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Birra della settimana

Cannaplis del birrificio Il Birrone

27 Ottobre 2024
Cannapils de Il Birrone Cannapils de Il Birrone

Chiariamo subito, a scanso di equivoci. La “Cannapils” si diverte a giocare con le parole e con i simboli. O, meglio, a farlo è il suo produttore: “Il Birrone”, marchio artigianale di Isola Vicentina, in pista ormai dal 2008 e noto anche per l’estrosità vulcanica del suo fondatore e titolare (nonché, ancora), primo manovratore in sala cotte: Simone Dal Cortivo. Il quale, nel battezzare la sua “chiara alla canapa”, non poteva esimersi dal piazzare lì, maliziosamente, una fusione verbale tra lo stile di riferimento, la “Pils”, e l’immagine che il pensiero richiama istantaneamente quando di canapa si parla: quella di una “canna”. Per giunta, l’etichetta che accompagna il prodotto mette in bella vista l’icona del birrificio – il cosiddetto “omino”, personaggio panciuto in cui lo stesso Simone ritrae il sé stesso… di molti chili fa – la cui silhouette sfoggia, per la circostanza, il vestiario tipico di un giamaicano in stile rasta: cappello “tam” lavorato a maglia, treccioni dreadlock giù sulle spalle, maglietta sgargiante nei colori (verde, giallo e rosso) tipici di quella cultura. Insomma, allusioni chiare: ma, appunto, di un gioco si tratta. In cui di istigazioni sospette non c’è traccia alcuna; il solo incoraggiamento è quello a farsi una buona pinta, tutta a norma di regola fino all’ultima goccia: i livelli di Thc rigorosamente al di sotto dei limiti di legge!

FIORI DA BERE
Tra le etichette stagionali del “Birrone” (la sua freschezza e la sua gradazione inchiodata al 4.8% la rendono ideale i mesi caldi), la “Cannapils” viene lanciata nel periodo estivo e riflette due tra le fonti d’ispirazione del marchio veneto. La prima, lo si è detto, è la fantasia e la voglia di “ammiccare” in modo sorridente, a fin di bene. La seconda è la passione per la terra (non a caso il birrificio è, dal 2020, “agricolo”) e per il prodotto locale: la canapa utilizzata in ricetta viene infatti da raccolti del comprensorio vicentino. Una novità dell’edizione 2024 sta nel formato in cui l’ingrediente cardine si “tuffa” nel processo produttivo. “Niente trinciato stavolta”, spiega lo stesso Simone: “Solo fiori, aggiunti sia a caldo (in fase di whirlpool, a fine bollitura del mosto) sia successivamente, cioè a freddo (ricalcando la tecnica del dry-hopping), così da estrarre con più intensità e vividezza i profumi che questa pianta sa offrire”. Fragranze restituite insomma nella loro pienezza: quegli aromi così caratteristicamente legnosi e resinosi che sembrano modellarsi perfettamente sulla base di una Pils. “Un olfatto appagante e suggestivo”, prosegue Dal Cortivo, “unito a un finale secco, leggermente amaro e a una gradazione moderata. Una bevuta appagante e, insieme, tranquilla in termini alcolici: da mandar giù fino a togliersi tutta la sete che si ha in corpo. Stupefacente… In senso buono, ovviamente!”.

DAL PALCO ALLA TAVOLA… E OLTRE
L’appuntamento annuale con l’uscita di “Cannapils” è legato, ritualmente, alla programmazione di un evento musicale: il “Jamrock”, uno tra i maggiori festival della scena non solo vicentina, ma veneta nel suo complesso. Al di là del lancio, tuttavia, la birra è resa disponibile a tutto il pubblico e, regolarmente, riscuote ampio consenso. Il che non sorprende: sia per le doti di bevibilità che abbiamo ampiamente sottolineato sia per la versatilità nei matrimoni in tavola. Una volta tenuta sotto controllo la sua vena amaricante, evitando combinazioni con piatti marcatamente sapidi (e magari andando a sfruttare invece la capacità attenuante di bocconi grassi e amidacei), i suoi profumi si rivelano infatti capaci di agganciare quelli di numerose pietanze. Ad esempio? Gnocchi di patate burro e salvia o paccheri con ricotta e timo! Per non parlare poi degli abbinamenti “immateriali”: e in questo senso è inevitabile pensare di sorseggiare questa chiara del “Birrone” comodamente seduti in poltrona e godendosi le sequenze di “One love”, la biografia di Bob Marley, uscita in questo 2024.

Il Birrone
Via Fossanigo, 6 – Castelnovo (VI)
T. 0444 975702