di Andrea Camaschella
In settimana ho accompagnato gli studenti dell’Its di Torino (indirizzo mastro birraio) in visita alla nuova struttura del Birrificio Un Terzo e… scopro che è a 15 metri dalla casa in cui nacque mia nonna e dove tuttora vivono cugine e prozii. Ora i parenti corrono il rischio di avermi spesso per i piedi, soprattutto dopo aver assaggiato le birre.
Il birrificio Un Terzo era, fino a poco fa, a Candelo in un piccolo locale, con l’impianto letteralmente incastrato e a misura perfetta di Enrico Terzo, birraio e socio fondatore; oggi si è spostato più in alto, verso Oropa, in un capannone a 4 arcate, un’ex filanda luminosa e soprattutto spaziosa, con la tranquillità, per Enrico e soci, di crescere nel tempo senza problemi né il timore di doversi spostare.
Chiamarsi Terzo di cognome e Enrico di nome, è impegnativo e crea un bel po’ di aspettative, ma il nostro ha il dono dell’autoironia e il birrificio l’ha intitolato “un” Terzo. Poi però ha giocato molto sul tema del re francese Enrico III, e allora ecco che le birre si chiamano Duca D’O perché nel 1506 il futuro Enrico III, quarto figlio di Enrico II e di Caterina De’ Medici (cui è dedicata invece la Mater, divenne duca d’Orleans; o ancora Louise (moglie di Enrico III) e fino alla king Enry. Le altre birre portano il nome di Canderium, dal nome latino del piccolo borgo in cui è nato il birrificio, proprio sotto casa di Enrico (il birraio, non il re…), 365, nata per festeggiare il primo anno di vita del birrificio. In tutto questo il nostro Enrico è timido e piuttosto schivo, ben lontano dal genere “birraio rock star”, anche se dopo quasi 8 anni pieni di attività di birraio professionista, cui si aggiungono le cotte fatte a casa, il diploma di sommelier, e vari altri lavori, potrebbe anche osare un po’ di più. Intendo a livello personale, perché le birre mostrano invece il carattere che Enrico tende a nascondere su di sé e spaziano tra ispirazioni angloamericane e belghe. Per altro c’è ancora tutto il filone di Enrico III d’Inghilterra da esplorare per la scelta di nomi di eventuali nuove birre.
(A destra Enrico Terzo con gli studenti dell'Its di Torino)
Nel frattempo Enrico, dal trasferimento di birrificio, ha saputo in tempi rapidissimi sistemare le ricette per l’acqua di Pralungo, più leggera rispetto a quella che aveva a disposizione nella vecchia sede e si muove come sempre tranquillo, con passi saldi e sicuri. La birra di cui ho voglia di parlarvi oggi è la Margot, che deve il nome alla sorella di Enrico III di Francia. La birra parla effettivamente francese, ma il passaporto è belga: l’ispirazione arriva dalle Pale Ale e Blonde Ale, con una bella interpretazione data dal birraio.
Sotto all’elegante cappello di schiuma bianca di grana fine e persistente, il colore è dorato e la birra è piuttosto limpida, rispetto a molte versioni originali. I profumi si concentrano su sentori erbacei e floreali, lasciando i cereali in sottofondo, in un invitante equilibrio. In bocca ricorda i racconti delle antiche birre del Belgio, o di alcune versioni molto contemporanee: la dolcezza del malto non viene bilanciata solo dalla secchezza, ma anche da un piacevole sapore amaro. Il corpo, slanciato, accompagna la bevuta, la gassatura è ben presente e aggiunge brio. Il retro-olfatto non è particolarmente invasivo, anzi, ritorna sulle note dei luppoli percepite al naso e invogliano al sorso successivo. I 5,5% Vol. di alcol, ovviamente, non pervengono in nessun momento. Birra di grande equilibrio e freschezza, pur se di carattere.
E a tavola la Margot si accompagna perfettamente con… il Margot, formaggio del caseificio Pier Luigi Rosso, prodotto proprio con un’aggiunta di Margot al latte della Pezzata Rossa d’Oropa. Un matrimonio di filosofia produttiva e di territorio, visto che Oropa è poco sopra Pralungo, dove si trova il birrificio, Pollone, sede del caseificio è a metà strada. E complimenti al caseificio per la capacità nel gestire la birra, di cui si avverte appena impercettibilmente l’amaro, mentre erbaceo e floreale si evidenziano. L’accostamento con la birra risulta davvero piacevole e azzeccato.
Rubrica a cura di Andrea Camaschella e Mauro Ricci
Birrificio Un Terzo
Via Matteotti 19
13899 PRALUNGO (BI)
Lo spaccio è aperto Martedi’, mercoledi' e Giovedi’ : 9 – 13 ; 15 – 19
Lunedi’, Venerdi’ e Sabato: su appuntamento
Tel. 333 22 18 946
mail: info@birrificiounterzo.it
sito web: www.birrificiounterzo.it
Caseificio Pier Luigi Rosso SRL
Via Pier Giorgio Frassati, 146/148
13814 Pollone (BI)
mail: info@caseificiorosso.it
Tel. 015.6108887-37
Sito web: www.caseificiorosso.it