di Mauro Ricci
La nostra storia, questa volta, arriva dall’ombra dei ghiacciai e delle montagne imponenti della Valle d’Aosta.
Alcuni amici presi da curiosità, se non proprio da passione fondano con entusiasmo e danno vita al primo birrificio della valle, dieci anni fa. Il successo, però, arriva lentamente e dopo alcuni anni gli entusiasmi si vanno spegnendo lasciando il posto a qualche dubbio e a una certa stanchezza. Intanto arriva in valle dalla Svizzera, dove lavora da tempo nei cantieri edili, un vivace vulcanico personaggio che si porta dietro una passionaccia per la birra che lo accompagna fin dalla più giovane età. Si tratta di Domenico Cavallaro, in arte Dominik, nato e cresciuto a Catania. “Ho passato la mia giovinezza frequentando i numerosissimi pub cittadini (alla fine degli anni ’90 la città ne contava più di Dublino) – racconta Dominik – quando cominciarono a arrivare le prime birre “strane”. Fu amore a prima vista e galeotta fu una Orval, anche se all’epoca nessuno era in grado di spiegarti perché fosse così buonissima”.
(Domenico Cavallaro)
Dominik aveva cominciato come assaggiatore di vino e in Val d’Aosta ha anche una piccola produzione di Fumin (da un vitigno autoctono), ma intanto frequenta un corso annuale, a Padova, per beersommelier, all’Accademia Dieffe e fa uno “stage” presso il birrificio che aveva vicino casa. Il suo percorso verso la birra si incrocia, a questo punto con le sorti del birrificio Aosta. Questo incontro è l’evento che rende irreversibile per Dominik la malattia che non ha cure o antidoti, la passione per la birra. Il suo temperamento incontenibile lo porta subito a fare una proposta per la ristrutturazione dell’allora magazzino del birrificio Aosta e la creazione di una Tap Room, un pub insomma di cui si prende cura personalmente dedicandolo soprattutto alla divulgazione della cultura della birra. ”Portai avanti il progetto con i soci di allora e cominciai a tenere dei piccoli corsi a un pubblico ancora timido e irresoluto – dice – Intanto studiavo presso la prestigiosa Doemens Academy frequentando il Masters of Beer”.
(Il pub – ph Enrico Romanzi)
I soci del birrificio Aosta erano sempre meno convinti di proseguire nella loro avventura e la disaffezione cresceva. Dominik, abbandonato ogni indugio e lasciata ogni altra attività, rileva la società e pieno di entusiasmo e passione rilancia l’azienda rinnovando la produzione e la gestione del locale, rafforzandone l’immagine di socialità e cordialità fortemente inclusiva. Vengono ripensate, strategicamente, tutte le birre che dovranno essere facili, riconoscibili negli stili di ispirazione di carattere attuali. Si cercheranno collaborazioni con altri birrifici, si proveranno ricette nuove e ben ideate e in tutto questo la collaborazione del birraio, Fulvio Beata, saraà essenziale. Nasce cosi la linea delle birre quotidiane che vanno dalle aromatiche americane, Ipa o Pale Ale o l’ibrida American Porter, a quelle di bassa fermentazione, la tedesca Hefeweizen o la precisa quasi austera entusiasmante After the Pils, con luppoli tedeschi e americani, in collaborazione con il birrificio di montagna Elvo, birra che esprime nella sua semplicità l’anima e il senso dei due partecipanti, a una Iga con il mosto di Fumino, di bella e facile bevuta fin dalla prima edizione, a quelle di ispirazione belga fra le quali la saison è la più rappresentativa delle idee di Dominik.
(La tap room)
La schiuma della saison si appoggia su un liquido di bel colore ambra scarico, aromi e profumi austeri asciutti leggermente speziati, ispirata alle “ale” belghe “di campagna”. La bevuta è equilibrata fra un leggero amaricante su un malto morbido che ben si raccorda con una alcolicità leggera e chiude con una secchezza che aiuta a dissetare e a lasciare un senso di bella soddisfazione. Viene poi impostata la linea delle birre speciali che prevede, oltre alle Iga e alle collaborazioni come quella con Elvo, birre maturate in botte di vino, altre a fermentazione spontanea in una proiezione di ampio respiro con una pianificazione da rivedere di anno in anno per definire le birre che reggeranno il birrificio e quelle di ricercata qualità per una offerta variata e tale da soddisfare anche richieste piuttosto esclusive,ma sempre,possibilmente legate con chiarezza alla tradizione.
Rubrica a cura di Andrea Camaschella e Mauro Ricci
Birrificio Aosta
Località Grande Charriere – Saint Christophe (Ao)
t. 0165 31604
www.birrificioaosta.it