Una pausa aria condizionata per chiacchierare cinque minuti con la nostra redazione. Marzia Varvaglione, insieme al resto della famiglia, gestisce da sempre l’azienda che si trova a Leporano, alle porte del Salento. Anche in Puglia ormai il caldo non da tregua da settimane con punte sopra i 40 gradi “che hanno messo in grande difficoltà le nostre piante”, dice Marzia. E per questo c’è tanta preoccupazione alle porte della vendemmia 2024. Che, però, assicura Marzia, “sarà di grandissima qualità”. Questo perché i produttori stanno seguendo un po’ quelli che sono i dettami dati anche da Unione Italiana Vini: alleggerire le viti, tagliando dei grappoli d’uva, per far respirare la pianta e permettere lo sviluppo dei grappoli rimanenti in maniera eccellente. “Siamo, almeno dalle prime sensazioni – dice Marzia – almeno una settimana in anticipo sulla vendemmia. La siccità ha messo in grande difficoltà i nostri vigneti, le piante hanno rallentato un po’ la maturazione, ma adesso mi sembra tutto nella media, considerando le temperature estreme che si sono registrate”.
La telefonata con Marzia, che è anche presidente nazionale di Agivi, l’associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani, è anche l’occasione per allargare gli orizzonti a parlare dei vini italiani in generale. Soprattutto di mercati e di questi primi sei mesi. “Ho letto tanti giornali e mi sono fatta delle idee in proposito – dice Marzia – E’ vero che da Russia e Giappone arrivano segnali positivi, ma poi alla fine si guarda sempre agli Stati Uniti e mi pare che lì si continua tra alti e bassi, tra destocking e una situazione che in qualche modo si muove. Ma da qui a dire che va tutto bene, ce ne passa acqua sotto ai ponti”. Il mercato, per Marzia, “si sta rimescolando”, soprattutto perché “i consumatori stanno cambiando e si stanno evolvendo”. Ecco allora che scendono i rossi e salgono bianchi e spumanti, “dovuto anche al fatto – prosegue Marzia – che le persone magari mangiano più sano, con più pesce e verdure, seguendo la Dieta Mediterranea e prediligendo queste tipologie di vini. Non si tratta di stabilire se questo sia un bene o un male per il mondo del vino italiano; semmai questo deve servire a noi produttori a capire come si sta evolvendo il consumatore che sostituisce sempre più facilmente i vini rossi, che è vero aumentano di prezzo, ma scendono nel volume dei consumi”.
E ora alle porte c’è una nuova vendemmia da affrontare: “Tutti dovremmo comprendere che serve produrre meno vino, mirando però all’altissima qualità – dice Marzia – E’ questa la direzione da prendere oppure de perseguire ancora di più. Il mercato è in contrazione e lo rimarrà, a leggere quanto dicono gli esperti del Financial Times fino al 2028. Perdite dell’1 per cento l’anno che sono numeri piccoli, è vero. E potrebbe essere un modo per dire che non cambierà nulla o che non sanno cosa aspettarsi. Dobbiamo stare all’erta”. Varvaglione 1921, invece, ha affrontato questi primi sei mesi di mercato “nell’ottica di consolidamento dei nostri clienti – dice Marzia – Abbiamo attuato una strategia di ascolto dei consumatori e stiamo cercando di capire come aggredire i mercati in cui non siamo presenti. Noi sostanzialmente abbiamo mantenuto stabili le nostre vendite, aumentando il prezzo medio dei nostri rossi e aumentando le vendite dei rosati che in Italia si stanno affermando sempre di più”. Ma Marzia, continua a ripetere sempre il solito mantra: “E’ impossibile competere sui mercati contro certi colossi – dice – Noi abbiamo deciso di puntare non solo sulla qualità dei vini, ma anche e soprattutto sulla riconoscibilità del brand, per permettere a chi acquista una bottiglia del nostro vino di fare un’esperienza”. Una settimana di vacanze in montagna insieme al compagno e alla figlia “per prendere un po’ di fresco” e poi di nuovo in Puglia per affrontare le altre sfide. E osservare: “Con il gruppo di Agivi siamo stati a giugno in Spagna, nella zona del Cava – dice – A novembre, con lo stesso gruppo, visiteremo la Franciacorta per fare esperienze mirate sulle bollicine”.