di Andrea Camaschella
Si fa un gran parlare di freschezza, si vedono birrifici che infustano la birra il giorno della consegna e poi… ecco il vero concetto di freschezza: una Kore, la White Ipa di Epica, imbottigliata 4 mesi fa.
Secondo i canoni di alcuni fondamentalisti dovrebbe essere morta a livello aromatico, triste, spiacevole. La Kore in questione è ancora freschissima, i luppoli sono piacevolmente presenti, lo stesso dicasi spezie, esteri e fenolici, gli aromi e i sapori sono corretti, non c’è traccia di ossidazione. Al netto del tappo a corona e del vetro che non sono i migliori amici di una birra. E’ la prima birra che mi sono bevuto a Sinagra, in provincia di Messina poco più di una settimana fa, in occasione del quinto compleanno del birrificio, anche la prima volta che l’ho bevuta in bottiglia. Perfetta per il caldo pomeridiano, coi suoi 4,7% Volume di alcol, le note lievemente aspre del frumento a sottolineare la facilità di bevuta, l’aggiunta di pepe rosa che coi suoi aromi esalta i profumi e il finale della bevuta. Secca, poco alcolica, dissetante e appagante è la birra perfetta per salutarvi prima delle mie vacanze (spoiler: un giretto tra Scozia e Yorkshire).
Torniamo però al discorso della freschezza e partiamo dando un occhio all’azienda, un capannone pulito, ordinato, con gli spazi ben organizzati. Al primo sguardo si capisce che gli investimenti qui ci sono stati e sono stati mirati, ben ragionati. In soli 5 anni Epica è arrivato a produrre 2.000 ettolitri circa all’anno, ben oltre la media nazionale, di cui circa un terzo per Beer Firm, siciliane e non solo. Alla fine dello scorso anno è entrato in funzione il nuovo impianto della Bbc Inox che si completa alla perfezione con l’imbottigliatrice isobarica di Gai. La freschezza della loro birra passa per questi due elementi, ma è il lavoro di Carmelo a giustificare la qualità di questa e di tutte le altre birre di Epica. Un lavoro certosino, controllato e collaudato in ogni passaggio, prima per bilanciare le ricette, poi per ottimizzare ogni passaggio e infine per impedire, quanto più possibile, all’ossidazione di avvicinarsi alle birre, sempre e comunque. Il risultato sono appunto birre che si conservano a lungo e che possono ambire a un mercato molto più ampio della Sicilia.
Non male per qualunque birrificio italiano, ancora più notevole per tre ragazzi di Sinagra, nel cuore dei monti Nebrodi, sottolineato dalla moltitudine di persone accorse per i loro festeggiamenti e che si è bevuta quasi 1.100 litri di birra. Forse non a tutti è chiaro cosa sta dietro a una birra, come riconoscerne lo stile e degustarla tecnicamente ma la qualità la riconosciamo tutti. Buon compleanno Epica, alla vostra salute!
Rubrica a cura di Andrea Camaschella e Mauro Ricci
Birrificio Epica
Area Artiginale, 1 – Sinagra (Me)
T. 333 3173272