbo in tutto il mondo”. 

“Mimmo mi comunicò telefonicamente la sua decisione – prosegue Alessandro – il sogno non poteva più aspettare e con la semplice determinazione che contraddistingueva il suo modo di comunicare: “Alessandro è il momento di partire con la produzione, la birra si deve fare”. L’azienda fu impiantata a Bagheria e lui coinvolse subito in modo ineluttabile la moglie Sabrina e il cognato Domenico. Dovemmo combattere con la diffidenza del mercato e di una popolazione antropologicamente poco avvezza alle novità e ai mutamenti. Il notaio che sancì l’atto costitutivo della società, ci congedò con un beneaugurale: “Ma con tutti i limoni che abbiamo a Bagheria non potevate fare limoncello?” Partimmo con le nostre produzioni nell’estate del ’98 e la prima Golden Lager scorreva già nei bicchieri di molti ragazzi palermitani”.

La Uild Sprint, così veniva storpiato il nome della società con i suoi tre prodotti conquistava sempre più spazio nei locali di Palermo e poi di altre province siciliane. “Ma nel 2001 si abbatte su di noi la perdita del nostro Mimmo – dice Alessandro – e da allora Sabrina, Domenico e Alessandro e i collaboratori decuplicarono gli sforzi per poter riuscire a incrementare ogni anno la produzione e restare ancora in sella per altri anni”. Le birre di Wild Spirit erano tutte di buon livello qualitativo non solo per una mia occasionale bevuta della Golden Lager, ma soprattutto per una completa valutazione di Kuaska e una conferma di Charlie Papasian al quale era stata presentata la Red Ale da parte dello stesso Kuaska. L’avventura si fermò intorno agli anni 2006/7 forse per l’esaurirsi della forza propulsiva della compagine societaria. La rinascenza birraria di questi anni in Sicilia si può pensare che sia il seguito della prima avventura così intensa e di tanto valore da lasciare ancora oggi memoria di quelle birre.

I birrifici presenti al Beer and Pork hanno dato la sensazione che la birra in Sicilia sia in grande spolvero. Anche le beer firme sembrano promettere buoni sviluppi tutti con progetti concreti e anche ben orientati nella ricerca di un proprio mercato. Birra dei Vespri ha già l’impianto su cui certamente riuscirà ad affinare una produzione di buona fattura. Epica sempre più precisa con il nuovo impianto, così 24 Baroni. Ingargiola presenta il suo progetto di incremento, così Bruno Ribadi. Rock Brewery si conferma in crescita sicura. Il birrificio nato nel 2016 con Alessio oggi definitivamente alla guida. Cominciato come Hb a 16 anni, il percorso di Alessio si è consolidato dopo un intenso periodo di analisi delle idee guida a cui rifarsi: qualità, personalità, pulizia, estro creativo con contemporanea fedeltà agli stili di ispirazione. Ho assagiato la saracena, la prima birra prodotta, che si rifà alle Kolsch tedesche. Il nome deriva dalla suggestione del nome che viene dato a quel tratto di costa che si affaccia sul Tirreno, la costa saracena in prossimità di Messina. E’ stata la prima birra prodotta dal birrificio e, come dice Alessio,”è quella birra che per prima ci ha fatto conoscere nel mondo della birra artigianale e che per prima ha fatto conoscere lo stile di Colonia in Sicilia. La mia volontà è quella di riprodurre al meglio lo stile di riferimento e questa è stata la difficoltà più grande, perché è stata una bella sfida scontrarsi con una lunga tradizione brassicola come quella di Colonia”. La birra viene prodotta utilizzando tutti gli accorgimenti necessari con la massima attenzione alle materie prime, all’acqua che viene preparata appositamente con l’osmosi inversa perché abbia il migliore equilibrio di sali minerali adatti a ottenere sempre un’acqua stabile e la piu’ idonea per produrre lo stile di riferimento. Analoga cura nella scelta dei malti, tutti tedeschi, così per i luppoli, utilizzando le varietà nobili tedesche e così pure per il lievito di un ceppo originario della zona di produzione. La birra nel bicchere si presenta limpida, con una schiuma leggera, bianca, profumi lievi, di frutta fresca e leggermente terrosi. Il corpo è leggero, inizia morbido con un amaricante in buon equilibrio con i malti e una piccola coda asciutta e scorrevole. Questo assaggio mi ha confermato in un sicuro miglioramento di tutto il processo produttivo.

Realmalto, reduce dai fasti di Rimini dove ha vinto la medaglia d’oro nella categoria “Belgian Pale Ale”, è il Brew Pub di Caltanissetta, che si propone con un bouquet di cinque realizzazioni, in cui la Bruggia (Belgian Pale Ale) rappresenta sicuramente la linea “filosofica” del birraio nel voler produrre bevande equilibrate aderenti con personalità agli stili di riferimento. La Bruggia nel bicchiere ha un colore intenso, dorato, limpida con una schiuma densa e persistente. Ha profumi di frutta matura (prugna),abbastanza fresca. Alla bevuta il dolce del malto si equilibra con una gradevole nota luppolata che prosegue anche nel retrogusto con una coda abbastanza persistente in una sensazione appagante e mediamente densa. Il birraio con una impegnativa trafila di addestramento  ha appreso l’arte birraia sul campo e specializzandosi alla scuola dell’Università di Perugia. L’attività del birrificio è partita nel 2018 dopo un’attento rodaggio che ha portato ai risultati del concorso di quest’anno, a birra dell’anno in una categoria delle più difficili. Speriamo che tutte queste note positive riscontrate a Bagheria non possano che essere confermate anche da quei birrifici che non erano presenti alla manifestazione.
Rubrica a cura di Andrea Camaschella e Mauro Ricci

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