Achille Di Carlo, 50 anni a giugno, torna nella sua città, Palermo, dopo 26 anni, come general manager di Villa Igiea, hotel 5 stelle lusso acquisito nel 2019 da Rocco Forte. Un posto del cuore, oltre che un incarico prestigioso: “Sin da bambino Villa Igiea era il luogo iconico di Palermo, tutti i ricevimenti più importanti della mia famiglia si sono svolti in questo albergo”. La formazione di Di Carlo, dopo il diploma all’istituto tecnico per il Turismo, si è svolta interamente fuori città: laurea a Messina in Economia e Gestione del Turismo, nel 1997 master in Hospitality Management alla Luiss e poi uno stage all’hotel Des Bergues di Ginevra, spostandosi poi al Claridge’s di Londra e all’Hotel de Paris di Montecarlo. A 29 anni entra come vice direttore all’Eden di Roma dove resta fino al 2010. Successivamente, per 5 anni, general manager di Borgo San Felice, resort toscano nel Chianti e, sempre in Toscana, a Firenze, fino al 2017, ha diretto Villa La Massa del gruppo Villa d’Este. Poi l’esperienza con un investitore francese, a Bruxelles, e gli acquisti di boutique hotel in Asia e in Europa. Nel 2021 il ritorno in Italia.
Il suo ritorno è anche legato al fatto che Palermo ha una prospettiva turistica nel settore del lusso?
“Questa città non l’ho mai abbandonata e la mia famiglia ha deciso di restare a vivere nel centro storico. Con tutti i disagi del caso. Da ragazzino alle 19 c’era il coprifuoco. Se 20 anni fa mi avessero detto che un giorno avrei potuto passeggiare tranquillamente in via Alloro o in piazza Magione, forse non ci avrei creduto. È successo anche grazie a chi ha investito nel centro storico, soprattutto nella ristorazione. È una città che continua a crescere”.
Un problema che è rimasto?
“L’immondizia. Un’importante agente di viaggio internazionale, Valerie Wilson, mi ha detto: ‘Questa è una delle città più belle al mondo, ma quando la gente viene, capisce la buca per strada, ma non i rifiuti abbandonati’. In un mondo in cui si parla di sostenibilità è inconcepibile”.
Più colpa dei palermitani o della politica?
“C’è un fatto culturale importante, ma la politica ha il compito di trovare delle soluzioni”.
Le cose cambieranno?
“Sì, Napoli ne è un esempio. Dieci anni fa la situazione era peggiore di quella di Palermo, oggi non è risolta, ma è stato raggiunto un certo decoro”.
Cosa può aiutarci a migliorare la situazione?
“Viaggiare, andare a vedere cosa c’è al di là dello Stretto. L’insularità ci penalizza, ma non può essere un alibi”.
Parliamo di Villa Igiea. Quante stanze ha l’albergo?
“Cento stanze di cui 22 suite, 200 dipendenti. Il costo di una camera doppia, in alta stagione, parte da 1.400 euro”.
A che tipo di clientela si rivolge?
“Rocco Forte oggi rappresenta una delle prime realtà del lusso alberghiero a livello mondiale. Abbiamo dodici hotel nel mondo: 7 in Italia e 5 all’estero, presto apriranno nuove strutture”.
Da dove vengono i vostri ospiti?
“Il mercato principale è quello americano, il 50% del totale; 15% Gran Bretagna; il resto Europa, pochi gli asiatici”.
Lei cosa porta a Villa Igiea?
“Di certo l’apertura alla città. Villa Igiea è un patrimonio storico e deve essere reso fruibile, naturalmente con dei servizi di altissima qualità. Dobbiamo garantire il massimo comfort ai nostri clienti. Ma non è tutto. Abbiamo un calendario fitto di attività che riguardano ristorazione, laboratori per far conoscere le eccellenze siciliane nel mondo, mixology, arte moderna, artigianato…”.
Vuole che i suoi ospiti entrino in contatto con la città…
“È fondamentale. Per il Festino di Santa Rosalia (14 luglio, ndr), organizzeremo una cena in hotel e poi porteremo i clienti che lo vorranno a vedere i fuochi d’artificio dal mare, al Foro Italico. È fondamentale che i nostri clienti possano vivere esperienze di alto profilo e magari irripetibili”.
Il volo Palermo-New York è una opportunità?
“Lo è certamente ma manca un requisito fondamentale per la nostra clientela: ci vogliono tanti posti in business class per portare turisti high profile. Lo abbiamo fatto presente”.
Cosa diciamo al sindaco di Palermo o al presidente della Regione? Una cosa da migliorare.
“Oggi Villa Igiea ha 9 mesi e mezzo di apertura, per non soffrire i due mesi di chiusura va incrementato il numero dei collegamenti aerei con le capitali europee. Si deve intervenire su questo, piuttosto che spendere soldi sulle promozioni o partecipazione a fiere”.